Claudio Baglioni su Lampedusa
Lampedusa, Baglioni: sono sfiduciato, nessuno ha fatto mai nulla. Il cantautore: Questione affrontata con poca responsabilità by TM News Video
La cerimonia di Agrigento è una gaffe generale
“Mi sembra l’ennesima gaffe generale”. Sono queste le parole di Claudio Baglioni sulla cerimonia di commemorazione delle 366 vittime del naufragio di Lampedusa dello scorso 3 ottobre, che si terrà nel pomeriggio alle 16 sul litorale di San Leone ad Agrigento. Saranno presenti il vicepremier Angelino Alfano ed il ministro Cecile Kyenge. Parole che riprendono quelle del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che ha detto: “Siamo di fronte ad una grande farsa di Stato”. Il cantante romano – che oggi ha presentato il nuovo album “Convoi” – conosce bene Lampedusa, dato che con la fondazione O’scìà negli ultimi anni ha organizzato sull’isola concerti musicali. “Come cittadino – afferma Baglioni – mi sento sfiduciato e scoraggiato. Ci sono stati troppi errori della politica italiana, perché non sappiamo chi siamo e cosa facciamo”.
Cosa pensa di ciò che è accaduto e che continua ad accadere a Lampedusa?
Da quando ho cominciato a frequentare l’isola ho capito che ormai da 25 anni quello dell’immigrazione è un nervo scoperto. È una storia senza soluzione. E non c’è stata maturità né da parte della classe dirigente e politica e nemmeno da parte dell’opinione pubblica.È un sistema mondiale che non funziona e la mia impressione è che sul problema ci si voglia mettere una pietra sopra. Così come si è fatto per le guerre e la fame nel mondo. Per anni siamo stati bombardati con immagini di bimbi emaciati e con le pance gonfie. Mentre ora non le vediamo più.
Come giudica la cerimonia di oggi ad Agrigento?
Mi sembra l’ennesima gaffe generale. Non saprei bene a chi dare le colpe: dico solo che queste persone non sono state considerate da vive, perché dovrebbero essere considerati da morte?
Cosa c’è che non va? Perché si continuano a verificare queste tragedie?
C’è una crisi d’identità del paese. Non sappiamo cosa fare in queste situazioni perché non sappiamo chi siamo.
Crede invece che ci sia una identità comune in Europa? Cosa pensa del rimpallo di responsabilità tra i vari stati membri?
Non credo nel rimpallo delle responsbilità. Io mi aspetto che chi è a capo di una istituzione o di un governo sappia quello che fa. La crisi d’identità, oltre che l’Italia, attraversa anche l’Europa. Il problema è il concetto che si ha di immigrazione irregolare perché ci sono troppe leggi diverse negli stati dell’unione. Il problema è molto ampio e culturalmente siamo lontanissimi tra i vari paesi europei.