Baglioni Notebook

26/08/2016 Nota di Claudio Baglioni 

Norcia, Cascia, Leonessa, Amatrice.

Quei posti dai nomi così risonanti

cominciarono a popolare i miei giorni.

Ma come era tutto diverso da prima.

I miei genitori s’abituarono presto.

Loro venivano dalla campagna e due paesini.

Io un ragazzino nato e cresciuto in città.

Ci misi molto più tempo per ambientarmi.

Anche perché io ero il figlio del maresciallo

mica uno qualsiasi e arrivavo da Roma.

Lì avevo già fatto un mese di scuola

– quando ci trasferirono a Posta –

e perciò mi sentivo più bravo degli altri.

Giocavo da solo nel cortile della caserma

e sentivo il comandante mio padre chiamare

appuntato e carabiniere: Molitierno e Viglietta.

Ricordo bene i cognomi e come lui li diceva

con l’ultima sillaba arcuata e scandita

e quelli a rispondere con un signorsì.

Erano soltanto tre ma una sera presero uno.

Un ladruncolo pure mancato che chiusero poi

in guardina e che papà non mi fece vedere

nello spioncino nemmeno per un secondo

perché non venisse umiliato.

Gli mandai un cioccolatino ripieno di noci

e di una carezza passata sulla carta stagnola.

Non mi rammento tantissimo del quotidiano.

A parte un incidente notturno di macchina.

Un’Aurelia contro due alberi della via Aurelia.

Ironia del destino: come un’Appia sull’Appia

o una Flaminia sulla Flaminia.

Ma non c’era poi tanto da ridere.

Il guidatore svenuto e mio padre scioccato.

Mia madre ed io sul sedile di dietro

e lei che m’aveva coperto col corpo e le mani

e il suo labbro di sopra spaccato di sangue.

Una volta seguente e vicino a Natale

per mettermi insieme ad alcuni mocciosi

che tiravano sassi sul greto del fiume

fracassai la tempia della biondina di fronte.

Scappando lontano dal senso di colpa

lo stesso lo feci cadendo sulle mie ginocchia

e con la croce di legno di un piccolo Cristo

che si ruppe dentro la tasca, schiodandolo.

E mentre passavo uno straccio imbrattato

sulle rotule rosse sbucciate, me lo fissavo:

mezzonudo e stranito senza più crocifisso.

Me l’avevano dato per farmi proteggere

ma ora anche lui non era conciato perbene.

Così commentai con matura esperienza

che una mamma normale salva più di Gesù.

E per redimermi da errori e peccati

– più che altro da quello di troppa superbia –

chiamai a raccolta tutti i bambini del luogo

e misi su un’orchestrina ambulante

che girava casa per casa a fare gli auguri

ricevendone in cambio qualcosa.

Per il resto fu andare ogni giovedì sera

al bar Casabianca ch’era l’unico con la tv

a guardare su in alto Lascia e Raddoppia

e tutta per me una gazosa con la pallina.

E le feste dei Santi Patroni dei paesi vicini

con le corse nei sacchi e le pentolacce.

Le tombole in piazza e le lotterie.

Le pupazze e le pire bruciate come le streghe.

I botti e i petardi scoppiati nel retro del cuore

e i fuochi e i fumi a colori nel cielo degli occhi.

E infine la neve per tre anni di séguito.

La prima volta di Roma nel ’56.

E poi le altre due su quelle montagne.

Che per un bambino incantato di allora

non era una cosa da poco.

Con la meraviglia di quel grande bianco

ci ripulivi da tutti i difetti anche l’anima.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

13 Commenti

  1. Ciao Claudio, anche oggi è bello sfogliare insieme a te l’album dei tuoi ricordi. Le tue parole sono carezze che fanno tanto bene al cuore….
    Tra quelle pagine… la dolcezza che traspare dagli occhioni espressivi e sorridenti di un bel bambino in una foto in bianco e nero… e tanti ricordi….
    Piccoli frammenti di vita passata in un paesino del centro Italia, con un padre maresciallo che ti ha trasmesso il valore dell’umiltà e il rispetto per gli altri, e l’amore infinito di una mamma normale, l’angelo custode sempre al tuo fianco, pronta a proteggerti più di Gesù….
    La semplicità di una vita normale… l’unico desiderio di tanta gente che oggi in quei paesi ha perso tutto!
    Un abbraccio!

