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Questo è ciò che penso

del Generale Walter Savelli

Quando conobbi Claudio Baglioni, era il 1 maggio 1978.

Era la prima volta che incontravo dal vivo un artista così famoso, e mi fece uno strano effetto.

Dopo poche settimane mi ritrovai a Roma, per realizzare il primo 45 giri degli Extra: “Come sei”. Baglioni (insieme a Foffo Bianchi) era diventato il nostro produttore e naturalmente seguì in studio tutte le fasi della realizzazione del brano.

In realtà devo dire che il mio background musicale era completamente diverso: ero abituato a suonare i brani dei Beatles, Rolling Stones, Spencer Davies Group,  Chicago, e poi ancora Yes, Leon Russel,  Elton John, David Bowie, Pink Floyd, fino ad arrivare ai virtuosismi di Jimy Smith, Brian Auger e di Emerson Lake and Palmer.

Il mio pensiero di quel periodo era rivolto sempre e comunque ad ottenere un virtuosismo esecutivo senza il quale un vero e proprio musicista rock non avrebbe avuto il diritto di essere considerato tale; questa era la convinzione della maggior parte dei musicisti della nostra  generazione.

L’inizio della mia collaborazione in studio con Baglioni fu quindi molto curioso. Mi immaginavo di avere davanti il solito cantautore che aveva scritto delle belle canzoni “commerciali” e che, con un po’ di fortuna,  aveva avuto tutto quel successo che invece a noi mancava. 
Ebbene,  dopo pochi giorni (o forse dovrei dire addirittura dopo poche ore) mi accorsi che la realtà era completamente diversa!
Appena arrivati in studio, Claudio si mise al pianoforte per farci ascoltare il testo di “Come sei” che aveva appena completato e scoprii che utilizzava un tipo di accompagnamento e di posizioni armoniche che io stesso avevo utilizzato fino a quel momento. Inoltre, la sua voce, ascoltata a poco più di un metro di distanza, mi fece un effetto incredibile.

I giorni in studio si consumavano con la classica frenesia della realizzazione di un disco  ed io, nel frattempo,  scoprivo sempre di più il “musicista” Baglioni, la sua preparazione, la sua sensibilità armonica e melodica e la sua già enorme esperienza di studio di registrazione.

Fu una scoperta piacevolissima che in poco tempo ribaltò completamente tutto quello che avevo pensato di lui e della sua musica. 
Tutto ciò successe anche al contrario ovvero anche lui, scoprì che non ero il solito tastierista rocchettaro un po’ esaltato ma un musicista preparato e molto vicino al suo mondo armonico. Nacque quindi in pochissimo tempo una amicizia ed una stima reciproca, destinate ad alimentarsi vicendevolmente negli anni a venire.

Tutto questo accadeva 35 anni fa.

Durante questo lungo tempo, sono sempre rimasto accanto a Claudio, sia professionalmente che umanamente. L’ho visto crescere come artista, come musicista e come compositore ed ho avuto il privilegio di vivere in prima persona la maggior parte degli eventi musicali che lo hanno consacrato come il grande Artista che oggi tutti conosciamo.

Nel suo percorso evolutivo, Claudio ha composto alcuni brani che non mi sento più di considerare “canzoni” ma vere e proprie perle di musica popolare ad altissimo livello. Sarebbero tante quelle da citare; mi limiterò quindi a quei brani che amo particolarmente perchè a mio avviso sono i più affascinanti dal punto di vista armonico e melodico; chiedo perdono ai non musicisti se nella mia analisi, mi capiterà di utilizzare qualche termine tecnico, indispensabile alla spiegazione armonico/melodica dei brani che ho scelto:

Fotografie, Ragazze Dell’Est, Un po’ di più, Uomini Persi, Tutto il Calcio Minuto per Minuto, Notte di Note Note di Notte, Stelle di Stelle, Domani Mai, Tamburi Lontani, Qui Dio non C’è, Pace, Fammi Andar Via, Bolero, Mal d’Universo, A domani, Grand’uomo, Quei Due, Avrai, Mille Giorni Di Te e di Me (considerata da molti oramai la “canzone perfetta”).

Ebbene, questi brani, che sono solo una minima percentuale di tutta la produzione baglioniana, sono sufficienti a dimostrare l’altissimo livello compositivo, armonico, melodico e strutturale, raggiunto da Claudio nella sua carriera.

