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Il settimo si riposò

Benedetto Casillo


TEATRO CILEA DI NAPOLI

DAL 13 DICEMBRE 2012 AL 16 DICEMBRE 2012

Napoli, inizio anni sessanta. Che cosa può mai desiderare un anonimo cittadino, piccolo borghese, impiegato semplice presso un qualsiasi ufficio, dopo sei giorni di stressante lavoro? Riposarsi il settimo. Trascorrere appunto una domenica in tutta tranquillità, godendosi la famiglia, la casa, dando magari sfogo a qualche piccolo hobby, ed esultare, perchè no, per una bella vittoria del Napoli. Niente di straordinario insomma. Ed è quello che sogna da sempre il nostro Antonio Orefice. Sogna, ma senza riuscirci. Proprio la domenica, anzi, diventa per lui la più bestiale delle giornate.
Si amplificano le piccole incomprensioni quotidiane con l’ancor giovanile suocera, donna certamente piacente, ma petulante e afflittiva, divenuta a tutti gli effetti la vera padrona della casa, dove si è trasferita per accudire i nipotini, rimasti prematuramente orfani della madre, morta di parto.
Vengono a galla le malcelate antipatie per il fidanzato della figlia, attempato pretendente, malinconico ed ipocondriaco, e protetto dalla nonna indisponente. Ma, innanzitutto, esplode l’esasperato malanimo per il dirimpettaio Camporeale, anch’egli semplice impiegato e pari grado di Orefice, eppure capace di un tenore di vita certamente superiore e più brillante. Camporeale la domenica riposa, lui sì, poi ” se ne vede bene”, si diverte ed è beato. ” E comme fa?”. E’ questo il tarlo che da sempre mina la serenità di Orefice. L’invidia lo rode e lo spinge a cercare vendetta contro l’odiato dirimpettaio. Ogni domenica è sempre ‘a stessa storia. Ma questa domenica è peggio del solito. Quann’ ‘o destino s’accanisce! Il giornale radio comunica che un pericoloso criminale è evaso dal carcere milanese di San Vittore. La polizia è sulle sue tracce. E meno male che il fatto si è verificato a Milano, altrimenti, con la fortuna che si ritrova, al nostro Orefice potrebbe pur accadere di ritrovarsi l’evaso in casa. Bomba! E accussì succede. Il delinquente capita pè scagno a casa del nostro sgarrupatissimo eroe. J’ che dummeneca ca è schiarata! Ma non solo il bandito in casa Orefice. E’ tutto un succedersi di personaggi strani e stravaganti. Praticamente nu manicomio ‘e gente! Ci mancherebbe solo Antonio Orefice fosse scambiato per pazzo. Detto, fatto. O’ pover’ommo viene preso da due robusti “mastugiorgio”, e sottoposto a tremende terapie p’ è nierve. E poi … il finale è tutto da scoprire.
Una storia semplice semplice, sul filo sottilissimo del paradossale, messa in scena senza effetti speciali, per ridere con gusto, in maniera un pò ingenua e genuina, non volgare, e in omaggio ad un’antica tradizione comica. Benedetto Casillo, nel rispetto dello spirito e delle intenzioni dell’autore, riadatta il testo di Fayad, rendendolo più agile e moderno sia nei ritmi che nel linguaggio.

PLATEA 13 DICEMBRE € 20.00 + 2.00
PLATEA 14-15 DICEMBRE ORE 21.00 € 25.00 + 3.00
PLATEA 16 DICEMBRE ORE 18.00 € 25.00  +  3.00






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