Lampedusa, barcone con 25 morti
A bordo dell’imbarcazione c’erano quasi 300 migranti. L’Sos era stato lanciato 35 miglia a sud di Lampedusa. I cadaveri erano tutti nella sala macchine. La procura apre un’inchiesta contro ignoti e rassicura: “Non si tratta di un’epidemia”. Roma manda gli ispettori sanitari
LAMPEDUSA – Potrebbe essere stata un’asfissia dovuta ai gas emessi dal motore a uccidere i 25 immigrati trovati morti sul barcone soccorso dalla Guardia costiera la scorsa notte a 35 miglia a Sud di Lampedusa. E’ questa l’ipotesi che gli investigatori ritengono più probabile e che stanno cercando di verificare anche ascoltando i 271 superstiti condotti nel centro di accoglienza dell’isola. Lo scenario di un’asfissia collettiva viene disegnato sia in base alle indicazioni venute dall’ispezione cadaveri sia dalla posizione dei corpi, che erano sotto coperta, nel locale del motore. Si presume che stessero dormendo e che siano passati dal sonno alla morte, uccisi dal monossido di carbonio che ha saturato il piccolo ambiente. E’ verosimile che i loro compagni di viaggio non si siano neppure accorti della strage che si consumava nella stiva. Nessuno di loro aveva infatti parlato dei morti, che sono stati scoperti dagli uomini della Guardia costiera quando hanno ispezionato il natante dopo aver trasbordato i migranti su due motovedette, a circa un miglio da Lampedusa.
Nemmeno nella telefonata che uno dei passeggeri del barcone aveva fatto ieri sera alla Capitaneria per chiedere soccorso era stato fatto cenno alla presenza di cadaveri a bordo.
I morti sono tutti uomini, eccetto una donna. Per quanto l’ipotesi dell’asfissia sia quella più probabile, la causa dei decessi non è ancora stata stabilita con certezza e si ignora se sia la stessa per tutti. I medici del Poliambulatorio di Lampedusa hanno effettuato un primo esame, ma si attendono ulteriori accertamenti. Alcuni cadaveri presenterebbero sul corpo ecchimosi e segni non compatibili con eventuali urti avvenuti in navigazione, ma anche questa è un’ipotesi da accertare.
La procura di Agrigento intanto ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti, che ipotizza i reati di morte come conseguenza di altro reato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Faremo eseguire l’autopsia sui cadaveri – ha detto il procuratore Renato Di Natale – per ricostruire precisamente le cause della morte”, confermando però che dai primi accertamenti pare che il decesso sia causato da asfissia. La procura stessa ha escluso che la strage possa essere dovuta alle conseguenze di un’epidemia. I ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e della Salute, Ferruccio Fazio, seguono le operazioni connesse allo sbarco: “Le operazioni vengono costantemente affrontate dalle strutture sanitarie provinciali che operano sull’isola, in continuo contatto con la Protezione Civile Nazionale e la Prefettura di Agrigento”, si legge in una nota del Viminale. Il ministero della Salute ha disposto anche l’invio a Lampedusa di specialisti sanitari di supporto alle strutture locali. Nel frattempo la polizia sta interrogando gli altri migranti per cercare di capire cosa sia avvenuto sul barcone che è sotto sequestro. I magistrati spiegano che la morte delle persone sul barcone potrebbe essere avvenuta in acque internazionali.