O'SciàResoconti

O’ Scia’ non s’ha da fare. Ne’ domani ne’ mai?????

La mia riflessione ha un titolo di manzoniana memoria che mi sembra sintetizzi efficacemente il puntare i piedi da parte del sindaco di Lampedusa.

Non voglio entrare nel merito di chi ha detto cosa; penso che la Fondazione sia sufficientemente informata dei fatti per poter stabilire come si sono svolti realmente, ed il suo comunicato mi sembra chiaro in tal senso.

Baglioni, come sempre e’ nel suo stile, non ha prestato il fianco alle polemiche e, pur avendo le sue idee al riguardo, se ne è ben guardato dall’esporle, pena strumentalizzazione.

Io ho partecipato a diverse edizioni di O’ Scia’, una manifestazione attraverso la quale Baglioni.  ha voluto richiamare l’attenzione generale sul dramma dei migranti e, contemporaneamente, su quello dell’isola che li accoglie.

A questo scopo si è adoperato affinché Lampedusa potesse rappresentare, oltre che  un appuntamento durante il quale riflettere, anche un’opportunita’ per la popolazione residente, tenuta sempre a distanza dall’Italia pur facendone parte.

Nel 2011 una drammatica situazione di sbarchi che portò l’isola al collasso (c’erano più migranti che residenti) ebbe come ripercussione il tracollo del turismo, con le prenotazioni prossime allo zero.

Fu allora che Claudio Baglioni si inventò un altro evento, al quale ho partecipato: “Susiti”, tre giorni strategicamente piazzati all’inizio dell’estate proprio per ridare fiato al turismo, prima ricchezza dell’isola.

Prima di soffermarmi sull’operato del sindaco, credo sia però onesto riconoscere e ammettere  che molti di quelli che partivano per O’ Scia’ lo facevano esclusivamente per Baglioni: non solo l’ho sentito con le mie orecchie, ma lo confermano certi commenti che ho letto proprio su queste pagine.

Decidere di “boicottare” l’isola, o di non andarci mai più o addirittura cancellare le prenotazioni già fatte significa disinteressarsi totalmente del bene di Lampedusa e dei suoi meravigliosi e generosi abitanti.

Che non meritano di essere lasciati soli.

La decisione del sindaco di Lampedusa di sopprimere (e’ la parola che mi sembra più calzante) O’ Scia’, oltre che denotare una innegabile buona dose di ingratitudine nonché di scorrettezza nella dinamica delle decisioni prese, ha più il sapore di una insofferenza personale piuttosto che di una obiettiva valutazione dei vantaggi che la prosecuzione della manifestazione avrebbe portato ai cittadini.

Ai quali dovrebbe pensare.

La cosa più singolare e’ aver cercato un evento di ripiego (che tale si rivelerà), gia’ segnato da polemiche persino sul nome!, un accrocchio indefinito di cose varie con una connotazione marcatamente politica ed una presumibile passerella di omuncoli di governo che transiteranno di li’ senza lasciare alcuna traccia.

Posso anche immaginare l’imbarazzo di una Mannoia, che dovrà “sostituire” chi l’aveva invitata a O Scia’.

Se i costi andavano tagliati, beh….. Perché Sabir?

È interessante a questo proposito trovare in un articolo de Il Fatto Quotidiano (6.8.2014) gli stanziamenti previsti nella Finanziaria della Regione Sicilia.

Ne cito solo alcuni, chi vuole divertirsi (si fa per dire) può leggerlo integralmente. 3 milioni e 545 mila euro per gli stipendi a operai e impiegati di miniere di zolfo che non producono dagli anni ’50, 742mila euro per il personale della ex Fiera del Mediterraneo, la cui ultima esposizione e’ di cinque anni fa, stanziamenti per la lebbra, le persone scomparse, i precari di Bruxelles etc etc etc.

Ho anche letto che esiste il World Mayor Prize: ogni due anni viene eletto il miglior sindaco del mondo ed il prossimo dicembre sapremo chi ha vinto e soprattutto se l’Italia si aggiudicherà il premio.

Sapete chi è l’unico sindaco italiano in lizza? Giusy Nicolini.

Sarebbe interessante conoscere quali siano le credenziali che porta in dote per una simile competizione e soprattutto per aspirare alla vittoria, visto che i suoi cittadini – tra le molte cose – non hanno centri di aggregazione ne’ possono  contare su strutture ospedaliere degne di tale nome e se devono curarsi sono costretti a salire su una nave o su un aereo, sempreche’ facciano in tempo.

Penso che utilizzare la propria immagine per introdurre una nuova manifestazione al solo scopo di rimediare visibilità politica che può sempre tornar comoda (a se stessi, ovviamente) sia stato e sara’ un boomerang. E di chi lancia il boomerang conosciamo tutti la misera fine.

Tiziana S.  – Milano

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

2 Commenti

  1. ma noooo, lampedusa ed i lampedusani non si dimenticano!! a lampedusa ci torneremo sempre!! NON QUESTA SETTIMANA PERO’!!!

Rispondi a CATERINA Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio