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Baglioni disintegra la Costituzione

Il piccolo (e brutto) amore di Baglioni per la Costituzione

Claudio Baglioni, dopo meraviglie come la maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto, ha scritto una canzone alla Costituzione. Nel senso che ne ha musicato le parole, l’ha intitolata L’Italia è e l’ha regalata online. Per me che ho sognato anni la Signora Lia è stato desolante.

Da tempo mi chiedevo se il cantante avesse mantenuto quell’ispirazione culminata nell’85 con La vita è adesso, il più bello dei lavori suoi, realizzato con quel geniaccio di Celso Valli. La risposta è sempre stata no.

Ora ha scritto al direttore di Rebubblica che ci sono «stelle fisse che aiutano a tracciare una rotta in grado di condurre in porti sicuri e riparati. Tra queste c’è: la nostra Costituzione. Nessuna altra Carta, infatti, dice altrettanto. Nessuna racconta parole così».

A parte i due punti svirgolati forse a caso, il problema sono proprio le “parole così” della Carta, che di musicale (occhio, non di sostanza civile) non hanno un fico secco. Il menestrello canta “L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Forse batterà il cuore alla Camusso, ma il nostro rischia l’aritmia pesante. Poi continua “per i diritti inviolabili dell’uomo, con i doveri della solidarietà”, neanche fosse Shostakovich sotto Stalin.

Ancora, “il suo compito è rimuovere gli ostacoli economici e di ordine sociale, alla libertà di gruppo e singola, all’uguaglianza e alla partecipazione di tutti, all’organizzazione del Paese, ed al progresso e al bene della società”: proprio così, virgole comprese e sciovinismo da balera. Perché l’ha fatto? Per i giovani, per un testo sacro? Boh. Nel Medioevo (poi dice i secoli bui, ma quando mai?) si musicavano davvero i Testi Sacri, tali per immutabile Eternità. Lo sa Baglioni che la Costituzione, invece, si può cambiare mettondosi d’accordo? Non è armonia musicale, è politica. E poi la melodia, sette o otto secoli fa, sgorgava da melismi su sillabe topiche, mica azzeccando le parole l’una all’altra solo perché si susseguivano così.

È vero che un tizio nell’800 prese la Bibbia in tedesco e ne fece un Requiem introspettivo e mozzafiato. Ma si chiamava Brahms, era un padreterno in terra e il testo apparteneva al Padreterno vero.

Da noi, una qurantina scarsa d’anni prima, Leopardi aveva pubblicato All’Italia, primo dei suoi Canti: “Oimé quante ferite, / Che lividor, che sangue! oh qual ti veggio, / Formosissima donna! Io chiedo al cielo / E al mondo: dite dite; / Chi la ridusse a tale? (…) Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, / Mai non potrebbe il pianto / Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; / Che fosti donna, or sei povera ancella. (…) Chi ti tradì? qual arte o qual fatica / O qual tanta possanza / Valse a spogliarti il manto e l’auree bende? / Come cadesti o quando / Da tanta altezza in così basso loco?”.

Fra mille casini e brutture che ci tiriamo dietro da quel dì mancava Baglioni a disintegrare il nostro senso di bellezza nazionale. L’Italia è, musica sua e parole dell’Assemblea Costituente.Terracini e Croce si rivolteranno nella tomba. Ma si può?

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

7 Commenti

  1. C’è poco da commentare…
    La canzone citata, voleva essere, ed è, un omaggio alla Costituzione, ai principi e ai valori che l’hanno ispirata e al valore e alla forza che ha se applicata.
    Che dire?
    L’accanimento, la faziosità e la cattiveria con cui se ne parla è ingiustificata ed è veramente poco critico e molto molto pretestuoso e parziale l’autore dell’articolo..forse c’avrà problemi con Baglioni se è arrivato a scrivere una roba del genere…
    Mi spiego…
    E’ come se, un grande calciatore un Francesco Totti o un Alessandro Del Piero, venisse fortemente e aspramente criticato da un gironalista sportivo, dopo aver disputato al di sotto delle sue potenzialità una partita di calcio amichevole e di beneficenza……
    Non è mai capitata una cosa del genere…
    All’autore di quest’articolo vorrei solo dire che come recita un antico proverbio cinese: ” fa che la tua parola sia migliore del tuo silenzio, altrimenti sta zitto”.

