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Carlo Conti su Sanremo: «Claudio, fai il bis!»

Carlo Conti ha attaccato al chiodo lo scettro del Festival di Sanremo dopo tre anni di conduzione. L’edizione 62 targata Baglioni se l’è goduta dalla poltrona di casa («Che bello!», commenta) e per la prima volta ha festeggiato il compleanno del “figliolo” Matteo (4 anni l’8 febbraio) «insieme ai bambini, finalmente» racconta il conduttore che il 21 marzo su Raiuno sarà il cerimoniere della serata di premiazione dei David di Donatello. A proposito di Sanremo Conti dà un consiglio a Baglioni: «Claudio fai il bis! Io ne ho fatti tre». Sul successo dell’edizione 2018 il Re Mida di casa Rai è convinto di una cosa: «Il festival gode di un trend positivo, è un evento che gli italiani attendono con trepidazione, è come una macchina che va forte, poi al comando ogni pilota ha il suo stile di guida».

Alle frecciatine del cantante di Questo piccolo grande amore sulle presenze inopportune all’Ariston di astronauti e personaggi che poco hanno a che fare con la musica Conti risponde: «Non sono stato l’unico a portare su quel palco le eccellenze italiane, pensiamo ai Sanremo di Baudo, Bonolis e Fazio: è un modo per coniugare un evento televisivo a uno spaccato del paese. Comunque ognuno ha il suo stile: se un calciatore presentasse Sanremo si metterebbe a palleggiare tutto il tempo». Il festival di Baglioni ha regalato diversi momenti d’intensità: «Il mio preferito è stato l’interpretazione di Pierfrancesco Favino e l’ingresso di Fiorella Mannoia. Mi sono venuti i brividi». E la vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro «l’avevo prevista», assicura.

Carlo Conti, abbandonato il festival, dalla poltrona si prepara per la cerimonia dei David, per un evento musicale dedicato a Lucio Battisti e a Lucio Dalla (entrambi nati nel marzo del 1943), che andrà in onda su Raiuno, per la sua prima prova d’attore (lo vedremo nella parte di se stesso il 1° marzo nel 14° episodio di Don Matteo: «È stata una delle cose più difficili che abbia fatto») e per il ritorno della Corrida, a cinquant’anni dalla messa in onda. «Mi riempie di orgoglio lavorare a un programma senza fare prove – spiega – Sarò il primo a divertimi perché non ci saranno vip, ma solo persone comuni».

Grazie a Vanity Fair

The Godfather

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