In evidenzaResoconti

La storia di ‘Oltre’ di Claudio Baglioni

Il sito Rockol.IT ci propone una bella recensione del capolavoro di Claudio Baglioni OLTRE. Buona lettura

oltre-claudio-baglioni-1990-Vinile-lp2L’impresa era difficile: “La vita è adesso”, il suo precedente album in studio, pubblicato nel giugno del 1985, aveva venduto qualcosa come 3.800.000 copie ed era rimasto in classifica per ben diciotto mesi, divenendo il disco più venduto di sempre in Italia. Claudio Baglioni doveva superarsi, consegnare al mercato un disco capace di spingersi oltre le cifre de “La vita è adesso” o quantomeno di eguagliarle. Così, dopo aver girato l’Italia con il tour “Assolo” (che lo aveva visto proporre performance di tre ore in cui suonava tastiere, chitarre e percussioni collegate in MIDI, tecnologia che all’epoca era da poco entrata in commercio) e dopo aver consegnato al mercato un triplo album live registrato proprio durante la tournée solista, nel 1988 il cantautore romano iniziò a lavorare al sequel de “La vita è adesso”.

Le lavorazioni dell’undicesima prova in studio di Baglioni presero il via presso gli studi Real World Bath Westside di Peter Gabriel (che stava contemporaneamente lavorando alle musiche de “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorsese), a Londra, sotto la produzione di Pasquale Minieri e Celso Valli. Il peso delle aspettative portò il cantautore e il suo team produttivo a prendersi molto tempo per lavorare al disco, la cui produzione richiese più di due anni di lavoro: Claudio voleva riconfermarsi e riconfermare quanto fatto con “La vita è adesso”, non solo a livello di vendite (che promettevano bene: già un anno prima della pubblicazione del nuovo album, più volte posticipata, le prenotazioni ammontavano a un totale di circa settecentomila copie), ma anche a livello di qualità. Solo dopo più di ventiquattro mesi passati a lavorare tra Londra (presso i già citati Real World Bath Westide Studios e presso lo studio The Town House), Parigi (studio Grande Armée), Roma (Forum Music Village e Easy Records), Firenze (Studio Emme), Reggio Emilia (Pick Up) e Keynes (Great Linford Milton), Baglioni si decise a tornare sulle scene con il suo nuovo album da studio: “Oltre”.
Si tratta di un concept album contenente due dischi, per un totale di venti canzoni che raccontano la storia di Cucaio, personaggio dietro al quale si nasconde la personalità del cantautore (che da bambino, non riuscendo a pronunciare il proprio nome, era solito presentarsi come “Cucaio”). Venti brani selezionati tra più di quaranta, alcuni dei quali furono poi ripescati da Claudio e inclusi nei suoi successivi dischi (“Io sono qui” e “Viaggiatore sulla coda del tempo”, ad esempio, consegnati al mercato rispettivamente nel 1995 e nel 1999, includono parecchio materiale che non trovò fortuna in “Oltre”).

“Oltre”: un titolo significativo per un album destinato a fungere da spartiacque tra il Baglioni che fu e il Baglioni che sarebbe poi diventato. “Oltre”, ad indicare non solo la necessità di superare gli importanti traguardi raggiunti con “La vita è adesso”, ma anche l’esigenza di Claudio di reinventarsi come cantautore e musicista. Per certi versi, questo disco pare fissare un nuovo punto di partenza per la carriera del musicista di Centocelle, che stanco di essere considerato solo un semplice cantautore romantico voleva con dimostrare di saper spaziare e spiazzare, a livello di forma (stravolgendo cioè la struttura delle sue canzoni) e di contenuti (affrontando temi anche piuttosto impegnati – “Tieniamente”, ad esempio, una delle canzoni incluse all’interno del disco, tratta degli scontri di piazza Tienanmen del giugno 1989, mentre nel testo in “Naso di falco” vi sono riferimenti alla caduta del muro di Berlino, alla tragedia di Cernobyl’ e alla strage di Ustica).

