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Anime simili

Le cose non succedono mai per caso, c’è sempre un motivo per tutto (o quasi),  e così anche le anime non si incontrano mai per caso, crescere mi ha disilluso rispetto alla teoria dell’anima gemella, credo piuttosto che esistano tante anime gemelle, anime che hanno qualcosa in comune, che si somigliano, anime che si cercano e che si trovano!

Non la persona giusta, ma le persone giuste, del resto gli esseri umani, per loro natura, tendono a sviluppare il senso della comunità, della famiglia, dell’unione, della condivisione, nella naturalità del vivere l’uomo nasce da un emozione, vive immerso nelle emozioni e ricerca le emozioni lungo tutta la sua vita. Una ricerca costante della bellezza, bellezza in senso lato, non solo estetica. La bellezza, quell’elemento che ci da piacere, emozione, gioia e che ci fa star bene, la bellezza diversa per ogni uno di noi, nascosta negli occhi di chi guarda.. Bellezza e anima, due elementi perfetti quando diventano una cosa sola: la bellezza dell’anima.

Ma scegliersi è anche una questione di opportunità, se ci pensate scegliamo quasi sempre per opportunità e convenienza, in qualsiasi situazione e soprattutto nei rapporti umani. Ci si può scegliere in base a tantissime variabili, l’esteriorità, il carattere, il ceto sociale, la fede religiosa, l’appartenenza politica, solo per citarne alcune e paradossalmente si sceglie molto più spesso ciò che è distante da noi, diverso da noi, ciò che è nuovo, novità, scoperta, forse perché già viviamo con noi stessi tutto il tempo (ed è difficile anche quello a volte), vivere con un altro te al fianco sarebbe fin troppo noioso,  faticoso o difficile.

 Ma l’anima no, l’anima impalcatura dell’essere umano, sede del pensiero libero da maschere e condizionamenti, sede delle emozioni più intime e incondizionate, struttura attorno a cui si costruisce la propria ideologia del vivere, quella la si cerca simile, uguale, l’anima accanto a noi deve avere le stesse fondamenta altrimenti il palazzo crolla al primo scossone!

L’Arte in generale, intesa come trasposizione degli stati dell’anima, non sfugge a questo concetto e la musica in quanto forma d’arte ne segue le medesime orme. Anche in questo caso si cerca la canzone che ci emoziona di più, che parla di noi, che ci racconta, che ci spiega, che ci comprende, che ci consola, che ci rende felici, che da l’energia che vogliamo, che ci assomiglia, che parli della nostra anima o che rispecchi la nostra anima. Anche in questo caso gli incontri non sono casuali, ti piace una musica anziché una altra, ti commuovi davanti ad un quadro o una scultura e non davanti ad un’altra, sei rapito da un racconto, da un libro e non da un altro, alla fine ti accorgi di essere attratto da anime simili alla tua, o da chi involontariamente o meno ti spiega chi sei e ti racconta quello che non riesci a comprendere.

Anche il mio incontro con la musica di Baglioni non è casuale…doveva esserci…cercavo esattamente quell’anima musicale, quelle caratteristiche!

A dire il vero il primo incontro non è stato molto positivo, anzi, direi proprio pessimo, non avevo una gran stima di questo Claudio Baglioni!

La prima volta che ho sentito un suo brano avevo circa 5 anni, primissimi anni 80, vacanze estive, uno dei tanti viaggi da Messina – dove mio padre prestava servizio –  a Tropea, paesello nativo, circa 120 km, 2 orette di viaggio attraversando la meraviglia dello stretto e percorrendo un pezzetto di SA-RC (il tempo passa per tutti ma per quell’autostrada no, oggi è identica a ieri, o quasi). Una tipica famiglia italiana media, 850 Fiat, bagagli sul tetto e immancabile mangiacassette stereo in macchina!