  2. Be dopo tanto strazio e dolore e rabbia e sconcerto dopo tanto orrore e smarrimento e lacrime tante lacrime..la tua poesia ci scalda il cuore.Baci Cla

  3. Come sempre ci fai vivere i tuoi ricordi…..in modo veramente speciale…..sei proprio forte in questa foto…quanti ricordi…anche io ho una foto simile fatta davanti ad una carta geografica…..ricordi…tanti…la mamma che come sempre cerca di proteggere il suo bimbo…come solo i genitori sanno fare….e che vorrebbero che i propri figli non conoscessero mai il dolore e la tristezza….purtroppo anche se cerchiamo ogni giorni di farlo….non sempre è possibile….ed anche in quest’occasione l’amore non basta a fermare tanta tristezza…..come ha detto il vescovo oggi durante lo svolgimento dei funerali dobbiamo cercare di aggrapparci alla fede….anche in questo momento difficile…..

  4. ciao claudio tra noi ci corre solo tredici anni e anch io ho molti ricordi x chè da quando avevo un anno i miei mi hanno pèortato in villeggiatura a gavinana paese storico della garfagnana che come amatrice sarebbe crollato giù con il terrremoto ricordo i giochi con il biliardino la pista di pattinaggio con il juke box e mia martini cantava piccolo uomo la latteria che metteva il latte con il ramaiolo nelle bottiglie di vetro il cinema estivo i giardinetti con i giochi e l acli vicino alla chiesa dove con dieci lire si comprava le cicche a palla colorate e poi l edicola la domenica dove imia madre mi comprava i pentolini in quella confezione scricchiolante nel settantacinque ci tornai con mio zio allora avevo lo stereo e ascoltavo sempre e ci sei tu il cantastorie dei giorni nostri e allora cominciò l era dell amore

  5. Quant.eri dolce, amore mio… Sai ad amatrice cercano animatori… Vorrei conoscere e adottare la pikkolina di otto mesi rimasta sola… Ma non sono sposata. Forse torno a lavorare al Trevi. Forse con un lavoro me la darebbero. E poi senza il mio sorriso il trevi sta andando giù… Ciao Claudio! 🙂 Sei il sorriso delle ns anime! Sii sempre un sorriso per tutty coloro incontrerai sul tuo cammino… A proposito… Gesù e’ vivente… Quei chiodi non li ha più… Erano per ricordarci che Lui salva, guarisce e libera. E per chi lo accetta, questo bellissismo versetto lo aspetta: “Quand’anche i tuoi difetti fossero più rossi della porpora diventeranno piu’ bianchi della neve”. Tvb e tu? Sonia

  6. Bellissimo bambino dai capelli scuri grembiule fiocco penna inchiostro e calamaio….pennino a goccia e a campanile…eri già felice quando scrivevi anche tu…..”datemi un foglio di carta…voglio fare un tema”….io mi inventavo le tracce per poter scrivere….non sono cambiata….
    Il tuo viso incorniciato dalla nostra Italia e la tua testolina vicina a quel piccolo cuore martoriato…. Il centro dei tuoi ricordi….
    Una mamma normale salva più di Gesù, è vero….leggi l’anima amico mio… corpo braccia e occhi solo per lui….dal primo momento ….la propria vita in cambio della sua…..
    Ho in mente tante cose …immagini che in alcuni punti sento mie..
    Ho vissuto molti anni negli alloggi di servizio…l’appartamento sopra la caserma aveva un che di seria magia….
    Tanti aneddoti tante storie si accavallano nella memoria…..come i racconti e i capitoli della tua infanzia che per me sono un grande regalo.
    “E come tutto cambia” Claudio….I tempi di un tempo….uno strappo al cuore le pietre delle case crollate e le persone perdute per sempre…
    E chi è ancora qui con noi per sorte o per coraggio possa ricostruire una vita nuova e ricordi felici…..I tempi di un tempo diverso..
    Ho capito chi sono anche grazie a te….con te.
    Un abbraccio. Patricia

  7. Bella quella foto fatta a scuola,con la cartina geografica alle spalle…
    mi riporta indietro nel tempo e quanti ricordi.
    Sei unico e ti ammiro per la nobiltà d’animo che ti contraddistingue!!!

  8. Un bimbo bello e dolce, così come sei ancora ora! Ora che ricordi con affetto i tempi della tua infanzia. Come solo tu dai fare!

  9. Grande sensibilità nelle tue parole..e i ricordi che emozionano e addolorano ad un tempo per un passato che non c è più e che si vorrebbe tanto rivivere…un passato in cui c’erano i genitori nostri scudi e nostro respiro che ci amavano a dismisura

  10. Eri un bellissimo bambino..e nei tuoi ricordi la dolcezza della tua infanzia e dei luoghi che ti hanno ospitato..gli stessi che oggi sono feriti a morte..i giorni che passano acuiscono il dolore mentre si avverte ancor di più la tragedia…chissà quante mamme- come la tua- hanno provato a far da scudo ai loro bimbi…

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