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TEATRO SANNAZARO – NAPOLI
DAL 10 AL 19 febbraio 2012
PLATEA: €23.00+€3.00
Tra il teatro popolare Ottocentesco di Antonio Petito a quello del Secondo Novecento di Gaetano Di Maio
Nella storia del teatro comico, l’autore Antonio Petito, sceglie la via del repertorio legato all’attualità e alla parodia. Fuori da questo schema è Don Pasca’ “passa ‘a vacca”…, farraginosa commedia scritta per il Carnevale, dove l’interminabile struttura (circa 160 pagine) sembra puntare esclusivamente sulla rappresentazione musicale finale della famosissima “Zeza”. Eppure l’impianto e i personaggi della commedia vengono disegnati da Petito in maniera impeccabile, tanto, che questo fortunato copione è stato oggetto, nel corso di più di un secolo dalla sua nascita, di innumerevoli riduzioni ed adattamenti. Uno degli ultimi adattamenti, in ordine di tempo, è la fortunatissima edizione di Gaetano Di Maio, scritta per il Sannazaro e, col cuore e con la penna, per l’inimitabile attrice e amica Luisa Conte.
L’impianto drammaturgico di Di Maio lascia il canone da Commedia dell’Arte di Petito per dipingere l’affresco di un “basso” napoletano degli Anni ’60. La lavandaia Concetta (Ingrid Sansone) ed il falegname Ciccillo (Mario Brancaccio) sopravvivono alla nuova stesura, la figlia trovatella non esiste più e al posto dei ricchi parenti petitiani prende vigore il nuovo ed attuale personaggio del fratello emigrato in America, Cesarino (Giorgio Pinto). La commedia si svolge, in maniera esilarante attorno al quesito: ma Cesarino è tornato dall’America ricco o più povero e “sfrantummato” del fratello Ciccillo? “Al pubblico l’ardua sentenza!”