Mio padre grande appassionato di musica, (vedesi musicarelli in stile Morandi o Celentano che sotto naia invece di marciare organizzavano feste e concertini musicali all’interno della caserma), uno di quelli che sostiene che la VERA musica sia morta alla fine degli anni ’70; mio padre, incontrastato DJ del viaggio.  Nonostante in macchina avessimo un raccoglitore con svariate cassette di generi e autori musicali si finiva per ascoltare sempre la stessa: LA COMPILATION DI PAPA’!  praticamente un incubo! Una selezione di brani anni ’60 e ’70 creata da lui, farcita di: DIK DIK, EQUIPE 84, CAMALEONTI, PFM, FORMULA 3, TANTA MINA, TANTISSIMO CELENTANO, MORANDI, TANTISSIMO BATTISTI, FRANCO IV E FRANCO I, VANONI, LITTLE TONY, BOBBY SOLO, I NOMADI, BAGLIONI,  LE ORME, TANTI POOH, I NEW TROOLS, PAOLI e altri ancora, circa 60 minuti di cassetta tra lato a e b per coprire un viaggio di 2 ore, da ascoltare anche più volte durante il viaggio, sempre la stessa! E se al primo ascolto c’era una moderata, allegra partecipazione anche da parte mia e di mia madre, dal secondo passaggio in poi l’unico a godere di quella musica era solo mio padre!

E così il viaggio a parte la traversata dello stretto a bordo dei traghetti della “Caronte”, sempre molto emozionante agli occhi di un bambino di 5 anni, filava via piuttosto noiosamente; così come i brani di quella compilation sputati fuori tutt’altro che in alta fedeltà attraverso le casse un po’ sgangherate della vecchia Fiat. Di quei cantanti tra l’altro non conoscevo niente, qualche nome sentito qua e la, nessuna faccia da abbinare al nome, nessuna immagine evocativa, ma forse proprio quella noia mortale che spegneva il corpo e le voglie ma accendeva la mente e la fantasia di un bambino, creò i presupposti per essere attratto da 3 brani di quella compilation, 3 brani uno di seguito all’altro, tre brani di 2 autori diversi: Baglioni e Battisti. Brani che raccontavano storie diverse, tematiche diverse, vissuti diversi, ma che per me erano un’unica lunga canzone, un unico argomento. I tre brani erano: SABATO POMERIGGIO, IO VIVRO’ SENZA TE e POSTER, quindi:

“…passerotto non andare via…”;

”…Senza te, io senza te solo continuero’ e dormiro’, mi svegliero’ camminero’, lavorero’ qualche cosa faro’ qualche cosa faro’ si’ qualche cosa di sicuro io faro’, piangero’, io piangero’ Si’ piangero’, io, piangero’…”;

”…e tu che intanto sogni ancora sogni sempre sogni di fuggire via… di andare lontano lontano andare lontano lontano…”

Le frasi che ho citato erano entrate nella mia mente come fossero legate dallo stesso filo ed intrecciate tra loro creato una storia, un racconto, un l’avventura. L’avventura del piccolo Claudio, bimbo di 5 anni come me.

La storia più o meno era questa (chiedo venia ai puristi che difendono la sacralità di cotanto dell’artista):

Il piccolo Claudio, un pomeriggio d’estate, viene lasciato solo a casa da mamma Silvia e papà Riccardo, andati al supermercato a fare la spesa, con la raccomandazione di fare il bravo. Claudio stufo di guardare la tv viene attratto da un cinguettio proveniente dalla cucina, era il suo “passerotto” chiuso in gabbia, un uccellino che Claudio adorava tanto. Spenta la tv si reca in cucina, sale su una sedia, raggiunge la gabbietta, apre porticina, infila la mano all’interno, ma nell’intento di fare una carezza l’uccellino, questi impaurito ne approfitta e vola via, imbocca la finestra della cucina lasciata aperta e si perde nel cielo di Roma (che nel mio immaginario era il cielo di Messina, quello che conoscevo meglio). DRAMMA IN CASA BAGLIONI!!! (“…passerotto non andare via…”) Il piccolo Claudio va nel panico, non sa cosa fare, non solo ha smarrito il suo adorato passerotto, ma deluderà anche i genitori al loro ritorno, mamma e papà si erano raccomandati di non combinare guai! Pensa e ripensa: come risolvere la cosa?, come rimediare? Cosa faccio? Claudio scoppia in un pianto disperato (”…Senza te, io senza te solo continuero’ e dormiro’, mi svegliero’ camminero’, lavorero’ qualche cosa faro’ qualche cosa faro’ si’ qualche cosa di sicuro io faro’, piangero’, io piangero’ Si’ piangero’, io, piangero’…”). Ma improvvisamente ecco la soluzione, il piccolo Claudio capisce che c’è solo una cosa da fare, armarsi di coraggio  e andare a cercare l’uccellino smarrito per riportarlo a casa, così svuota lo zainetto dell’asilo, lo riempie di magliette, calzini, mutande e merendine varie, esce di casa e va  per il mondo in cerca del passerotto volato via! (”…e tu che intanto sogni ancora sogni sempre sogni di fuggire via… di andare lontano lontano andare lontano lontano…”)

