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Il concerto perfetto

Quante volte, appena ricevuta notizia di un tour di Claudio, sono andato con davanti le date a guardare il calendario per vedere quali potevo mettere in programma, si partiva da una, poi due, tre e tante altre, e tutte le volte mi lasciavano un pensiero: ma sarò un po pazzo?

E forse pazzo lo sono davvero se ancora oggi sono qui a ricordare e a rivivere le mille belle avventure vissute sulle strade di Clà.

Strade  prima percorse con un dito sull’atlante, un dito che mentre scorreva curvando sulle strisce gialle o bianche, lasciava immaginare al cervello paesaggi e atmosfere che avrei incontrato e vissuto, un dito che percorreva in un attimo strade che poi avrei percorso in realtà con delle ore di macchina con il sole, oppure con la neve, il gelo, il buio o tante di queste cose combinate insieme, ma sempre con una  allegria che andava diventando sempre più grande man mano che ci si addentrava nei percorsi e che si percepiva che ancora una volta sarei tornato con una esperienza e un’emozione in più.

Qualche volta non era solo auto, era aereo o qualche altro mezzo di trasporto combinato insieme… erano alberghi a volte belli e altre volte che definirli alberghi era un’azzardo, erano cene passate in allegria, erano amicizie da scoprire ogni volta un poco di più, amicizie da vivere e da lasciarsi da vivere, saluti con il cuore che si stringeva e pieni di parole che cercavano un futuro che si sperava sempre vicino anche se si sapeva che non lo era.

Quanti luoghi che mai avrei visto senza Claudio, sulla cima di un monte, davanti ad un santuario, dentro il parco di un castello, nelle piazze diventate salotti belli della festa, dentro dei parchi dove anche il vento si fermava ad ascoltare, dentro teatri tanto belli da rendere più bella la musica, dentro palasport dall’acustica improbabile, dentro stadi troppo grandi che diventavano  piccoli davanti alla grandezza di Claudio.

Dentro la musica, dentro le emozioni, dentro un viaggio di parole che accarezzavano il cuore e che spingevano in alto i pensieri a vedere cose mai immaginate.

Quale può essere il mio concerto perfetto?

Alcuni lo sono stati per un posto diventato indimenticabile, altri per un posto inimmaginabile, altri ancora per un posto che è stato una sorpresa… ma tanti lo sono stati per gli amici che ho avuto accanto, per il tempo speso con loro, per le risate e per i pensieri, per le gioie e per le tristezze, per quella bella umanità che si incontra sulle strade di un viaggio.

Qualche volta ho incontrato un Claudio sorprendente al di la della sua solita bravura, qualche volta una canzone inaspettata, alttre volte un fascio di luci che illuminavano degli alberi o che si perdevano in un orizzonte da immaginare, qualche volta è stato un pensiero che mi ha attraversato la testa, un gesto che mi ha sciolto un’emozione, una parola che ha aperto una porta, qualche volta è stato tutto questo.

E allora quale è stato il concerto perfetto?

Non lo so, ogni volta ce ne è stato uno nuovo, uno più inaspettato, più sorprendente, ogni volta ho trovato un nuovo ponte da attraversare oltre il quale c’erano tre ore di vita che facevano dimenticare una vita altrimenti troppo pesante.

Ed ora si va incontro a una serie di concerti nuovi, sembra tutto troppo facile, una grande città che offre tante comodità, un posto nato per la musica, lo stesso di un’altra volta e di un’altra ancora e quindi già conosciuto, eppure rimane un’attesa….

Quali canzoni sentiremo? Quali mani stringeremo e quali occhi avremo accanto questa volta? Quelli di sempre o con qualche ombra o luce in più?

Sarà il solito Claudio con una ruga in più e con il solito talento a renderci nuove canzoni gia sentite tante volte o riscoperte per l’occasione, saremo sempre noi con un vissuto che ha camminato e che ci rende un pò diversi, poco o tanto, ma sempre un po diversi anche a noi stessi e forse che siamo diversi a noi stessi ce ne accorgeremo ascoltando Claudio causarci una emozione nuova, o anche semplicemente diversa da quella aspettata.

Saranno concerti nuovi, forse il concerto perfetto sta lì, in quelli nuovi, in quelli non ancora sentiti perchè portano in sè tutti quelli già vissuti e ogni canzone la sentiremo sul posto e ci porterà in giro per un mondo che gia abbiamo camminato e vissuto in un’altro tempo… e ognuno di noi avrà strade camminate per andare in posti diversi, per cercare cose diverse, ma sempre con la colonna sonora di sempre. Una colonna sonora fatta di tanti anni di canzoni, di una carriera lunga e vissuta per molti di noi insieme a lui, crescendo con lui e cercando con lui noi stessi.

Renato

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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