Pausini e Baglioni incantano Palermo
Le note di «Noi no»commuovono nel ricordo di Falcone e Borsellino, poi tutti a cantare a squarciagola
Una splendida quasi quarantenne, un altrettanto splendido sessantenne. Da un lato una citrigna romagnola, che si lascia anche andare a qualche parolaccia o che si professa «nero e rosa dentro», dall’altro un elegante romano, naturalizzato lampedusano che ha ricordato Falcone e Borsellino con la sua «Noi no»: tra loro una corrispondenza d’amorosi sensi che passa per la musica e arriva dritta al cuore.
Laura Pausini ha voluto accanto a sé l’amico di sempre, Claudio Baglioni e per convincerlo gli ha probabilmente promesso un po’ del cuore del suo pubblico.
Che ieri sera è accorso (erano 12.000) al Velodromo per un concerto unico, portato in Sicilia da Musica&suoni di Nuccio La Ferlita.
Ordinatamente in fila già dal tardo pomeriggio, ragazzi e ragazze hanno invaso la struttura sportiva per questo fuori programma dell’«Inedito World Tour», che ha riportato Laura Pausini in una Sicilia che grondava sudore.
Una scaletta scelta ad arte, calibrata sul pubblico – tutto secondo copione, chi ballava un lento su «Bastava», chi si scatenava sull’anglosassone «Surrender», chi si accasciava sul prato, chi sciorinava cartelli e chi si faceva riprendere dall’amica in video mentre cantava a squarciagola – e ha compreso i più grandi successi della cantante.
Da «Vivimi» a «Tra te e il mare» passando per un paio di medley onnicomprensivi con «Incancellabile», «Strani amori» e l’inossidabile «La solitudine», con cui vinse le Nuove proposte a Sanremo nel 1993. A circa metà concerto, con balzo felino, ecco Claudio nerovestito che si intrufola «a sorpresa» in «Mi tengo» e il pubblico lo osanna. Il legame tra i due data ormai di più di un decennio: si sono esibiti insieme per la prima volta, sulle note di «E tu», nel 2003 a San Siro, si sono poi ritrovati sul palco del «Live8» di Roma e sulla spiaggia «O’Scia’», a Lampedusa.
Laura Pausini ha voluto rendere omaggio a Baglioni, nel 2006, con una sua versione di «Strada facendo», nel 2009 lui ha ricambiato il favore nell’album «Q.P.G.A».
Il duetto con Baglioni al piano rosso, ha ridotto tutti in un silenzio che grondava melassa: i due cantanti sì sono tuffati in un lungo medley, con «E tu come stai», «E tu», poi «Mille giorni di te e di me» per chiudere con «Questo piccolo grande amore», «La vita è adesso», «Avrai» e «Strada facendo». Sullo sfondo di intriganti videowall, una Pausini che si spaccia per signora prima in un elegante abito lungo verde smeraldo, poi in azzurro, poi in caftano nero (per Baglioni) ma recupera la ragazzaccia che ha dentro per la versione rock di «Inedito».
Al suo fianco sul palco, la storica band capitanata dal «suo» Paolo Carta (chitarre e direzione musicale), i fratelli Emiliano e Matteo Bassi (rispettivamente batteria e basso), Bruno Zucchetti (piano), la new entry Nicola Oliva (chitarre), poi Roberta Granà, Gianluigi Fazio e Monica Hill (cori) e un paio di ballerini modello Cats.
Per i bis, una scelta inusuale (da ragazzaccia, quella che le riesce meglio …of course) con la cover de «La mia banda suona il rock» e la sua «Non ho mai smesso».