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Vasco: è Baglioni che ha sbagliato

IL ROCKER DA’ LE PAGELLE AI COLLEGHI SU INTERNET. E STRONCA BAGLIONI.

L’URLO AL VELENO DI VASCO

di RENATO TORTAROLO – IL SECOLO XIX 15 APRILE 2012 – PAG. 1

Ma perché Vasco Rossi ci vuole dare lezioni di vita? L’ultima non è la bocciatura, poco elegante, di colleghi come Baglioni, Minghi o Pelù dei Litfiba, sbattuti su quella graticola che è Facebook in un sabato di ordinaria noia post pasquale. No, l’ultima lezione di vita, che si leva come un sermone fustigatore, è il post successivo dove avverte: ” E se domani sui giornali leggerò solo il mio giudizio su Baglioni sarà l’ennesima dimostrazione di come ai giornali non interessi mai raccontare e divulgare informazioni serie sui fatti che succedono ma che il loro unico scopo è fare scoop estrapolando da una storia solo quello che a loro serve per fare scandalo”. No, Vasco. Non si può insultare il primo che passa e pretendere di sorvolare. Qui non si tratta nemmeno di difendere Baglioni ma se stessi. Internet non è una prateria dove uno spara ma agli altri è vietato. E Vasco non è un incompreso ma uno che provoca. E deve accettare le repliche.
Naturalmente Vasco può dire quello che vuole sull’universo mondo. E nella nuova impresa su Facebook, l’Altra Autobiografia, titolo curioso per chi ne ha appena scritta una su carta. “La versione di Vasco”, può anche decidere di ripartire da capo. Ma l’insulto, il definire un collega “perfetto imbecille per le cose che canta”, non può essere poi bloccato in tackle. Le parole pesano e stanno lì, come pietre ingombranti e maestose come montagne. Non c’entra il buonismo lagnoso da abbattere, ci mancherebbe. Se Vasco sapesse solo quante volte ci si è sentiti chiedere: ma cosa canta? Cosa vuol dire? Scherza o fa sul serio? E a noi a difendere il suo buon diritto a cambiare le carte in tavola nella canzone d’autore. Uno tosto e coraggioso come Gino Paoli ai suoi tempi.
Una volta si è discusso quasi all’infinito se, nello scrivere testi, fosse più rivoluzionario lui o De André. E non se ne usciva. Le parole di Vasco calavano come una ghigliottina, e ci voleva tutta a contenere il disappunto dei partigiani di Faber. Tutta questa fatica per nulla. Oggi il Re pretende di non essere messo in discussione, con l’assioma più antipatico: se non mi capite, siete in malafede. Eh no. Così non va.
A parte il fatto che Vasco si è costruito con sagacia fortune e sfortune, esattamente come qualsiasi abitante di questo pianeta, almeno non cerchi di prevaricare sulla verità. C’è un episodio in particolare, che non è andato esattamente come lo racconta su Facebook. Non almeno nel valore simbolico. Ed è quando Baglioni nel 1988 ha cantato per Amnesty International a Torino, insieme a Springsteen, Peter Gabriel, Sting e Tracy Chapman, beccandosi i fischi del pubblico.
Sì, bel pubblico. Lo ricordo benissimo. Bel modo di essere rock. Di fare causa comune per un’associazione che aveva bisogno di fondi e solidarietà. E’ questo il punto debole di tutte le battaglie in nome dell’alternativa: il settarismo. Pensarsi migliori di altri, difendendosi dietro una bandiera. Senza l’umiltà di dire: a me Baglioni non piacerà mai, ma almeno è qui per un buon motivo. E’ andata così, caro Vasco. Mi spiace. Quei fans hanno sbagliato.

Trascrizione a cura di Sabrina Panfili, in esclusiva per doremifasol.org e saltasullavita.com

NOTA DI DOREMIFASOL: 

Vasco Rossi a questo articolo del giornalista Renato Tortarolo, ha risposto sul suo fb ufficiale così:

Voi sapete che non darei così spazio ne importanza a un articolo di giornale che parla male di me. rispondo solo perchè l’articolo mi da la possibilità di esprimere dei miei concetti importanti che voglio trasmettervi e comunicarvi.

