Premio Alberto Sordi per Baglioni
La quarta edizione del premio all’Auditorium della Musica di Roma
Baglioni, Avati e Frizzi ricevono l”Alberto Sordi’ per il sociale
Roma – (Adnkronos) – La consegna dei riconoscimenti il 15 giugno, per “festeggiare” il compleanno del grande attore romano scomparso nel 2003. Per ricordarlo, nel corso della serata di beneficenza, saranno proiettate alcune scene tratte da sui film con la regia di Monicelli.
Roma, 9 giu. – (Adnkronos) – Si terrà il 15 giugno, alle ore 20 presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, la quarta edizione del Premio Alberto Sordi ‘Dedicato ad Albertone’, ideato da Stefania Binetti, responsabile delle relazioni esterne della Fondazione Alberto Sordi, associazione benefica attiva nel sociale e per la salute degli anziani.
La scelta del giorno non è casuale. Da quattro anni ormai ‘festeggiamo’ il compleanno, e non la morte, di Alberto -racconta la Binetti- con una serata in cui premiamo personaggi della vita civile e dello spettacolo per la loro bravura professionale ma anche per il loro impegno nel sociale e a favore degli anziani”.
Quest’anno il riconoscimento andrà a Claudio Baglioni, ”per il suo impegno verso gli immigrati di Lampedusa”, a Pupi Avati, ”per aver affrontato il problema dell’Alzheimer nel film ‘Una sconfinata giovinezza”’ e a Fabrizio Frizzi, ”per l’impegno come donatore di midollo osseo”, spiega la responsabile della Fondazione. A tutti e tre, un bassorilievo in rame realizzato dallo scultore Oliviero Rainaldi.
Inoltre, durante la serata, fra le varie testimonianze che si alterneranno sul palco, saranno trasmesse anche alcune scene tratte dai tre film realizzati da Sordi per la regia di Mario Monicelli, ‘La Grande Guerra’, ‘Un borghese piccolo piccolo’ e ‘Il Marchese del Grillo’. Un modo per ricordare il celebre regista, da poco tragicamente scomparso, in compagnia di Tonino Pinto, giornalista, voce e penna del cinema da molti anni.
I proventi della serata, infine, saranno devoluti ad un progetto di ricerca scientifica sul morbo di Alzheimer e alle nuove tecniche per combatterlo con una diagnosi precoce, condotto dal Dipartimento di Neurologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
”La Fondazione è stata voluta dallo stesso Alberto -spiega il presidente Giorgio Assumma- per affrontare proprio la ricerca sulle malattie della Terza Età. Per portare avanti questo progetto, abbiamo avviato sia una collaborazione con il Campus Bio-Medico dell’Opus Dei a Roma sia un nostro centro d’assistenza diurna, con l’avvallo di Aurelia, sorella di Alberto”.
”Alberto Sordi non era un solitario né un avaro, gli piaceva scherzarci su, ma in realtà -prosegue il presidente Assumma- soprattutto verso gli anziani era molto generoso e disponibile. Non voleva che se ne parlasse, la sua attività doveva restare sotterranea, e non voleva neanche che si sapesse della sua donazione di un terreno su cui poi è nata la fondazione e i suoi due edifici, il Centro per la Salute dell’Anziano e il Polo di Ricerca Avanzata in Biomedicina e Bioingegneria”.
”Questo silenzio è stato spezzato alla sua morte -racconta Sergio Utili, direttore della Fondazione- Solo allora abbiamo reso noto del terreno del valore di 10 miliardi di lire che ci aveva lasciato. Lì abbiamo costruito il Centro Diurno per ‘Anziani Fragili’, in cui ci occupiamo di stimolare i nostri degenti con attività fisiche, intellettuali e manuali, dando loro quella ‘longevità attiva’ che è il nostro punto di riferimento. Insieme a questo, abbiamo sviluppato un Centro di Ricerca Bio-Medica, in cui studiamo Fisiopatologie dell’Invecchiamento come Alzheimer e Parkinson”.
”La ricerca medica è molto importante -spiega il direttore- perché tramite i fondi che raccogliamo nelle nostre serate sviluppiamo la diagnosi precoce di quei deficit cognitivi che potrebbero portare, se non colti in tempo, all’evoluzione di patologie neurodegenerative gravi come l’Alzheimer. Nel nostro campus biomedico invece -conclude Utili- tramite un semplice encefalogramma o una Tac possiamo individuarli e iniziare cure preventive sin dai primi sintomi”.