Baglioni Notebook

Baglioni, sei un eroe

Ieri, riuscendo nella piccola impresa
di stare su un palco e cantare e suonare
malgrado una brutta influenza,
qualcuno mi ha urlato dietro “Sei un eroe!”
Mi sono girato, ho sorriso a metà e preso un po’ di tempo
(non sai mai se una cosa così è detta sul serio
o per prenderti in giro) e alla fine,
con la poca voce rimasta, ho esclamato
Eh! Addirittura?!?
Tanto per dire: un poco forse sì…
però non esagererei.
In questo modo si fa sempre una buona figura.
Non passi per fesso, fai una battuta di spirito
e incassi il complimento lo stesso.
Poi l’eroe è andato a cena.
Come ogni persona normale.
E ha brindato a progetti per un nuovo e grande domani.
Poi è andato a dormire.
Come ogni persona normale.
E ha fatto sogni nei quali affrontava avventure e gesta mirabolanti.
Come ogni persona normale.
Poi mi sono svegliato.
E mentre, come ogni persona normale,
facevo la colazione,
ho acceso la tv e le immagini della sfilata dei Fori Imperiali.
E subito un salto in un lontano passato.
Mio padre che mi scuote all’alba
(ma tanto chi aveva dormito nell’eccitazione della vigilia)
per andare a vedere la parata
(e tutte le volte la stessa battuta sul doppiosenso di chi tira e chi para).
Lui dei Carabinieri riusciva ogni anno ad avere due posti
nelle tribune vicine a quelle d’onore.
Una volta persino accanto a quella presidenziale.
Dopo ore di schieramenti, divise, reparti a cavallo e motorizzati,
corse di bersaglieri, passaggi di pattuglie acrobatiche,
tornavamo a casa, distrutti ma tanto eccitati
e nelle orecchie ancora i suoni di bande e fanfare.
E nei cuori (anche se non ne capivo ancora il significato)
l’idea di un mondo perfetto, di un futuro migliore e più largo di quel cielo assolato,
di un Paese di gente perbene.
Un popolo di eroi e di persone normali.
A pensarci, in molte cose non è andata così.
E ritorno sul treno che torna.
C’è di strano che se siedi nel senso di marcia
gli occhi avanzano verso l’inatteso e la scoperta del cosa sarà.
Se viaggi al contrario
i pensieri corrono via nel vortice della nostalgia.
Ma il treno della vita non conosce binario morto.
Quel treno rallenta ma non si ferma mai.
E allora mi sono guardato nel vetro
e mi son detto con me nel riflesso:
Hai fatto il tuo dovere, facendo il tuo mestiere.
Il meglio che potevi.
Non so se proprio come un eroe.
Ma almeno come ogni persona normale.

Dal fb ufficiale di Claudio Baglioni

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

3 Commenti

  1. Sia in un senso che nell’altro (di marcia), trovo te.
    Con nostalgia nel passato o verso l’inatteso del futuro… sempre te, con noi.

    Hai fatto il tuo dovere Claudio, sei riuscito a cambiare la vita, la tua, ma anche la nostra!!!… con una canzone.
    Tuo padre ne è orgoglioso… e anche noi.
    Mirca

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