In ognuno di questi brani, si possono analizzare scelte armoniche innovative, molte volte inusuali nella composizione di una cosiddetta “canzone”: alcune volte difficilissime anche nella loro esecuzione;  basta pensare a Qui Dio Non C’è, con il suo ritmo di 5/4 o Fammi Andar Via con la sua progressione di accordi assolutamente complessa e di complicata memorizzazione).

Brani quindi che sembrano andare controcorrente rispetto alle regole del marketing musicale ancora oggi valide. Eppure, nonostante questo, si tratta di melodie e di armonie che sono entrate nel profondo del cuore di coloro che le hanno ascoltate ed hanno avuto la pazienza di approfondirle non soffermandosi al primo ascolto.

Un discorso a parte invece desidero farlo a proposito del nuovo lavoro “Con Voi”.

Questo nuovo album mi ha visto partecipe in un ruolo abbastanza inusuale ma assolutamente affascinante.
In poche parole, Claudio, durante gli anni intercorsi fra l’ultimo album di inediti (“Sono Io l’Uomo della Storia Accanto” e l’attuale “Con Voi”, ha continuato a comporre melodie e armonie, (quello che noi addetti ai lavori definiamo “spunti”): in sostanza non canzoni complete ma idee fondamentali, formate da 8 o 16 o qualche volta anche solo  4 battute musicali, che sono indispensabili alla costruzione di una canzone vera e propria.

Ebbene, di questi “spunti” ne aveva composti talmente tanti che ad un certo punto mi ha chiamato perchè lo aiutassi ad ascoltare e a capire quali fossero i più adatti a diventare le canzoni del nuovo album.
Io mi sono sentito così felice ed onorato per questa sua richiesta, che sono letteralmente volato a Roma per prendere il materiale: naturalmente mi aspettavo un CD con gli mp3, di solito infatti i compositori realizzano molto velocemente il provino del brano che stanno componendo o assemblando, registrando una semplice ma efficace versione piano e voce oppure chitarra e voce: questo tipo di registrazione immediata (un tempo su una semplice cassetta C 90 e adesso un mp3) ha un valore immenso: consente di riascoltare, magari uno o due giorni dopo, l’idea compositiva, valutandone a freddo la effettiva valenza. 

Ebbene, al posto del CD mi sono visto consegnare un “librone” di musica e tanti altri fogli pentagrammati, pieni di frasi melodiche e di accordi!! 
Erano tutte le idee musicali melodiche e armoniche scritte da Claudio sul pentagramma in tutti questi anni,  con una calligrafia impeccabile ed una precisione inimmaginabile!!

 
Rimasi a bocca aperta come un bambino: tutto avrei potuto immaginare ma certo non la trascrizione (peraltro complessa quando si tratta di melodie cantate) su pentagramma.
 
E pensare che avevo tenuto un seminario poche settimane prima, proprio sul grande valore estetico, della musica “scritta” su pentagramma.
 
Compresi subito di avere una responsabilità immensa e durante il viaggio di ritorno appoggiai quel materiale di così grande valore, accanto a me, sul sedile del passeggero, guardandolo ogni tanto, sorridendo e pensando fra me e me: ” ma quando finirò di imparare a conoscere Claudio!!”

Appena arrivato a casa, mi misi subito al pianoforte ed iniziai a suonare quelle frasi melodiche e quegli accordi, e via via che suonavo, la mia emozione  cresceva perché  ero consapevole  che stavo ascoltando e anche toccando con mano (proprio così, toccare con mano la partitura manoscritta era una sensazione fantastica)  quello che sarebbe stato il prossimo lavoro di Claudio dopo quasi 10 anni. 

Lavorai per mesi su quel materiale; inutile dire che scoprii frasi bellissime e strutture armoniche ancora innovative. 
Al termine del mio lavoro portai il risultato ovvero le mie valutazioni estetiche di tutto il materiale a Claudio e lui iniziò subito a lavorare per costruire e realizzare le canzoni che sono contenute nel nuovo bellissimo album “Con Voi”

Ed ecco il risultato: “E Noi Due Là”, “In Un’altra Vita”, “Gli Anni della Gioventù”, “Dieci Dita” solo per citarne alcune, sono dei capolavori di melodia ed armonia, come pochi altri artisti nel panorama italiano, possono riuscire a produrre. 

