Lampedusa orfana dell’O’ Scià, l’isola priva del suo “concertone”
L’evento è stato ideato dall’artista Claudio Baglioni, che da sempre è sensibile alle problematiche del posto. Dopo dieci anni, gli isolani dovranno fare a meno dell’importante kermesse“
Per circa dieci anni, Lampedusa è stata la madre dell’O’Scià, un evento che come dicono da ogni parte d’Italia “Non può mancare a Lampedusa”. Ad affermare ciò è il Consorzio albergatori e Federalberghi, ma anche l’associazione armatori e tutti gli altri enti. “Lo spettacolo da dieci anni ha dato la giusta ribalta a Lampedusa e Linosa, nonostante gli eventi dovuti all’immigrazione avrebbero potuto trasformare ciò in seno meno positivo – scrivono in una nota gli enti sopra citati”.
“La manifestazione O’ Scià – continuano nella nota – è diventata il fiore all’occhiello dell’isola, simbolo dell’integrazione e del dialogo interculturale esclusiva delle Pelagie, grazie anche alla fermezza e al grande affetto che il maestro Claudio Baglioni e il suo staff nutrono verso Lampedusa e Linosa”.
O’Scià è stato ideato dall’artista Claudio Baglioni, che da sempre è sensibile alle problematiche dell’Isola. Vedi il “Lampedusa susiti”, concerto voluto dallo stesso, quando gli sbarchi dei migranti erano su tutte le emittenti nazionali e internazionali, facendo crollare l’economia lampedusana.
O’ Scià vuol dire “Fiato mio, respiro mio”, gli isolani lo usano nel loro gergo parlato. Sì, questa kermesse è davvero fiato e respiro per i polmoni dei lampedusani. La kermesse musicale, spesso ha “salvato” Lampedusa e tutta quanta la sua economia, basata sull’ accoglienza prima e turismo dopo.
Dal 2003 a oggi, O’ Scià ha richiamato a Lampedusa migliaia di artisti e di semplici spettatori, oggi nella programmazione dell’estate 2013 non risulta presente il “concertone”. Una mancanza che i lampedusani vorrebbero colmare il prima possibile, perché senza “O’ Scià” Lampedusa respira con fatica.