Caro Renato Tortarolo sai perché voglio darvi lezioni di vita, perché ve le posso dare. Ma non definirei in modo cosi antipatico e impreciso quello che ho detto. cioè che dopo tutte le esperienze che ho fatto e le consapevolezze che ho raggiunto credo di poter aiutare informare e comunicare quello che so che conosco e che ho imparato sulla mia pelle.
Non voglio dare lezioni di vita a nessuno ma non me ne puoi dare nemmeno nessuna tu.
Io mi sono sempre preso le mie responsabilità e non mi sono mai sottratto dal pagarne le conseguenze. Stai tranquillo che rispondo di quello che dico.
Ma Tu non puoi scrivere una volgare menzogna come quella che ho dato dell’imbecille a Baglioni quando NON è vero non l’ho fatto e neppure mi sognerei di farlo. E di questo me ne dovrai rendere conto! Se tu avessi letto con attenzione quello che ho scritto avresti potuto constatare che non ho mai offeso la persona del divino Claudio ma ho semplicemente espresso le mie opinioni sulla figura artistica e le composizioni. Mi meraviglio di te che conosco e che stimo una persona seria. Ma questa alzata di scudi e tutta questa scandalizzata reazione così nobile e cosi preoccupata per una supposta offesa ad un artista non l’avevo mai vista quando scrivevano di me che ero brutto ebete balordo grezzo buzzuro e tante altre offese, tra l’altro alla persona, non all’artista.
A voi non ve ne frega di niente e di nessuno. Non avete rispetto neanche per l’informazione onesta e la verità. Siete sempre pronti a sostenere tutto e il contrario di tutto a seconda di quello che vi fa più comodo per vendere più giornali Anche in questa faccenda vi siete proprio comportati come avevo previsto.
Siete dei superficiali lettori distratti che cercano solo di inventare scoop e di fare del sensazionalismo estrapolando da un racconto di tre pagine che parla di tante cose, un personale giudizio negativo molo particolareggiato e volutamente un po’ esagerato , infiorato condito di paradossali affermazioni da prendere poco sul serio su un artista Claudio Baglioni. indiscusso grande protagonista nel panorama musicale italiano. Certamente uno dei più grandi talenti musicali, amato e adorato da milioni di persone e definito da me cantante per parrucchiere autore di testi della consistenza dei più banali discorsi del più e del meno pieni di luoghi comuni e tante inutili parole.

Ma non parlo solo di Baglioni e certamente non per offenderlo. Si tratta di una parte dell’inizio di una autobiografia sincera, molto particolare scritta di getto con un travolgente ritmo e una sensazione di una urgenza di comunicare e che parte dalla testimonianza quasi una telecronaca
Vi porto nel misterioso e affascinante mondo degli artisti. Vi faccio vivere con noi una delle nostre serate dopo un manifestazione. Vi porto a cena con noi. Vi svelo e cerco di raccontarvi i nostri veri rapporti umani e artistici. Vi parlo di comportamenti ufficiali e ufficiosi. Scherzo e ironizzo su quelli che sarebbero miei colleghi e che considero più amici e conoscenti. Sul clima che c’è tra noi di festa e allegra compagnia, quando ci sembra di conoscerci tutti di essere tutti amici e la piacevole sensazione di rilassamento e di tranquillità che a noi manca sempre quando siamo in pubblico. La gradevole sensazione di appartenenza, ci permette di sentirci liberi di scherzare parlare discutere sparare cazzate, prenderci in giro o poco sul serio. Dirci quello che pensiamo dell’uno e dell’altro senza problemi. di chi ci piace chi non ci piace. Delle canzoni o di calcio. E spesso scontrarci in vere e proprie risse verbali, quando abbiamo idee talmente diverse contrarie e incompatibili su come interpretare e fare questo mestiere. Che arriviamo a considerare che la propria esistenza artistica non possa tollerare né convivere con quella dell’altro talmente diverso da noi come stile forma sostanza motivazioni e senso del proprio lavoro creativo da non considerarci nemmeno colleghi e arrivare tranquillamente a sostenere seriamente che uno dei due dovrebbe morire (artisticamente naturalmente,) essendo uno la negazione dell’altro.
E poi il racconto procede nel raccontare esperienze motivazioni e urgenze di scrivere le canzoni per comunicare coi propri simili momenti vita vissuta da artista. E tante altre cose finendo con la scelta spericolata all’inizio degli anni 90 di costruire una famiglia, uscire dallo stupido hotel e cominciare un’altra sfida. quella di riuscire a mantenere l’attività di rock star e costruire una altra storia. Sfida vinta e famiglia mantenuta in piedi a costo di grandi sacrifici per più di vent’anni. anche per questo non accetto lezioni di vita da nessuno che, ha divorziato, si è unito a una puledra più giovane e mentre non è riuscito nemmeno a tenere in piedi una famiglia vorrebbe sostenere di poter mantenere in piedi qualcosa, …magari un governo o uno stato…

