Passeggiata con la Prestigiacomo
Una passeggiata con il ministro Stefania Prestigiacomo per ammirare la spiaggia dell’isola dei Conigli, poi una chiacchierata davanti a una granita per gettare giù qualche idea sulla prossima edizione della rassegna “O’ Scià”.
«Che si farà anche quest’anno – annuncia Claudio Baglioni – dal 27 settembre al 1 ottobre». E al ministro dell’Ambiente affida una proposta da portare al presidente del Consiglio: «Berlusconi adora cantare, adora il palcoscenico, adora stupire. E ha ancora un appeal formidabile: giri il mondo e c’è solo lui. Nel bene e nel male. E allora se riuscissimo a organizzare un concerto a Lampedusa sarebbe assolutamente un evento».
Baglioni spiega che «le cose a due funzionano meno di quelle a tre» ed estende la “pazza idea” anche al ministro dell’Interno: «Dobbiamo riuscire a convincere anche Roberto Maroni. Ha una sua band, Distretto 51. Nel 2007 si esibirono a Varese… Ho dei ricordi: la notte bianca, il ministro alla tastiera: Roberto ha i numeri, è un ottimo pianista-organista. Le confesso una cosa: ho anche un suo disco e qualche volta l’ascolto».
Con Stefania Prestigiacomo, il “divo Claudio”, ormai lampedusano d’adozione, parla dei problemi dell’isola delle Pelagie. «Avevo incontrato più volte il ministro dell’Ambiente – racconta – Con Stefania Prestigiacomo c’è un progetto di lavoro che va avanti da dieci settimane: trasformare Lampedusa nella prima isola al mondo oil free. Niente gasolio, niente benzina, niente energia “sporca”; solo macchine elettriche per la mobilità, solo pannelli solari per calore e luce».
Poi il pensiero ritorna a “O’ Scià” e all’idea di portare Berlusconi: «Silvio come cantante non è originale, ma è intonato. In gergo si dice lui canta tutto in anticipo, come se avesse fretta di arrivare. Una volta gli dissi: “Rubi il tempo”, e mi preoccupai pensando che quell’osservazione potesse essere stata presa male».
Baglioni parla della sua amicizia con il Cavaliere e dell’ultimo sfogo telefonico del premier. «”Claudio sono stanco, questa politica mi ha sfinito, mi ha deluso. Sai continuo a chiedermi chi me l’ha fatto far… Claudio sei fortunato. Beato te che canti, suoni, fai innamorare le ragazze” – mi ha detto – Io pensavo: l’avventura politica e imprenditoriale del capo del governo ruota attorno al suo piacere di esibirsi, di avere un pubblico a cui piacere. La vita di Berlusconi doveva essere quella, non questa».
Baglioni confessa che dopo aver guardato con sospetto la fase della discesa in campo del premier ora si è convinto che «Berlusconi è meglio, molto meglio, di come viene raccontato. Silvio non è snob, non è aristocratico come succede spesso alle persone di potere. L’ho osservato stringere la mano a cinquecento persone di seguito ma non perché lo deve fare, ma perché gli piace farlo. In questo è naif, è spontaneo. Lui non si vergogna a dire: “Facciamo il partito dell’amore”; è sincero».
Poi svela un retroscena sulla casa del premier: «Gli ho scritto una email: Silvio non voglio fare i conti con i soldi tuoi, ma quella casa sul mare mettiamola a disposizione del mondo. Trasformiamola in un museo dell’immigrazione».
Infine un pensiero all’avanzare dell’età: «Tante volte mi sono detto Claudio fa come Greta Garbo, come Battisti, come Mina. Continua a ingombrare la vita degli altri mandando messaggi da lontano. Poi non l’ho mai fatto… Negli ultimi anni della mia vita andrò in convento: non è una battuta è una riflessione che dura. Sì, un convento di clausura: per pensare, per interrogarmi, per assaporare i silenzi. La fede è ricerca continua. E oggi sento il bisogno di essere utile, di fare qualcosa per qualcun altro. Forse è un modo per farmi perdonare successo, denaro, riflettori. Ma forse è anche qualcosa di più grande: la felicità non si vive da soli, si divide e si scambia».