Non si chiamerà «O’ Scià» ma…
Il giornale La Sicilia risponde alla Fondazione Oscià:
Non si chiamerà «O’ Scià» ma…
La fondazione della moglie del cantautore ha spiegato che il progetto «O’Scià» vale solo per Lampedusa, ma che ci sono contatti con il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto
Non la possiamo chiamare rassegna di arti e musica «O’Scià». In effetti si starebbe lavorando ad un progetto che veda Baglioni e la sua carovana «sbarcare» al porto di Porto Empedocle questo autunno, ma la «Fondazione O’Scià» della moglie del cantautore ci tiene a precisare che «la Fondazione non ha alcun programma per l’anno 2014». E lo fa con un comunicato stampa sul suo sito ufficiale e con una mail alla nostra redazione che lo scorso 5 settembre pubblicava un articolo titolato «O’Scià trasloca la nuova sede sarà Porto Empedocle». Ecco cosa scrive: «Tra la Fondazione O’Scià e il Comune di Porto Empedocle ci sono stati scambi epistolari, ma non vi è stato nessun incontro e non vi è alcun accordo nel senso riferito da taluni organi di stampa. Nel ringraziare il Comune di Porto Empedocle per l’apprezzamento e l’attenzione da sempre dimostrati al progetto O’Scià, la Fondazione ricorda, infine, che tale progetto, così come si è articolato e si è sviluppato nei suoi dieci anni di storia, non potrà mai prescindere dal legame con la terra nella quale esso ha avuto origine: l’arcipelago delle Pelagie nelle isole di Lampedusa e Linosa ». Insomma la Fondazione smentisce il nome della manifestazione che non si chiamerebbe eventualmente «O’Scià» ma conferma il contatto con Lillo Firetto ed il fatto che il sindaco crede con forza in questo progetto. L’idea, e lo ribadiamo, l’idea sarebbe di fare a Porto Empedocle qualcosa che rifletta lo stesso spirito, magari con un nome nuovo: un incontro con Baglioni e la grande musica dedicato al tema dell’integrazione e dell’immigrazione. Del resto se fino ad un anno fa «porta d’Europa» era Lampedusa adesso tutti gli immigrati salvati nel Canale di Sicilia dall’operazione Mare Nostrum vendono condotti oltre le Pelagie ed in buona parte a Porto Empedocle. Nulla di strano dunque se la città marinara voglia ereditare o portar avanti manifestazioni che sono dedicate proprio a questi temi. E poi a Lampedusa, come si sa, di fatto «O’Scià» è stato sloggiato. Se da un canto la Fondazione scrive che «non c’erano più le condizioni» dall’altro al suo posto, l’amministrazione comunale guidata da Giusi Nicolini, intende portare avanti l’idea di Fiorella Mannoia: il progetto Sabir, il Festival delle culture mediterranee in programma nell’isola dall’1 al 5 ottobre (che come scritto ieri da questo giornale, sta avendo altri problemi. Da qui, appunto, sembrerebbe naturale e più che giusta la possibilità di prendere la palla al balzo. Inoltre «O’Scià», assunto che a Porto Empedocle non si chiamerebbe così. Inoltre avrebbe costi che il Comune marinaro da solo difficilmente potrebbe farsi carico, con le sole sue forze, di una manifestazione così dispendiosa.
di Adriana Licausi
Grazie a Domenico per la segnalazione
Di seguito il link del mio articolo pubblicato oggi sul quotidiano online SiciliaJournal
http://www.siciliajournal.it/dal-mondo/cultura-dal-mondo/lampedusa-scia-baglioni-scio-scio-sindaco-nicolini/#sthash.Jwkbc9Af.uuR4zoaz.dpbs
Grazie per la segnalazione. Lo abbiamo inserito a questo link:
https://www.doremifasol.org/news/2014/09/11/da-oscia-a-scio-scio/
Come ho gia scritto se una cosa è buona, è buona ovunque. Il luogo, il nome sono cose marginali importante è il significato, il senso di una manifestazione musicale e culturale di questa portata. Ben venga tutto se fatto con lo stesso spirito..e. non ho dubbi!
Può essere apprezzabile che si porti avanti lo spirito che ha animato o’scia anche in altre terre materializzandolo con uno spettacolo ; si, in effetti non potrà chiamarsi o’scia, ma la Fondazione saprà trovare il giusto modo per esprimersi e manifestarsi.