ConVoi – L’origine (parte 9)
DAL FACEBOOK UFFICIALE di CLAUDIO BAGLIONI
Siamo tutti figli di quella straordinaria epopea rock e dell’oggetto che, più di ogni altro, l’ha incarnata e simboleggiata: l’Lp, il disco in vinile. Tutto dell’Lp è diventato leggenda, a partire dalla copertina.
Ce n’erano alcune che erano delle vere e proprie opere d’arte.
E poi c’erano i booklet, ricchissimi di testi, notazioni, crediti e fotografie…
Ma degli Lp era leggendario soprattutto il suono.
Quel suono caldo, intenso e profondo, che nell’immaginario collettivo di più di una generazione è rimasto sinonimo di una perfezione sonora mai più raggiunta. Un suono affascinante che la fredda perfezione dei cd non solo non è riuscita a superare, ma nemmeno ad eguagliare.
Ancora oggi, quando si parla di dischi, tutti rimpiangono il suono dei vecchi vinili, e anche se – dagli anni ’60 e ’70 ad oggi – le tecnologie e le tecniche di registrazione hanno fatto passi avanti inimmaginabili, nulla è riuscito a detronizzare sua maestà l’Lp. Lo dimostra il fatto che in un mercato discografico che versa, purtroppo, in una profonda ed inarrestabile crisi, l’unico prodotto in controtendenza è proprio il vinile.
Gli Lp stanno tornando e – anche se il loro rimarrà sempre un mercato di nicchia, frequentato da un ristretto pubblico di appassionati e cultori – il vinile sta vivendo una seconda, e totalmente inaspettata, giovinezza. Beato lui! (segue…..)
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