Per diversi viaggi Messina-Tropea andata e ritorno, ogni volta che ascoltavo quelle 3 canzoni visualizzavo sempre lo stesso film, la stessa storia, che tra l’altro non aveva un finale, finiva li, sulla quella panchina fredda del metrò (non sapevo bene neanche cosa fosse il metrò, ma intuivo qualcosa tipo un treno o una corriera), una storia in sospeso, in attesa, in viaggio…

Alla fine restava sempre una sensazione di tristezza e malinconia nel pensare a quel bambino solo e perso per il mondo alla ricerca del suo passerotto e insieme a questa sensazione affiorava alla mente sempre la stessa riflessione: Però che fesso sto Claudio! Se stava attento e non toccava quello che non doveva toccare non sarebbe successo niente ed ora sarebbe felice a casa con mamma, papà ed il passerotto!

Potenza (o stranezza) dell’immaginario di un bambino, avevo 5 anni!

Ma qualcosa da li è successo, negli anni a seguire, non so perché ma nell’ascoltare musica riuscivo a capire o intuire quando un brano era di Baglioni, anche al primissimo ascolto, qualcosa mi attraeva nelle sue melodie, nel suo modo di suonare, nel suono del suo pianoforte…

Il primo ricordo in immagini che ho di lui è di un sabato sera, un sabato sera tipico in casa mia. Dopo cena, fatto il bagno il bagno, in pigiama, tutti davanti alla tv a vedere Fantastico, Pippo Baudo, Fantastico 86 per la precisione. E quella sera ospite (a sorpresa per me) Claudio Baglioni che canta una canzone sul sogno, IL SOGNO E’ SEMPRE! Baglioni? Eccolo! Ecco che faccia ha! Quello è Baglioni!

Ricordo perfettamente lo stupore nel vederlo entrare in studio ed essere sommerso da alcune fans che lo seppellirono di abbracci! Mi sono chiesto: devono volergli proprio bene! Avevo più o meno 11 anni ed era la prima volta che lo vedevo cantare in TV (o che mi ricordi coscientemente almeno).

Non mi ritenevo un fan di Baglioni ma ascoltarlo mi piaceva, era il tempo de LA VITA E’ADESSO, quando mi capitava di sentirla in tv o alla radio (con il walkman) cercavo sempre di intonare i tre vocalizzi finali (ma in falsetto e sottovoce per non essere sentito). Pericoloso far sapere che ti piaceva la musica di Baglioni per un ragazzetto che cercava di ritagliarsi un ruolo importante tra gli amici,  anzi al tempo delle scuole medie era meglio non dire che ti piaceva Baglioni c’era il serio rischio di essere etichettato come femminuccia ed essere escluso dal gruppo! I maschi fanno cose da maschi, le femmine da femmine, i maschi ascoltano canzoni rock, metal, heavy metal (che non sapevo benissimo cosa fossero, ma lo dicevano in tanti, facevo figo, per cui lo dicevo anche io), oppure Jovanotti Give me Five (’88). Baglioni era il cantante delle ragazze, dell’amore sdolcinato, dei cuoricini, lo si trovava su CIOE’! (il primo poster di Baglioni di cui ho ricordo era marchiato CIOE’). Ma qualcosa nelle sue canzoni mi piaceva e mi attraeva, continuavo a riconoscere la sua musica quando distrattamente mi capitava di ascoltarla.

