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Claudio Baglioni e la salute dell’anima

Sabato 5 aprile 2014 Il Tour ConVoi ha fatto tappa a Pordenone

Capita spesso che nella vita si perda la strada da seguire, che le angosce, le paure e le difficoltà prendano il sopravvento, che la confusione regni sovrana e che non sappiamo più che pesci pigliare. Il futuro è incerto, il passato rinchiuso nei dolci ricordi infantili ha perso quella energia propulsiva che ci faceva andare avanti con forza, il presente appare sfuocato, senza senso e non sappiamo più chi siamo.

In questo caso ci vuole una cura: il concerto di Claudio Baglioni.

A Pordenone, sabato,  si respirava un’atmosfera di gioiosa e calma estasi anche nella lunga coda all’ingresso del Forum. Volti felici e scambi di sorrisi emozionati, di parole che  raccontano del viaggio di ognuno, storie dell’incontro di una, due o innumerevoli volte con il massimo cantore delle emozioni umane.    Dalle nostre interviste agli accodati, emerge che Claudio è considerato una divinità greca, un mago naturale, l’incarnazione della perfetta amicizia, fratellanza e amore.

Ciò che lo distingue però da un imbonitore che per una questione di marketing da al proprio pubblico ciò di cui ha bisogno, è il fatto che quando ha inizio o meglio nasce il suo concerto, lui si precipita giù dall’Empireo dove tutti lo collocano e sbatte con forza per terra la realtà della condizione umana con dei boati di basso e di batteria che sembrano un temporale terreno. Le persone si sentono travolte dall’impeto di una burrasca che simboleggia la fragile condizione umana. Ma Baglioni, con la sua dolce, forte, determinata e rassicurante voce, si prostra con fatica a dare ad ognuno un braccio per tirarlo in salvo, e per lenire le sofferenze della vita, accarezzandolo poi con suoni melodici che intessono le trame armoniche della Vera Bellezza.

E, la Bellezza, ha in sé un potere terapeutico inaudito. Come per magia, Baglioni riesce a farla udire nel vero senso della parola e la trasferisce come una zampillante luce  nel profondo abisso di ognuno di noi. Dicevano i filosofi antichi che il respiro promana dall’anima e, diciamo noi, quando il soffio e ammantato dal canto ci mostra tutta la sua Bellezza. Ecco perché, come dice Baglioni, cantare è un bisogno fisico.

Tutto questo sovrasta immensamente le scrupolosa critica sempre pronta a cogliere l’erroretto su qualche nota vocale, gli amanti delle tecnica fine a se stessa e senza cuore, quella adorata nei talent show dove fenomeni da circo gareggiano a chi è il più bravo.  Per Baglioni questa competizione non è possibile ed è assurda, perché lui non si espone e rischia di cantare pezzi difficilissimi per chiunque da sottoporre al giudizio degli esperti del metronomo e delle frequenze, ma si rimette al giudizio di uomini e donne come lui, quelli della vita vera. Di questi è un fedele compagno e per questo a quelli che colgono tutto il suo Valore non basta vedere un concerto, ma vorrebbero sentire all’infinito, in altri concerti, questa medicina naturale che cura l’anima.

In uno spazio riempito da un cantiere scenografico semplice, lontano dalle colossali messe in scena di cartapesta americane, e rispettoso del momento storico attuale, Baglioni deve lottare per salvarci come un eroe principesco contro il terribile drago Chronos, che rappresenta il drammatico inarrestabile fluire del tempo, che solo la Excalibur del ricordo estratta durante il concerto può fermare. Il tema poetico costantemente presente nel sottofondo musicale di Baglioni è la sofferenza, con la quale si è da sempre confrontato nelle solitarie e appartate Notti di Note. E, infatti a Pordenone si è partiti con la calma ed intimistica  Notte di Note che ha dato il via al crescendo di  una scaletta impetuosa, fatta da mix di passaggio strumentali tra un brano e l’altro, con una struggente enfasi centrale formata dai nuovi brani di ConVoi.

Catarsi, abbraccio finale e tutti a casa in atteso del prossimo acuto baglioniano.

Fonte articolo

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

3 Commenti

  1. condivido tutto e colgo l’occasione per fare i complimenti a tony per il bellissimo sito sempre aggiornato.

  2. Concerto bellissimo, fantastico, Claudio scatenato e noi pure…
    Anzi cerco foto, immagini di questo concerto se qualcuno mi può aiutare
    nadia

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