Oscià, Un Mondo a parte in un Tempo a parte
20 km quadrati di vita distanti 113 km dall’Africa e 127 km dall’Italia. Un pezzo di terra in un mare d’acqua salata. Uno scoglio nel mediterraneo. I veri meridionali d’Italia…perché la Sicilia e lo stivale stanno su in alto..a nord.
Un Mondo a parte.
5 giorni, 120 ore vissute come un unico grande giorno, un unico grande momento, un unico grande concerto.
Un Tempo a parte.
Le previsioni del Tempo dicono che quest’anno nelle Pelagie non soffierà più il vento di Oscià. Forse tornerà a soffiare in futuro, forse no, ma fatto sta che nel 2013 Oscià schiaccia il tasto pausa.
Una storia lunga 10 anni, esattamente gli anni che hanno separato Sono Io da ConVoi..una coincidenza?. Io ho avuto la fortuna di assistere ad un decimo di ciò che è stato Oscià.. un’esperienza fatta di Voci Incontri Note Sabbia ed Ore..ore che scorrevano in modo strano..non c’era distinzione tra giorno notte prove concerto colazione o cena….tutta una tirata tutto d’un fiato…Oscià!
Il giorno in cui decisi che fosse arrivato il momento di viverlo e di lasciare metropoli, vestiti con il laccio al collo e mezzi pubblici, presi l’aeroplano ed in meno di due ore mi ritrovai lì in quel mondo a parte in un tempo a parte.
Appena aperto il portellone che conteneva ancora aria di città , subii subito l’impatto di Oscià..il respiro caldo dell’isola ti si schianta in faccia e sembra proprio che L’Africa ti Chiami come a dire…scordati dell’altra società…qui comanda Oscià!!
In quel giorno lungo 120 ore ho sentito Odori gustato Sapori visto Colori che in città avevo dimenticato e forse neanche mai conosciuto. Case sparse, vestiti di Oscià e mezzi improvvisati in strade senza segnaletica..tanto gira e che ti rigira tornavi al punto di partenza.
Ed in quel giorno ho visto tante cose..
Ho visto un Tuffatore in Alto fare mille e più incantesimi indossando maschere, calzoncini, giacche, pantaloni, capelli, cappelli e stivali americani.
Ho visto sedie sediole sediesdraio sedie rotte sedie su altre sedie sedie sotto le sedie e sedie vuote girovagare per l’isola su motorini macchine spalle tutte verso la stessa direzione..la Guitgia.
Ho sentito sedie di lillà pensando che da li a più di un anno sarebbero cambiati i miei progetti e che avrei avuto nuove verità.
Ho visto una spiaggia alle prime luci del mattino ed almeno una decina di blu differenti nella stessa porzione di mare. E per la prima volta in vita mia ho invidiato la morte di un uomo…di un Uomo che con il suo vecchio frack è riuscito a morir lì a pochi centimetri da quei colori..davanti ad un mare dipinto da tanti blu.
Ho visto bagnini prender servizio all’una di notte perché era quello il momento migliore per gli affari. La Borsa di Lampedusa apriva a quell’ora.
Ho sentito canzoni del Trovatore Perso mentre ero immerso e perso nell’acqua salata..no non per merito di un iPod subacqueo.
Ho visto un’isola da questa isola che a confronto Lampedusa mi sembrava un continente. Ho cercato di scorgere senza successo ubriachi che la usavano per sorreggersi e non per illuminarsi.
Ho visto mezzi colorati di verde in giro per l’isola..l’unico colore stonato.
Ho visto me stesso sempre lì su quella spiaggia della Guitgia a parlare ascoltare mangiare guardare incontrare dormire..la stanza pagata in albergo è servita solo a far riposare le valigie.
Ho visto una moglie sdraiata sotto un ombrellone godersi una nuova sublime versione di Buona Fortuna..augurandosi di riuscire a portarne con se almeno un pò…perché non basta mai.
Ho visto un Cantastorie Muto stare su un palco sotto sole e luna per circa 50 ore in quel giorno.