L’ascolto dell’album, a livello di testi, si presenta come il racconto del percorso compiuto da Cucaio, come in una sorta di bildungsroman o romanzo di formazione fatto di dubbi e domande che solo alla fine trovano una parziale risposta: la partenza è rappresentata da “Dagli il via”, l’arrivo (e dunque la maturazione, se così vogliamo indicarla) è simboleggiato invece da “Pace” (“Ora sono libero, un uomo… Oltre”, canta Baglioni nel finale del pezzo). Un percorso che tuttavia nasconde insidie: in “Naso di falco” l’immagine principale è quella di un bambino (Cucaio) che pare atterrito e sgomento di fronte alla storia; in “Signora delle ore scure” l’amore si rivela illusione (la canzone racconta la storia di un pittore che finisce per innamorarsi della sua musa ispiratrice, una donna che non esiste nella realtà – per certi versi il brano pare pure criticare una visione troppo pura e idealizzata dell’arte, che talvolta può arrivare a sostituire la realtà); in “Qui Dio non c’è” a farla da padrone è un certo nichilismo. Musicalmente parlando, i venti brani inclusi in “Oltre” si presentano all’ascolto come venti quadri tra loro molto diversi, ciascuno caratterizzato da un particolare stile compositivo e da particolari colori: ci sono sfumature etniche (“Io dal mare”, impreziosita dalla presenza alla chitarra e ai cori di Pino Daniele, “Le mani e l’anima”, realizzata invece in collaborazione con Youssou N’Dour), incursioni jazzistiche (“Stelle di stelle”, cantata in duetto con Mia Martini, “Tamburi lontani”), fotografie quasi felliniane (“Io lui e la cana femmina”, “Dov’è dov’è”). Il Baglioni “cantautore romantico” riemerge in “Mille giorni di te e di me”, una ballad scartata dal precedente “La vita è adesso”, ma si tratta solamente di una breve apparizione (il brano, ad ogni modo, è divenuto uno dei classici del repertorio del suo autore).

Baglioni riuscì nei suoi intenti: “Oltre” sorprese sia la critica (che salutò con entusiasmo il nuovo corso del cantautore – TV Sorrisi e Canzoni pubblicò una recensione congiunta dell’album a cura di Enzo Biagi e di Ennio Morricone, che spesero belle parole sull’album: “Ecco un compositore di canzoni che non si è mai standardizzato. Sempre coerente, mai schiavo dei ‘vizi’ che falsificano l’eventuale originalità che una canzone di buon livello deve avere”, scrisse il Maestro), sia il pubblico (le vendite premiarono “Oltre” con più di quaranta settimane in classifica).

Sai che su Amazon puoi trovare tante edizioni differenti di OLTRE? CLICCA QUI

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

4 Commenti

  1. IO che amo le cifre più di te ti dico che la cifra è quella data dai dati siae pubblicati appena l’anno scorso riguardo alla seconda posizione si trovano celentano e mina e poi solo celentano.

    1. Hum… 😐 …davvero sorprendente!! Io ricordo tempo fa aver letto de La Vita è Adesso e di Oro Incenso e Birra, come i due album più venduti di sempre, ma eravamo alle soglie dei due milioni di copie. Francamente mi sembrano dati gonfiati, ma se dici che siano ufficiali ti credo…poi su Celentano appena dietro, e non Vasco o Zucchero, mah…

  2. Grande album, caposaldo della sua carriera ed anche della musica italiana. Io che amo però i numeri e i dati (non solo…), rimango spiazzato da quel “3 milioni e ottocentomila copie” vendute da La Vita è Adesso, secondo l’articolo. Io avevo sempre sentito di 1 milione e ottocentomila copie, che comunque già valevano il titolo di album italiano più venduto di sempre, davanti se non sbaglio a “Oro Incenso e Birra” di Zucchero. E’ un errore dell’articolista o ho sempre letto errato io in precedenza? Mi sembrerebbe una cifra enorme, fosse vera, anche per il distacco che darebbe ai secondi e terzi…mi puoi aiutare Godfather?? 😉

Rispondi a Giorgia Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio