Resoconti

Lettera fan Baglioni per Lampedusa

A pochi km dalle nostre coste si consuma un dramma immenso.
Lampedusa, la nostra stessa terra vive giorni di tragedia.
Lampedusa quella lingua di terra nel Mediterraneo, splendida isola di sole che appartiene all’Italia e che troppo spesso viene dimenticata.
Lampedusa isola di colori e suoni d’Africa è la nostra terra.
Quel granello di roccia che è da sempre crocevia di popoli e approdo di genti.
Approdo è vero ma anche accoglienza. La stessa di tutti voi che con un grande senso di umanità sapete spendervi bene a favore di chi arriva alla ricerca di un po’ di dignità.
Sappiamo per certo che né le nostre parole né i vostri gesti potranno risolvere i grandi problemi che affliggono queste genti ma i nostri pensieri in qualche maniera vogliono raggiungervi per mantenere viva la forza di andare avanti.
Accoglienza, tolleranza e rispetto è quello che offrite a ognuna delle persone che giungono sull’isola e sono le stesse che si chiedono, a chi al potere, fa orecchie da mercante.
Sono giorni che offrite il vostro conforto materiale e morale e invece quasi nessuna risposta è di ritorno.
Ricordiamo che solo qualche giorno fa nella nostra bella Italia ci sono stati i festeggiamenti in onore dei 150 anni della Repubblica. 150 anni che dovrebbero raccontare di un popolo unito che porta avanti il proprio paese nel rispetto e nel nome dell’unità.
Appena 60 anni fa poi fu proclamata e approvata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un grande dono per chi da secoli si è visto negare i propri diritti, da ingiustizie, guerre e schiavitù. La stessa, come ben sappiamo, proclama il riconoscimento della dignità riguardante tutti i membri della famiglia umana. Dei loro diritti, uguali e inalienabili, quale fondamento della libertà. Il disprezzo di questi stessi diritti, così come avvenuto negli anni e come non vorremmo avvenga ora, ha portato a gesti malvagi che offendono l’essere umano. Ancora, ci ricorda quanto è indispensabile promuovere lo sviluppo dei rapporti amichevoli tra le Nazioni. Promuovere il progresso sociale e un migliore tenore di vita in una maggiore libertà. Tutte cose che, questi uomini, stanno chiedendo nel viaggio della loro vita. Un viaggio che di certo non vogliono si fermi sull’isola di Lampedusa. Vogliono maggiore libertà nella loro terra! Quella stessa che oggi gli viene negata.
Provare a tendere una mano è quello che voi state facendo e che da sempre avete fatto.
La cosa imbarazzante per noi invece sapete qual’è? Ascoltare il vostro disagio nel non saper offrire altro. Un po’ di più!
Ognuno di noi ha dei doveri verso l’umanità e oggi questi stessi paiono dimenticati.
Abbiamo conosciuto la vostra, nostra, bella isola grazie ad una persona speciale: Claudio.
Claudio Baglioni, vostro cittadino e nostro compagno oramai da tutta una vita, di musica, parole ed emozioni.
Con la nascita di o’scià ha donato tanto, ricordando a tutti di allargare le braccia della nostra coscienza alla voce di chi dal mare chiede aiuto. Da 8 anni su questa splendida isola regala fiato e parole di speranza per questo domani che noi tutti ci auguriamo davvero migliore.
Ecco perché noi ci sentiamo in dovere di far giungere a voi anche la nostra voce.
Ci avete accolto tra le vostre braccia come amici di sempre e la vostra isola è diventata anche un po’ la nostra.
Appena giunti sull’isola ti accoglie un odore che non ti abbandonerà più. L’odore della vita che pulsa in ogni sua forma. Il suono del mare, le grida dei pescatori, la luce del sole e il cuore dei lampedusani che ti sanno accogliere sempre con un sorriso.