  2. Sarebbe bello sapere cosa pensa il nostro Claudio di tutti questi commenti. Credo che il suo sia stato un modo per ricordare a chi sembra essersene dimenticato le parole della Costituzione, un gesto anche un pò provocatorio verso chi dice di lavorare per il nostro bene, quando non ha bene i mente quale sia il nostro bene.

  3. Bè… calma ragazzi! Molto spesso, chi commenta la musica per mestiere, sicuramente ha un approccio totalmente diverso dal nostro che “amiamo” il nostro beniamino. Noi associamo emozioni di vita vissuta, della nostra vita, alla produzione discografica ed alla vita di Claudio. E’ una bussola temporale… ogni emozione la riportiamo ad un determinato testo, suono, posto che abbiam associato a qualche sua rima. Tutto ciò non è paventato da chi commenta per mestiere. E’ altrettanto indubbio affermare che il massimo dell’espressione di Claudio lo si ottiene con “la vita è adesso”. Il top è Oltre, con le sua complessità della linea melodica, i suoi testi e la ricerca spasmodica di una ardita arrangiatura, ma è altrettanto vero che come paladino della musica nazional popolare Claudio raggiunge il top proprio con l’album dell’85. Non vi era radio che non irradiva un suo pezzo di quell’album e tutti i pezzi sembravano parimenti degni di essere ascoltati… quello è stato il coronamento popolare che ha confermato ed amplificato ciò che aveva raggiunto con Strada Facendo.
    Mi spiace dirlo ma… il pezzo per la Costituzione è riuscito malissimo… Non è il primo Inno che scrive Claudio e forse gli altri Inni da Inni son stati spinti verso canzoni più popolari. Tranne quello poposo per le olimpiadi di Torino. Il vero inno è stato quello scritto per la squadra di calcio Van Goof. Qui ha toppato… i testi non sono idonei? Perfetto non vi era obbligo alcuno di musicarla. Il merito è stato quello di accendere la luce su di un argomento tanto delicato quanto snobbato ed ha fatto centro. Ma allora il punto diventa un altro: un artista, chiamato alla sua arte per la ricerca del bello (per quanto esso sia soggettivo) può permettersi il lusso di “limitarsi” a generare una discussione a prescindere dalla bellezza della sua opera? Domanda ardua, con risposta ancor più difficile…

  4. ragazzi è tutto vero poco fa al telegiornale è intervenuto Napolitano che ha annunciato che una nuova assemblea costituente sarà riunita per decidere una nuova costituzione perchè l’attuale è stata disintegrata da Baglioni

  5. ma come si possono prendere in considerazione le parole di una persona che scrive che si è fermata alla Vita è adesso?!? boh
    e poi cosa contesti a Baglioni il testo? cose dell’altro mondo…

  6. ancora a criticare questa canzone!!!e basta…anche se chiamarla canzone non è il termine giusto poichè le parole non sono nate per essere una canzone e quindi non saranno mai e poi mai orecchiabili come in tanti credevano!!è un semplice omaggio di claudio per la nostra nazione e,per me,ne è uscita una bella cosa,visto che parole così non saranno mai musicabili!!non voleva essere un singolo,non voleva anticipare nessun album o nessun tour…era semplicemente una traccia,un pensiero,un omaggio da non paragonare alle tante altre canzoni di claudio perchè sono cose totalmente differenti!!evidentemente l’italiano medio non è abituato a certi “azzardi” o comunque a cose non commerciali,come quelle che sentiamo tutti i giorni!!non sò gli altri,ma io ho capito il senso della traccia..e mi è piaciuta come del resto tutte le canzoni del maestro!!

  7. … la ragione di quest’articolo? Mah!!
    Adesso c’è qualcuno che se la prende anche con Baglioni, evidentemente certi capisaldi della nostra costituzione, fondamento per un paese democratico, non piacciono a certi personaggi che chiamano in causa la Camusso, Shostakovich e Stalin appunto per etichettare in malomodo la costituzione e chi la legge. Personalmente il commento volto a Baglioni dicendogli di occuparsi della “maglietta fina” e non della costituzione non saprei come considerarlo….
    Tornando invece alla meravigliosa carriera di Claudio Baglioni credo che il suo apice si identifichi con la pubblicazione dell’album “Oltre” del 1990. E comunque successivamente ci sono state non poche canzoni e pubblicazioni di una notevole rilevanza, ma che evidentemente a chi ha scritto quel popò di commento non premeva valutare… poiché altri, credo, fossero gli obbiettivi…

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