Appello a Baglioni
ALLEGHE Si moltiplicano le iniziative per il “miracolo” che salvi la squadra
Civette, appello a Baglioni
Pagina facebook con 1200 iscritti. E ad Agordo spunta uno striscione
Slogan, uno striscione e appelli on line: la Conca è tutta al “capezzale” dell’Alleghe. «Tutti insieme per le Civette», il nuovo gruppo su Facebook in supporto all’Alleghe Hockey e al presidente Renato Rossi cresce di ora in ora. Ieri mattina si contavano 600 iscritti, nel pomeriggio il gruppo superava le 1300 adesioni. «Vogliamo che questo spazio serva a tenere tutti informati sull’evolversi della situazione, inoltre vogliamo raccogliere idee e consigli utili per raggiungere il nostro obiettivo», questo il motivo della nascita del gruppo e gli obiettivi sono stati già raggiunti. Tra le proposte più originali quella di Riccardo Perette e Corinna Ravelli: «Sapendo dell’amore di Claudio Baglioni per la vostra valle io gli ho mandato una mail, non abbiamo nulla da perdere, solo da guadagnare».
È vero, Claudio Baglioni ha trascorso le ferie degli anni Ottanta e Novanta tra il Civetta e l’Agner. Paola Massari, la mamma di suo figlio, Giovanni, è nata sotto al Col di Foglia, ad Agordo in quella città cara al cantautore romano come conferma la canzone “Ad Agordo è così”. Baglioni è stato anche ospite dell’Alleghe Hockey in rare occasioni, ma il suo arrivo allo stadio è sempre stata una grande festa per i tifosi biancorossi.
In molti hanno risposto all’idea di Riccardo Ravelli e ne è nata un’idea, uno spunto. «Si potrebbe dare un nome originale alla squadra: “Alleghe Strada Facendo…” dal titolo di uno degli album più famosi di Baglioni. Non serve chiedere soldi al cantante, è sufficiente che canti una volta all’anno in un grande concerto, allo stadio, sul Broi, sulla piana di Falcade. Il ricavato, devoluto all’Alleghe Hockey, garantirebbe una stagione da protagonisti».
Anche in piazza Libertà ad Agordo è comparso uno striscione dedicato all’Alleghe. La paternità del “manifesto” potrebbe essere attribuita allo storico tifoso alleghese Nicola Savaris, che è stato anche identificato mentre era impegnato a posizionarlo, ben visibile. Bisogna imparare a sognare per essere liberi.