Resoconti

L’ultima cosa che farò

51e911e5b2c0bL’ultima cosa che farò – Recensione  di Renato
 
Quante volte ho guardato l’acqua,
occhi sulle onde,
pensieri ad accarezzarle cercandone i respiri,
ascoltandone i sogni lasciati da qualcuno.
Quanti ti amo riportati a riva dalle onde,
quante speranze lasciate al mare da trasformare in sogni,
parole lasciate su una spiaggia che il mare si è portato via,
ma non per se,
per noi, per me, per te,
parole rubate alla spiaggia perchè nessuno le rubasse davvero mai.
Ho sentito canti di acque seguire venti suonatori,
terre lontane, di sole di sabbia, di sud che non ha nessun nord,
occhi a mandorla, pelle nera, aghi di capelli sulla testa
e ho immaginato treccine con i colori di un allegria semplice
ballare in un eterno carnevale,
senza mai mettersi una maschera..
Lingue diverse raccontare gli stessi drammi,
progettare futuri migliori di utopie da realizzare,
cantare le stesse cantilene ai bambini,
parole unite dal mare e da suo fratello il vento
nel linguaggio universale della natura.
E mentre mangiavo un panino, lasciandone un pò al mare,
ai pesci e alle alghe, nostri fratelli e sorelle del creato,
protetto dal ventre di una roccia di scogliera,
con un affetto accanto
e con il sogno dentro, in volo intorno a me e nell’orizzonte,
con lo sguardo pieno d’azzurro e pieno di voglia di guardare,
sentivo una felicità vicina.
E l’acqua giocava con i sassi,
saltava, cambiava direzione, rideva allegra,
spingeva piccole pietre, sabbia e bottiglie vuote sulla battigia,
segni di vite lontane in viaggio senza sapere verso quale meta,
esperti pesci guardavano strani personaggi sulla riva,
vite vicine di uomini, di donne,
con il mare negli occhi e con le lacrime a riempire il mare.
Quant’acqua ho visto passare,
cercando antiche gocce negli spruzzi di cavalli bianchi
in corse pazze a colpire scogliere, senza morire mai,
quante gocce di umido splendore ho visto in cammino,
immaginando la loro strada fra cielo e pozzanghere,
fra rubinetti gocciolanti e torrenti in piena,
gocce in volo e gocce ferme ad aspettare un volo nel vento,
per non fermarsi mai, per avere sempre un domani nuovo.
Quante volte ho guardato un calendario,
un dito a far scorrere i giorni, navigando i giorni a venire,
scrivendoci parole di storie già belle da immaginare,
scrivendo un sogno di futuro per vivere un futuro sogno,
come fosse un’acqua nuova da incontrare,
per guardarne le onde e aspettare l’onda che riempie il cuore,
per assaggiarne la strada percorsa nel suo tempo,
un tempo che non si ferma e che raccoglie ciò che l’acqua del vivere incontra…
ed io
fermo sulla riva del mare del tempo, per aspettare l’onda a cui affidarmi,
nell’incanto di un raggio di luna disegnato sul dorso del mare,
con il mio infinito e fantastico orizzonte accanto,
sorrido davanti all’immenso ed eterno soffio del mare,
sorrido davanti al suo eterno percorrere acque su acque
e l’ultima cosa che farò,
sarà non smettere mai di aspettare il mio nuovo domani.
 
 
Renato

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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