Eh no così non va

A parte il fatto che Vasco non si è costruito niente come qualsiasi abitante di questo pianeta. Al contrario di quasi tutti gli altri artisti compreso Baglioni che hanno avuto successo quasi subito e sono andati a fare concerti di fronte a pubblici che non vedevano l’ora di poterli ammirare io mi sono fatto anni di gavetta nei locali a prendere insulti mentre scrivevo splendide canzoni che nessuno ascoltava perché un oscuro opinionista di quarta categoria aveva scritto un vergognoso delirante e offensivo articolo su di me dove senza alcun problema arrivava ad offendere la persona in un modo indegno definendolo brutto ebete e schifoso. Coniando per la prima volta la definizione di drogato appiccicandogli senza alcun motivo la vergognosa immagine che per sempre lo avrebbe seguito. Decretando cosi quel “pregiudizio” che altri giornalisti molto pigri avrebbero continuato a diffondere facendo copia e incolla senza nemmeno prendersi la pena di andare a vedere, sentire se era vero che nelle sue canzoni inneggiava alla droga o predicava l’autodistruzione o corrompeva le coscienze dei giovani con un messaggio negativo. Siete riusciti a far diventare Vita Spericolata” lo slogan di una vita drogata quando nella canzone non c’è il minimo accenno né sottinteso e nemmeno simbolico alla droga. È un inno alla vita. Una canzone che parla di vita vissuta al massimo piena di avventure e pericolosamente ma non per cercare la morte bensì per cercare la vita!!

Quando a SanRemo ho cantato Vita Spericolata siete riusciti a scrivere solo che barcollavo sul palco, ero inciampato ed ero uscito prima della fine della canzone.
Avete scritto per anni tante porcherie su di me e sulle mie canzoni da farmi diventare un pericolo pubblico, responsabile della esistenza e della diffusione della droga. Mi avete descritto in un modo tale che la gente non ascoltava nemmeno le mie canzoni perché aveva paura. proibiva ai figli di ascoltarle e di venire ai miei concerti. (mentre li incitava ad andare a quelli di Baglioni) Chi le ascoltava e le amava doveva confessarlo a bassa voce e sentirsi insultato. Nessun altro artista Baglioni compreso con le sue straordinarie canzonette sarebbe sopravvissuto a una tale campagna promozionale di denigrazione.
Ma le mie erano canzoni straordinarie e quando è nata una nuova generazione che non vi aveva letto e le ha ascoltate senza pregiudizio ha scoperto che non erano affatto pericolose ma erano molto belle!! a quel punto è scoppiata la bolla. E voi siete andati a farvi fottere.

Un’ultima cosa. Dici addirittura che non è andata esattamente come la racconto la storia del concerto Rock organizzato da Amnesty International per beneficenza. Almeno non nel suo valore simbolico!
E dici il falso. Perché tutto si è svolto nel modo che ho raccontato.
Dici di non credersi meglio di altri riferito a me quando io avevo semplicemente offerto la mia disponibilità prima, in quanto rocker italiano di razza mentre fu Bagliori che scese dall’olimpo e credendosi migliore di tutti propose la Sua candidatura dopo, che fu immediatamente accettata per la sua immagine pulita e divina, dimenticando che non c’entrava niente con lo spirito e il clima della kermesse. E questo fu il suo grande peccato di orgoglio e vanità.
Tu a questo punto per giustificare lui e la sua infausta scelta vorresti ribaltare il discorso arrivando a sostenere delle idiozie tali che mi lasciano di stucco. Dichiari che un pubblico rock accorso ad un concerto rock che si aspettava del rock, avrebbe dovuto accettare anche Claudio Baglioni con le sue belle canzoni (in pratica l’antitesi del rock) per non essere “settario”!?.. ma che parole scomodi!! ? o per avere l’umiltà?! Un pubblico? doveva avere l’umiltà? di dire !? va bene a me Baglioni non mi piace ma è qui per un nobile motivo e quindi non gli tiro la bottiglia di birra che ho in mano. (e potremmo anche parlare della nobiltà di partecipare a un concerto di beneficenza!?)…
Poi dici mi dispiace Vasco ,ma è andata cosi. Quei fans hanno sbagliato.

Io credo che tu non sappia nemmeno quello che dici.
Il pubblico non pensa e non ragiona. O si diverte o non perdona.
E ha tutto il diritto di applaudire o di fischiare chi si mette su un palco ad esibirsi.
Caro il mio Tortarolo questa è la verità e la legge dello spettacolo.
Mi spiace. È Baglioni che ha sbagliato.

