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Questo bimbo a chi lo dò

50288_289835917749235_62758853_nQUESTO BIMBO A CHI LO DO’ con E.Tartaglia


Teatro cilea

Commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia

con MAGDALENA GROCHOWSKA, PEPPE MIALE, ROSARIA RUSSO
con STEFANO SARCINELLI
con la partecipazione di TULLIO DEL MATTO

10 Gennaio 2013 ore 21.00
PLATEA  20.00+2.00

11/12 gennaio 2013 ore 21.00
PLATEA  25.00+3.00

13 Gennaio 2013 ore 18.00
PLATEA 25.00+3.00

Tommaso e Margherita le hanno provate tutte: ma il figlio, dopo otto anni di matrimonio (e di tentativi…), non è arrivato.

Non che la coppia per questo sia in crisi profonda: il legame che unisce i due coniugi è ancora ben saldo, il sentimento reciproco di amore e di stima non si è per questo affievolito. Ma certo, è pur vero che una certa delusione comincia a serpeggiare; e tra allusioni e silenzi, si iniziano ad avvertire quei primi sinistri scricchiolii che sempre preannunciano crolli ben più gravi.

La Scienza, intanto, ha come è ben noto, proseguito nel suo inarrestabile cammino. E soprattutto nel settore specifico, le conquiste hanno veramente raggiunto esiti incredibili solo qualche decennio fa.

Tra mille e più polemiche, di ordine etico, religioso, antropologico, culturale, soluzioni un tempo inimmaginabili (e per molti versi inquietanti), appaiono ormai all’ordine del giorno. Dal primo risalente esperimento di “figlio in provetta”, ai più recenti casi di cosiddetto “utero in affitto”, tutta una serie di tappe di sperimentazioni della “procreazione assistita” hanno scandito negli anni un percorso in cui, inevitabilmente, ad ogni conquista tecnico scientifica ha fatto da puntuale contro canto il sorgere di riflessioni ed interrogativi.

Figli del loro tempo, ovviamente, anche Tommaso e Margherita, hanno seguito con personale partecipazione e malcelata curiosità, il progredire delle scoperte mediche. E, nondimeno, vuoi per la loro estrazione culturale e religiosa (la forza della tradizione a Napoli è verosimilmente più condizionante che altrove…), vuoi per le mille difficoltà logistiche (economiche, legali, burocratiche…), non hanno ancora mai preso in seria considerazione ipotesi suddette.

Ma poi, come sovente accade, una serie di circostanze più o meno casuali (l’esito felice di un’esperienza analoga riportata dalla solita amica nelle solite oziose discussioni dal parrucchiere; un improvviso viaggio all’estero per lavoro proprio nel Paese dove l’amica ha riferito esistere una struttura all’avanguardia ed un’organizzazione perfettamente avviata per la risoluzione del problema), i due rompono gli indugi e decidono di fare il grande tentativo. Ovviamente nella massima segretezza per evitare, tra gli altri, i sicuri condizionamenti soprattutto della mamma di lui, inutile dirlo, assolutamente contraria ad andare contro il volere della Natura (per non dire dell’Onnipotente).

Eccoli dunque al ritorno da questa anomala e postmoderna “fuitìna” virtuale, per mettere tutti di fronte al fatto compiuto!

Aspettano finalmente un bambino! Anche se, piccolo particolare, il nascituro sta crescendo nel grembo di una fanciulla anonima (e che tale deve restare!). Al termine della gestazione, appena vedrà la luce, il bimbo sarà immediatamente “consegnato” ai suoi “co-genitori”, senza conoscere mai la donna che ha soltanto acconsentito a far crescere dentro di sé il figlio della coppia.

Questi gli accordi tassativi di una procedura le cui implicazioni morali, evidentemente, scuotono dalle fondamenta ogni certezza acquisita. E legittimano i più numerosi e svariati dubbi e perplessità.

Ma tant’è.

E se la mamma di lui non riesce proprio ad accettare un’idea che la fa inorridire come di fronte alla più inaccettabile delle soluzioni.

E se qualche amico benpensante, nel goffo tentativo di far apparire “ordinaria” la cosa, ne evidenzia al contrario la assoluta eccezionalità e la totale anomalia (ingenerando equivoci e malintesi e contribuendo maldestramente ad istillare ulteriori dubbi e incertezze).

Tommaso e Margherita, invece, si mostrano felici e sicuri della scelta fatta.

Una scelta moderna, in linea con i tempi. Soprattutto, una scelta d’amore

In realtà tanta sicurezza, fin troppo ostentata, serve a celare agli altri e a se stessi, tormenti e inquietudini inconfessabili. Né l’uno né l’altra, infatti, è poi così tanto sicuro del passo effettuato. Ma indietro, ovviamente, non si può tornare…






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