Resoconto Bruxelles di Sabrina
Notizia inserita da: doremifasol in data 27/04/10 alle ore 20:05
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Bruxelles sembra essere una città seria, per poi scoprire che la sua mascotte è un bambino che fa pipì. Una città caratterizzata da un passato, ricco e filosofico, ma pronta – nello stesso tempo - ad andare in contro ad un futuro dove l’incontro con l’altro è fondamentale. A Bruxelles, senti nell’aria la birra. Non è solo una bevanda o un modo per passare il tempo. E’ un modo di vivere, fa parte della loro natura. Basta osservare il loro boccale di birra, per capire il periodo che stanno attraversando. Un periodo emotivo, psicologico o semplicemente quello del calendario. La città cosmopolita, trova il suo punto d’incontro li. Bruxelles è elegante con tutti i suoi fiori, colorati e gioiosi; con i suoi giardini fiabeschi e vicoli dolci con le loro gauffres! Cialde morbide e secche, dove la cioccolata, la panna e le fragole hanno una loro importanza! Bruxelles per un attimo mi ha riportata a Londra. Davanti a Palazzo Reale, sono tornate nella mia mente le immagini di Buckingham Palace. Sulla sommità del palazzo sventolava una bandiera belga, ad indicare che in quel momento il Re si trovava all’interno dell’edificio. Il giardino di fronte, con il suo abbraccio, sottolinea il grande legame che esiste tra la casata reale ed il popolo belga. A Bruxelles c’è il Forest National dove dopo due anni, ho rivisto il Claudio Baglioni che ho sempre amato. Un concerto spettacolare, con un cantautore che ama meravigliarsi davanti al calore di quelle persone che erano li per lui. Un affetto passionale e travolgente, scandito da un grazie che parte dal cuore. Claudio ci parla dell’alterità… per ricordarci sempre che la vita è l’arte dell’incontro e che l’accoglienza ci rende uomini completi. A Bruxelles salto sulla vita perché ci sono persone che hanno avuto il coraggio di emigrare per andare incontro ad un futuro migliore e poi… chi ce la ridà questa vita?! Nessuno! Hai ragione Claudio, nessuno! A Bruxelles rivedo con grande piacere Elio Rivagli… quanto ci sei mancato! Ritrovo Mario Guarini al posto di John Giblin (John torna presto!). Ritrovo Sabato pomeriggio con una veste nuova… bellissima! E’ sempre un grande Paolone con i suoi arrangiamenti! E poi? Tutto finisce lasciando dentro di me la solita strana malinconia. Tornare a Roma, trovare anche li quella sensazione e sapere che un sogno forse è finito domenica sera. Un sogno che si chiama come la mia città, con un gladiatore che si chiama come il mio amico di sempre: Claudio, ma con un cognome diverso, che ora deve trovare la forza di lottare sempre di più perché il sogno è sempre e noi ci dobbiamo credere, fino alla fine, fino a che si può… Alla prossima tappa! Sabrina
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