Con tanto affetto

Vasco

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

15 Commenti

  1. Bello è che Vasco scriva così tanto e bene su questo argomento che già conoscevo perchè un artista come lui che si ritrova più fan in una nazione ad ogni suo concerto di quanti potrebbero averne qualunque star mondiale come Springsteen, Clapton, Sting con cui avrebbe avuto piacere di esibirsi, potrebbe anche fregarsene, non era certo l’occasione della vita..
    poteva ad esempio chiedere finora (ed è ancora in tempo)ai Rolling Stones di aprire un loro concerto in Italia, organizzando per tempo, quindi meglio e magari con un duetto anche per contraccambiare l’offerta da Vasco stesso rifiutata di cedere il suo pubblico ed i suoi incassi facendo da gruppo spalla..cosa che ha fatto durante i 3 Heineken festival dove anche gli altri gruppi stranieri beneficiavano di un pubblico che era quasi interamente suo..poteva partecipare al live 8 ed altre manifestazioni, fare almeno un concerto in Spagna dove è acclamato quasi come in Italia, aprire ad altre rockstar straniere anche solo per video come fecero gli u2 al Mercury tribute e certamente suonare (ma forse lo ha fatto di nascosto per paura di aver poco pubblico) nel paese di Will Hunt o Stef Burns cioè in USA o cmq a Los Angeles visto che ci abita tra l’altro..
    Capisco che formula vincente non si cambia ma i cambiamenti servono a non esser ripetitivi perchè molti fan compreso il sottoscritto, si trovano come ai suoi inizi se non peggio a sentirsi quasi stupidi a difenderlo perchè la gente non è stupida, è bello sentire ripetere vado al massimo3 volte (luna per te un po meno e soprattutto il “vorrei potesse non finire” della Mannoia sulla cover dei Negroamaro) ma se lo stesso concetto di vita personale lo ripeti identico in tante canzoni ci si sente presi in giro cosi come quando si scopre che una scaletta è sempre circa la stessa a distanza di anni e poi uno davvero forte non ha bisogno di ripetere sono rock, blues o sono il migliore..a volte penso che hai voluto decostruire il tuo personaggio dal 2009 in poi per cercare di liberarti del peso di tutti questi fan che idolatrandoti qualunue cosa dicevi, ti facevano stare anhe male..(cosa che tra l’altro hai detto) forse volevi un po smitizzarti rendendoti più antipatico e testardo per non dire arrogante per far posto anche agli altri perchè guarda caso anche le radio han di colpo smesso di osannarti come prima..è bastato un anno per dividere i fan abbagliati ed ipnotizzati solo da te, da quelli che ti seguivano più tiepidamente o razionalmente tanto che ora non è neanche più di moda postare un tuo pezzo o commento se non fai parte della comunità del kom..proprio tu che dicevi in una splendida canzone di non apprezzare che si facciano 2 o più comunità diverse..se uno ha sbagliato e più o meno lo ha ammesso anche in tv, andrebbe perdonato..E’ brutto esser sempre criticati se dici di esser un fan di Vasco e proprio il suo esagerare forse in certi ambiti ha prodotto l’effetto contrario..il mondo x il quale hai combattuto come Bowie e tutti quelli che han vissuto negli anni 70 sta tornando ad essere borghese ipocrita e fighetto..personalmente non ho mai visto una che mi facesse vedere e godere tanto per farmi un piacere nemmeno a un tuo concerto mentre è successo l’unica volta che ho più o meno visto un concerto dei pooh tanto per intenderci..sarà quel “non si può” che invoglia ? 😀

    1. MA ANCHE NO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!non esageriamo con la bontà…………..tutto questo non ha senso………….come Vasco…..forse e l unico modo che gli e rimasto per avere visibilita…………..BASTAAAAAAAAAAAAAA CHIUSOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ignorareeeeeeeeeeeee

  2. Chiedo scusa per una espressione poco educata ma non sopportiamo più un atteggiamento arrogante e dispregiativo nei confronti del ns Claudio!!!

  3. caro fiasco rossi prima avevo qualche dubbio adesso mi hai chiarito le idee oggi ho buttato via gli unici 4 cd che avevo di te. CON MOLTO PIACERE!!!!!!!!

  4. Io ho sbagliato, forse, la prima volta a commentare l’articolo del “signor” Rossi!

    Questa volta non ci casco, NON CI CASCHIAMO !

    Quindi: ” NON COMMENT “!

      1. Può darsi che perseverare nei propri errori sia molto umano, ma gli antichi romani aggiungevano “et terzia non datum” cioè non concedevano una terza possibilità!

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