La mia passione per la musica nel frattempo aumenta e prendeva sempre più spazio nei miei interessi e tra le cassette e gli LP che avevo a casa quello che ascoltavo di più era proprio di Baglioni, i suoi primi album, una vecchissima cassetta di Questo piccolo grande amore (che i miei dicono essere stata colonna sonora del mio concepimento…mah!!!), le prime dita sul pianoforte e la curiosità di suonare quelle melodie che tanto mi piacevano! Ma credo che il momento in cui mi sono detto: a me piace Baglioni! è il mio cantante preferito! È stato il momento in cui ho iniziato a comprenderne anche i testi, a leggerli e studiarli, quel modo immaginifico di raccontare le cose, quelle storie che erano sue, ma parlavano di me, quei sentimenti che iniziavo a percepire, a provare e che lui descriveva e spiegava, quasi anticipasse quello che stavo per vivere.

C’è stato un momento della mia adolescenza che ho avuto la netta sensazione che le sue canzoni raccontassero in bella copia quello che io provavo e pensavo nella mia mente in brutta copia! Che eleganza Baglioni, che raffinatezza! e che invidia non sapersi esprimere in quel modo!

Avevo 16 anni e mille sogni da realizzare!

Ma come faceva a raccontare così bene la mia vita nelle sue canzoni? Non ci siamo mai conosciuti, mai incontrati, mai parlati e pure…e pure parlava di me, dei mie sogni, delle mie emozioni, del mio modo di vivere, del mio approccio alla vita, dei miei valori, delle mie paure, ed è stato sempre così da allora.

Da quando mi sono fatto quella domanda (anni 90) ho iniziato anche a “studiare” l’artista, non solo limitarmi a sentire le sue canzoni; ma come arrangia, che accordi usa, che tonalità, come scrive, chi suona con lui, chi è lui, dov’è cresciuto, perché scrive così, di chi è figlio, dove ha studiato, etc… etc… ma il perché parlava di me nelle sue canzoni non lo capivo bene, ma mi affascinava.

Ho cercato spesso delle similitudini, delle attinenze, dei punti di contatto, delle assonanze tra la sua vita e la mia per darmi quella risposta: forse sarà perché entrambi abbiamo un padre Carabiniere, con tutto quello che può significare vivere ai margini di un ambiente militare e crescere con determinati ideali, valori e regole; forse sarà che entrambi proveniamo da una famiglia di periferia emigrata per necessità o circostanza, dove i sacrifici erano la base del vivere quotidiano, dove si possedeva il giusto, quanto basta e quanto una famiglia mono reddito poteva permettersi, niente lussi, niente eccessi, niente stranezze, una tipica famiglia italiana, dove il tempo e gli anni erano scanditi dalle vacanze estive e dal Natale, ancora oggi non so darmi una risposta definitiva, ma lui raccontava di me!

E’ così ad ogni nuovo album cercare un po’ di se stessi dentro e trovare un po’ di se stessi dentro. Sperare che quelle musiche, quelle canzoni, quelle parole ti spieghino ancora una volta la vita che stavi vivendo, le esperienze che stavi facendo, gli stati d’animo e le emozioni che stavi provando, qualche risposta, qualche consiglio, una consolazione, la speranza, la forza, la gioia, un po’ di compagnia nei momenti malinconici ed in quelli felici.

Attendere un nuovo progetto come una sorta di rito, di rendez-vous, di appuntamento emotivo al quale non potevi mancare, non dovevi mancare, perché saresti mancato un po’ a te stesso!

Non ho ancora capito bene perché nelle sue canzoni e nelle sue parole è descritta la mia vita, perché parla di me e mi racconta, ma sono convinto che gli incontri non sono mai dovuti al caso, c’è sempre un motivo per tutto (o quasi).

Ho 38 anni e sono ancora in ascolto nella speranza di trovare un po’ di me dentro la sua musica…

Le anime non si incontrano mai per caso, esistono anime simili che si sognano, si cercano, si attraggono e si trovano!

