I miei tour colorati tra vita di strada e futuro
Il primo numero di questa «Live story» (che a Baglioni dà le stesse emozioni di una «Love story») comprende due dvd: il Concerto dell’Olimpico del 6 giugno 1998 che dura tre ore e un altro di 40 minuti nel quale Baglioni, come una sorta di Virgilio, fornisce la chiave di lettura del viaggio, insomma contestualizza ogni singolo concerto illustrando 33 anni di storia musicale fra il 1977 e il 2010 («Incontrarsi, piacersi, abbandonarsi ogni volta. Stupirsi come se fosse sempre il primo show e dare tutto come se fosse l’ultimo: una storia senza fine»).
La mappa della sua «Live story» è molto articolata. Gli esordi sono raccontati nel 14° numero in «Con tutto l’amore che posso», giro di concerti nei maggiori locali italiani fra cui il tendone di Bussoladomani. Siamo nel 1977: Baglioni ha i capelli lunghi e ricci e offre una esecuzione incredibile di «Viva l’Inghilterra».
Molta attenzione alla trilogia dei tour «colorati» fra il 1995 e il 2000. Il tour giallo — spiega Baglioni — «stradaiolo, solare e rock»; quello rosso «teatrale, intenso e sinfonico»; il blu «virtuale, futuristico ed elettronico». «Penso che i veri protagonisti di tutto questo racconto siano le persone, ovvero ill pubblico. Senza il quale nessuno di tutti quelli che fanno il mio stesso mestiere potrebbe mai calcare un palcoscenico. Tanti individui, ognuno con una propria sensibilità, una propria storia, una propria idea di partecipazione e di ricordo da portare via».
Di Mario Luzzato Fegiz