A questo punto, credo di aver detto tutto ciò che può essere utile alla comprensione del valore artistico e creativo di Claudio Baglioni, il quale, dopo quasi 45 anni di carriera, continua a lavorare nella musica, con lo stesso entusiasmo, determinazione e correttezza deontologica, dei primi anni della sua carriera.

Come avrete potuto notare, non ho assolutamente trattato l’argomento “testi” sul quale sicuramente ci sono persone molto più competenti del sottoscritto, ma credo comunque di poter affermare che i testi di Claudio, potranno  in futuro essere studiati a scuola, esattamente come lo saranno nei conservatori, le sue composizioni.

con questo mio scritto, mi auguro di aver stimolato verso una attenta analisi ed approfondimento, tutti coloro che non hanno ancora scoperto o compreso appieno il valore di questo nostro grande Artista italiano.

alcune cose che ho raccontato, sono descritte nel mio libro  Backstage, ventimila giorni di note e di storie

Fonte Articolo

Autografo Walter Savelli

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

6 Commenti

  1. Caro Walter mi permetto di darti del tu,anche se non ci conosciamo,ti ringrazio tanto delle cose che hai spiegato e raccontato,per chi come me non sa niente di musica,note e armonie ,parole è importante comprendere anche in minima parte un lavoro così ricercato e certosino.Però anche se ne so poco o niente una cosa bella se si ha cuore e mente aperti arriva lo stesso.Su Claudio spesso ho scritto e detto che lui è avanti anni luce rispetto a tanti artisti e colleghi nessuno si senta offeso.Ma avere una conferma da te che sei sicuramente del mestiere è un’altra cosa quindi grazie ancora a presto.Mary-Maria

  2. Effettivamente molto interessante quello che ogni volta posta Savelli, la cui bravura e simpatia è nota a tutti.
    Però (non so se legge questa pagina, ma ci provo), una domanda e un’osservazione avrei da porgli:

    prima, dal punto di vista musicale: non costituisce secondo te però un problema che dal 1990 in poi i dischi in studio siano di fatto stati suonati e soprattutto arrangiati sempre dalle stesse persone? questo aspetto non ha un po’ sclerotizzato la produzione di Baglioni? Se Strada Facendo e La vita è adesso sono stati così innovativi, era anche grazie a tecniche, arrangiatori, musicisti.
    Non c’è niente da fare, il disco Sono io, quello di Natale e Convoi dal punto di vista degli arrangiamenti suonano un po’ vecchi. In tour fa bene a portarsi dietro una band di amici, ma secondo me nei dischi un po’ di innovazione anche nei musicisti e negli arrangiatori avrebbe giovato.

    la seconda è un’osservazione. sui testi non ti sei pronunciato: corretto da parte tua, visto che on è il tuo core. ma non trovi che una certa ossessione per le parole, l’uso molto pronunciato di giochi di parole, l’avere abbandonato da Oltre, ma soprattutto dai dischi successivi, sia l’idea di raccontare l’amore (comprensibile quando non si ha più 20 anni), ma anche l’idea di raccontare quello che c’è fuori (Strada Facendo e La vita è adesso sono dischi in cui si racconta il mondo) non abbia nuociuto, con una scelta di testi o criptico-intimistici o astrusi-autocompiaciuti o comunque quasi per nulla aderenti con la quotidianità? il baglioni di oggi invece naviga su un terreno di semplicità quanto ai testi, che però tende a sfociare nel semplicismo: mi sembra, paradossalmente, per quanto riguarda i testi, alla ricerca di un suo stile. fossi in lui per i testi tornerei (ma si può tornare?) alle scelte del tempo di strada facendo e vita è adesso, perchè è quello che in fondo è l’acme di quello che fin dall’inizio si sentiva di essere: un cantastorie dei giorni nostri.

  3. Grazie Walter, mi fa molto piacere conoscere questi episodi inediti della vita dell’amato e soprattutto stimato Claudio, ce lo fa sentire ancora più vicino e conferma, qualora ce ne fosse bisogno, la sua grandezza come Artista e come Uomo.
    L’invidia è un sentimento che non ho mai provato per nessuno nella mia vita, ma…confesso che ne provo un po’ per te che hai l’opportunità di collaborare con Lui.
    Grazie ancora…

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