P.S. Se non avessi incontrato la musica di Baglioni la mia vita non credo sarebbe cambiata più di tanto, avrei fatto ugualmente le mie esperienze, avrei provato grandi gioie, avrei fatto i miei errori, avrei sviluppato ugualmente il mio pensiero critico e sarei diventato la persona che tutto sommato sono. Ma di una cosa sono certo, se non avessi incontrato l’anima e la musica di Baglioni ora sarei sicuramente una persona peggiore di quella che sono!

Mr. Soul Mirror

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

5 Commenti

  1. sembra quasi profetica la tua risposta… ANIME SIMILI… guarda caso hai risposto tu che hai in un certo senso una correlazione con qualcosa della mia vita… 😀

  2. Sono convinto che per la Baglionite anche se inventassero un antidoto o una cura resterebbe invenduta perchè nessuno vorrebbe farsi curare! E se Baglioni è per te un compagno di vita, un sottofondo alle tue giornate piacevole ed emozionante, immagino che la SM non sia una compagna così gradita, ma fa parte di te ogni tanto bussa e rivendica la sua esistenza, ogni tanto sta li assopita, tranquilla, inerte, immobile. Sfrutta a pieno i momenti in cui LEI dorme e non lasciarti prendere dallo sconforto quando lei si “attiva”, se c’è una cosa che Baglioni ha sempre cantato è la forza di lottare per ciò che si crede, di battere sempre il tamburo, percuoterlo per sentirsi vivi! Ti dico questo non per fare il saputello o per compiangerti, ma semplicemente perchè so di cosa stai parlando, conosco la SM, ci lavoro giornalmente con persone che soffrono di questa patologia, so di cosa parli, so delle pene, so dei momenti difficili in cui si pensa di non farcela, so di quando le placche si attivano e tutto sembra inesorabilmente perso! Ma so anche che con questa compagna scomoda e impertinente ci si può convivere (a malincuore, ma ci si può convivere), e se si riesce ad esorcizzarla un pò, a sbeffeggiarla , a ironizzare un pò di lei è possibile vivere una vita anche serena e felice! Una cura la inventeranno, la medicina sta progredendo tantissimo ormai ogni anno arrivano nuove cure, nuove scoperte, nuove speranze!!! Tu prova a vivere un pò a metà tra la terra e i sogni, sono sicuro che i momenti felici potrebbero diventare molti di più di quelli tristi. Un abbraccio ciao

    1. Non sono tipa che si fa abbattere,lo solo menzionata perchè nella mia vita c’è è arrivata si è presa tanto ma non per questo mi arrendo.Per ora nonostante tutto riesco a fare la mia vita,a lavorare a vivere,in futuro non intento menzionarla più,si prende già troppo spazio,grazie per le tue parole so quanto siete tutti meravigliosi gli operatori che lavorano con la SM.Vi considero i miei angeli!Un abbraccio Mary-Maria

  3. Se non l’avessi conosciuto,non credo che saresti stato una persona peggiore,perchè dalle cose che scrivi credo che tu abbia una bella anima.Forse avresti avuto meno possibillità di sognare,credere nella musica e nelle cose e nelle persone della vità.Per me sentire Claudio alla radio non sapendo chi era,non conoscendo nessuna sua canzone e colpirmi cuore ed anima e stata la stessa cosa.Claudio è stato colui che ha riempito tuuti i miei giorni tristi al tempo erano tanti e colorato e riempito i giorni belli.Tutta la mia vita dal “75” in poi è stata accompagnata da lui,canzoni,musica concerti e sogni.Con la nascita di”Clab” il piacere di viaggiare,allargare un pò gli orizzonti e l’incontro con tante anime,e la possibilità di conoscere nel profondo la sua anima.Solo un sogno non ha mai fino ad oggi veduto giorno è Lampedusa ma forse è proprio lontana dalle mie rotte anche se un giorno so che approderò anche lì.Se devo dare due segni particolari di me stessa una e la Sclerosi Multipla altra è la baglionite.Della forse un giorno ci sarà una cura per la baglionita non è possibile una volta presa si rimane immuni a vita .Ciao M-M

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