Ho visto l’abitudine degli isolani nell’aver lì con loro cosi tanti artisti che farebbero invidia a qualsiasi altro Festival più famoso: Signora viene a vedere il concerto questa sera? Nooo, oggi no, non mi piacciono gli artisti oggi. Ma come? E neanche Claudio Baglioni le piace? Si certo..ma Claudio è sempre qui con noi..lo posso vedere quando voglio.
Ho visto una porta sul mare senza chiavistello aperta a chiunque su un aereo nave barca barchetta barconi carrette volesse entrare.
Ho cercato Lampo..ma anche chiedendo a tutti i suoi simili, mi sono accorto che io ed i gabbiani proprio non ci capiamo.
Ho visto un parco dei barconi accanto ad un parco per bambini…e ho immaginato “altri” bambini scendere da quelle carrette e saltare sulla giostra a fare il loro primo e ultimo giro.
Ho sentito la presenza del Domatore Vinto in ogni angolo dell’isola….bandiere striscioni e le sue canzoni che suonavano in via Roma.
Ho capito che puoi anche pagare il corriere più veloce del mondo..ma se il mare è grosso non puoi far altro che aspettare..
Non Ho visto acqua dalla luna ma una luna sull’acqua e lu grillu innamuratu cantare per lei.
Ho visto, durante la sera finale, occhi della protezione civile girati verso il mare mentre tutti gli altri occhi guardavano il palco…la festa stava per terminare ma l’emergenza non era mai finita.
Chi c’è stato forse si è ritrovato in queste mie parole.
Chi non c’è stato invece avrà letto solo un bel / brutto / niente di che racconto. Ma a questa contraddizione ha dato risposta colui che ci ha fatto vivere questo viaggio dicendo: ” Se vuoi vedere, se vuoi capire, se vuoi sentire Oscià…c’è un solo modo…venire a vivere Oscià “
C’è chi dice che Cucaio il Mago non incanta più da almeno 10 anni…beh evidentemente non ha vissuto Oscià…io ho avuto la fortuna di viverlo..spero che altri in futuro possano avere la mia stessa fortuna.
Sam Fisher
…presi (anzi prendemmo ..io e franco, mio marito…)l’aeroplano …dopo un viaggio di tre ora in auto…e dopo uno scalo a Palermo… e…anch’io “mi ritrovai lì in quel mondo a parte in un tempo a parte”…non trovo termini più appropriati per meglio definire “quel “mondo …tranne che aggiungere luogo unico pieno di “magia”..dove i sogni prendono forma ed il tempo “a parte” sembrava esser fermo…dove il mago Cucaio incanta e fa viver d’incanto…dove le persone sono ancora “genuine”anche “se” o forse “proprio perchè” esistono “mezzi improvvisati in strade senza segnaletica”…Non ho visto alcunchè di stonato……perchè qui….”scordati dell’altra società…qui comanda Oscià!!”…la spiaggia della Guitgia a “parlare ascoltare mangiare guardare incontrare dormire..la stanza pagata in albergo è servita solo a far riposare le valigie”. Mi sono ritrovata davvero nelle parole di Sam…..Anche per me è stato così…putroppo per soli tre anni …causa impegni di lavoro…e …ho un unico rimpianto: di non aver SEMPRE forzato al fine di “trovare un scappatoia” per vivere quel mondo a parte un poco di più….Ora già ne sento la mancanza… questo sarebbe stato il momento in cuisi procedeva ad oragnizzzare…Confesso che quando ho ascoltato la parole di Claudio …ho pianto…e che “ho bisogno” di pensare di avere ancora la fortuna di viverlo……..
allora x quest’anno non è previsto O’ SCIA’…..lo sapevo…ogni anno ho rimandato al prossimo…ed ora …è troppo tardi!
Non ho mai visto e vissuto O’Scià e me ne dispiace molto.Ma quello è stato un tempo che non ho mai potuto battere, so che un giorno andrò a Lampedusa, perchè voglio vedere e sentire, quello che viene raccontato dell’isola più lontana dall’Italia ma la più vicina al cuore di Claudio. Ti ringrazio perchè il tuo racconto e stato suggestivo ma nello stesso tempo reale. Spero che arrivi un giorno in cui per Lampedusa possa raccontare qualcosa anch’io. Ciao Mary-Maria