Lampedusa nei suoi colori e con i suoi sapori ha saputo avvolgerci in un abbraccio dal quale oggi ci risulta difficile scioglierci. Il colore dell’acqua, della sabbia, le scogliere a strapiombo sul mare, i colori vivaci della barche e quel sole che si getta a capofitto laggiù fino a scomparire, aspettando che domani arrivi al più presto.
I suoni, quelli inconfondibili degli aerei che atterrano e decollano quasi come se accarezzassero il capo di chi è steso a godere del sole più caldo è più bello.
Il suono delle note di “volare” che nelle notti di o’scià con la voce sempre carica di emozione di Claudio ci fa sognare e volgere lo sguardo a quelle stelle che a volte appaiono furtive.
È proprio grazie a Claudio che ogni volta che la bella isola appare sui giornali o in tv il nostro cuore ha un sussulto. Le sue immagini riportano alla mente ricordi e emozioni infinite. Questo luogo d’incanto che ti ammalia fin dal primo sguardo oggi ha bisogno di aiuto. Del nostro, di quello dello Stato e di quello di tutti coloro che hanno le responsabilità per fermare questo esodo.
Lampedusa oggi è l’approdo di disperati che arrivano dal nord dell’Africa.
È sempre stata terra di approdo ma quello che accade oggi è peggio.
Oggi voi tutti siete ancora una volta ad accogliere con grande cuore ognuno di loro ma la sofferenza che appare sui vostri volti nel vedere la vostra amata casa sconvolta ed erosa dalla confusione e dalla disorganizzazione fa male anche a noi che da qui purtroppo possiamo solo farvi giungere le nostre parole.
Siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, morale e reale affinchè questa situazione possa giungere al termine.
Lampedusa oggi ci appare come abbandonata. Tutto è un’accampamento, spontaneo e senza regole. Tutto l’incanto della splendida isola è sommerso dalla spazzatura e dalla sporcizia che approda a sua volta nel mare. Quello splendido mare che avrebbe il solo compito di rapire gli occhi dei sognatori.
Tutto questo oggi a noi appare come un insulto verso quella terra che deve tornare ad essere il sogno di sempre. Lampedusa è un sentimento profondo, che anima chi conosce e ama quest’isola. Lampedusa è un modo di vivere e di amare. Non è mai stata terra da VIP ma è sogno di poeti e di chi sa dare intensità alle proprie emozioni.
Fa male vedere il ricovero delle carette diventare ricovero per tunisini. Fa male ascoltare chi si scanna e si ammazza in tv solo per dimostrare che il loro pensiero è il più giusto. Fa male tutto questo e fa male vedere e ascoltare le vostre voci sofferenti e sconfortate.
Ci abbiamo riflettuto molto e siamo giunti alla conclusione che non servono aiuti materiali. Quello che serve all’isola e a tutti voi è una risposta veloce e concreta da parte delle Istituziuoni. Di tutte le Istituzioni.
Ecco perché abbiamo pensato che fosse giusto far sentire anche la nostra vicinanza. Il nostro abbraccio se pur virtuale che serva a darvi forza, per aspettare domani.
Domani arriverà è sarà tempo di rinascita. Rinascita per voi e per nostra bella isola.
Ecco quindi il nostro abbraccio, da noi a voi.
Quello stesso abbraccio che deve farvi sentire meno soli.
Noi ci siamo. C’eravamo ieri, ci siamo oggi e ci saremo domani.
È vero che l’anno passato ci siamo salutati con occhi annacquati per quello che Claudio ci aveva fatto intuire ma sappiamo bene che non sarà così facile tenerci lontani dalle nostre notti di fine estate.
La giutgia siamo certi tornerà ad essere approdo di sogni sulle note della musica di chi sa donare il suo fiato senza chiedere nulla in cambio.
Il suo respiro, quello di Claudio e il nostro, continuerà a dar voce alla parole speranza.
Quella stessa speranza che ci porterà verso un domani migliore.

Lettera estratta dal sito Ufficiale della Fondazione O’Scià

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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