Resoconti

Con voi… Mi trovo bene…

Con voiAbbiamo dentro di noi molti compagni di viaggio, i nostri pensieri, i nostri ricordi, le nostre ombre e le nostre luci. Ogni cosa disegna un orizzonte nel quale abbiamo vissuto, nel quale ci siamo persi o ritrovati. Sensazioni o situazioni che hanno avvolto la nostra vita di miele o di sale, di polvere, di ragnatele e qualche volta anche di nebbie, che ci hanno impedito di vedere al di la dell’unico passo di sentiero che scorgevamo davanti a noi. Compagni di viaggio che ci hanno preso per mano portandoci nei nostri giorni come si porta un bambino o comunque qualcuno che va guidato, ognuno di loro ci ha lasciato qualcosa, ognuno di loro è stato un altro noi o più realmente una parte di noi e mi chiedo quanto, con ognuno di loro, mi sono trovato bene.
Non sò, con qualcuno meglio che con altri, con qualcuno assolutamente bene, con altri ho dimenticato chi ero, almeno per un pò e non sempre è stato un bene… o un male… e alla fine ho sempre avuto bisogno di parole che mi parlassero dentro e che mi facevano esprimere fuori di me per spiegare a me e al mondo chi erano i tanti me stesso che camminavano con me, che vivevano con me, che sognavano con me, che facevano pipì nascosti da un albero o in faccia al mondo insieme a me.
Ecco, le parole, ora posso dirlo, care parole, con voi mi sono trovato bene.
Parole, quante ne ho adoperate, parole pensate, ponderate, sputate fuori quando non riuscivo a trattenerle, sussurrate e offerte a mano tesa, accarezzate per farle arrivare più dolci che mi era possibile, trattenendo il fiato perche poi uscissero come un vento, adatte al sole o alla pioggia, adatte per le osterie o per  le piazze e le vie, adatte a te che mi ascoltavi da vicino o a te che capivi da lontano… parole, tante parole, qualche volta semplicemente per sentirle dentro e soffocare un silenzio che faceva paura, solitudine, un silenzio che mi parlava dentro e che dovevo coprire con parole più rumorose di lui.
Con voi, care parole, mi trovo sempre bene, perchè siete sempre vitali, perchè da qualche parte in cui siete state o in qualche parte in cui volete andare, siete sempre state una magia e avete sempre parlato e parlerete dentro e fuori di me con le vibrazioni, le emozioni belle o dolorose, con i sogni e con le  utopie più vere del mio tempo di vita, sia nei libri già scritti che nei fogli bianchi del domani.
Parole, quante dette e quante ascoltate, lette per capire, per imparare a imparare meglio chi sono veramente e tante volte, chi sei lo capisci anche nelle parole degli altri,  spesso anche se non sono rivolte a te, lo capisci nelle parole che aprono nuove strade sulle quali spingersi e nelle quali qualche volta perdersi, perchè quando ti perdi incontri davvero più facilmente un mondo nuovo e magari un te stesso sconosciuto.
Parole ascoltate davanti ad una birra o davanti al mare, ansimanti di fatica su una salita, calde di sole o bagnate di nostalgia, parole nate in canzoni o nei libri quando vogliono essere parole per un mondo che sai che c’è e che non vedi e che diventano grimaldelli che aprono porte diverse in chiunque le ascolti, che nemmeno chi le ha scritte credeva o immaginava di aprire.
Canzoni e libri sono contenitori di parole che certamente vanno pensate in modo diverso, ma se vogliono essere portatrici di storie e di emozioni, hanno di certo un posto dove riposano prima di venir usate. Perché quelle parole hanno bisogno di trovare grandi energie per essere, a seconda di quando e di come servono:  dense, pesanti, taglienti, liberatorie.
Così, prima di diventare di tutti, riposano nei libri, nelle canzoni.
Le parole… parlano, a chi le ascolta e a chi le dice. Per chi le ascolta è come aprire un libro della vita di chi hai davanti, puoi sentirle vere o false, profonde o banali ma comunque ti aiutano a capire con chi hai a che fare… per te che le dici sono riflesso della tua paura o del tuo coraggio di svelarti, di dire chi sei agli altri, ma a te stesso parli con le parole che suonano dentro di te… e senti se ciò che hai dentro è uguale a ciò che esce fuori.
Io credo che è già tanto se le parole che hai dentro si avvicinano a quelle che escono fuori. E le parole disegnano scenari, costruiscono palazzi di idee e altri palazzi ne abbattono, costruiscono storie e raccontano cio che è la tua storia, quella storia che vivi tutti i giorni e che quasi mai puoi davvero scrivere tu il giorno prima di viverla, quella storia da cui le persone entrano ed escono senza capire quale capitolo stanno scrivendo e quale sarà il finale che dovrai subire, sperando che sia accettabile.
Ma per fortuna qualche volta le parole inventano sogni, speranze, poesie. Sono le note più belle di un pianoforte che suona sopra la musica del silenzio, quei silenzi intensi, avvolgenti, suona inventando la sua poesia e quando esce poesia, sai che non stai cercando una verità, ma che ne stai creando una nuova, tutta tua. E’ quel colore, quella musica che ti nasce dentro quando avvolgi un pensiero o un ricordo nell’umido dei tuoi occhi, quando il cuore cambia il ritmo per sfuggire al ritmo assordante della vita e ancora una volta apri la finestra e lasci che il vento ti invada il viso… e lasci che quel punto lontano, laggiù, si lasci guardare.
Per questo, con voi, con voi parole dette e ascoltate, per gli equilibrismi i salti e le acrobazie alle quali a volte mi costringete quando ascoltarvi stride con i pensieri, per il vento sulle ali, per i suoni e i profumi che mi fate sentire, per i colori che date alla mia fantasia, con voi, mi trovo bene.

Renato [Domenica 28 Settembre 2014]

 

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

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