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25 anni fa usciva OLTRE “IL” Capolavoro di Baglioni

Era il 17 Settembre 1990 quando veniva lanciato sul mercato il capolavoro di Claudio Baglioni OLTRE, da tanti, se non da tutti, considerato come il miglior album del “nostro”. Vi proponiamo la storia del disco che ha pubblicato il sito Rockol.IT

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La storia di ‘Oltre’ di Claudio Baglioni

L’impresa era difficile: “La vita è adesso”, il suo precedente album in studio, pubblicato nel giugno del 1985, aveva venduto qualcosa come 3.800.000 copie ed era rimasto in classifica per ben diciotto mesi, divenendo il disco più venduto di sempre in Italia. Claudio Baglioni doveva superarsi, consegnare al mercato un disco capace di spingersi oltre le cifre de “La vita è adesso” o quantomeno di eguagliarle. Così, dopo aver girato l’Italia con il tour “Assolo” (che lo aveva visto proporre performance di tre ore in cui suonava tastiere, chitarre e percussioni collegate in MIDI, tecnologia che all’epoca era da poco entrata in commercio) e dopo aver consegnato al mercato un triplo album live registrato proprio durante la tournée solista, nel 1988 il cantautore romano iniziò a lavorare al sequel de “La vita è adesso”.

Le lavorazioni dell’undicesima prova in studio di Baglioni presero il via presso gli studi Real World Bath Westside di Peter Gabriel (che stava contemporaneamente lavorando alle musiche de “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorsese), a Londra, sotto la produzione di Pasquale Minieri e Celso Valli. Il peso delle aspettative portò il cantautore e il suo team produttivo a prendersi molto tempo per lavorare al disco, la cui produzione richiese più di due anni di lavoro: Claudio voleva riconfermarsi e riconfermare quanto fatto con “La vita è adesso”, non solo a livello di vendite (che promettevano bene: già un anno prima della pubblicazione del nuovo album, più volte posticipata, le prenotazioni ammontavano a un totale di circa settecentomila copie), ma anche a livello di qualità. Solo dopo più di ventiquattro mesi passati a lavorare tra Londra (presso i già citati Real World Bath Westide Studios e presso lo studio The Town House), Parigi (studio Grande Armée), Roma (Forum Music Village e Easy Records), Firenze (Studio Emme), Reggio Emilia (Pick Up) e Keynes (Great Linford Milton), Baglioni si decise a tornare sulle scene con il suo nuovo album da studio: “Oltre”.
Si tratta di un concept album contenente due dischi, per un totale di venti canzoni che raccontano la storia di Cucaio, personaggio dietro al quale si nasconde la personalità del cantautore (che da bambino, non riuscendo a pronunciare il proprio nome, era solito presentarsi come “Cucaio”). Venti brani selezionati tra più di quaranta, alcuni dei quali furono poi ripescati da Claudio e inclusi nei suoi successivi dischi (“Io sono qui” e “Viaggiatore sulla coda del tempo”, ad esempio, consegnati al mercato rispettivamente nel 1995 e nel 1999, includono parecchio materiale che non trovò fortuna in “Oltre”).

“Oltre”: un titolo significativo per un album destinato a fungere da spartiacque tra il Baglioni che fu e il Baglioni che sarebbe poi diventato. “Oltre”, ad indicare non solo la necessità di superare gli importanti traguardi raggiunti con “La vita è adesso”, ma anche l’esigenza di Claudio di reinventarsi come cantautore e musicista. Per certi versi, questo disco pare fissare un nuovo punto di partenza per la carriera del musicista di Centocelle, che stanco di essere considerato solo un semplice cantautore romantico voleva con dimostrare di saper spaziare e spiazzare, a livello di forma (stravolgendo cioè la struttura delle sue canzoni) e di contenuti (affrontando temi anche piuttosto impegnati – “Tieniamente”, ad esempio, una delle canzoni incluse all’interno del disco, tratta degli scontri di piazza Tienanmen del giugno 1989, mentre nel testo in “Naso di falco” vi sono riferimenti alla caduta del muro di Berlino, alla tragedia di Cernobyl’ e alla strage di Ustica).

L’ascolto dell’album, a livello di testi, si presenta come il racconto del percorso compiuto da Cucaio, come in una sorta di bildungsroman o romanzo di formazione fatto di dubbi e domande che solo alla fine trovano una parziale risposta: la partenza è rappresentata da “Dagli il via”, l’arrivo (e dunque la maturazione, se così vogliamo indicarla) è simboleggiato invece da “Pace” (“Ora sono libero, un uomo… Oltre”, canta Baglioni nel finale del pezzo). Un percorso che tuttavia nasconde insidie: in “Naso di falco” l’immagine principale è quella di un bambino (Cucaio) che pare atterrito e sgomento di fronte alla storia; in “Signora delle ore scure” l’amore si rivela illusione (la canzone racconta la storia di un pittore che finisce per innamorarsi della sua musa ispiratrice, una donna che non esiste nella realtà – per certi versi il brano pare pure criticare una visione troppo pura e idealizzata dell’arte, che talvolta può arrivare a sostituire la realtà); in “Qui Dio non c’è” a farla da padrone è un certo nichilismo. Musicalmente parlando, i venti brani inclusi in “Oltre” si presentano all’ascolto come venti quadri tra loro molto diversi, ciascuno caratterizzato da un particolare stile compositivo e da particolari colori: ci sono sfumature etniche (“Io dal mare”, impreziosita dalla presenza alla chitarra e ai cori di Pino Daniele, “Le mani e l’anima”, realizzata invece in collaborazione con Youssou N’Dour), incursioni jazzistiche (“Stelle di stelle”, cantata in duetto con Mia Martini, “Tamburi lontani”), fotografie quasi felliniane (“Io lui e la cana femmina”, “Dov’è dov’è”). Il Baglioni “cantautore romantico” riemerge in “Mille giorni di te e di me”, una ballad scartata dal precedente “La vita è adesso”, ma si tratta solamente di una breve apparizione (il brano, ad ogni modo, è divenuto uno dei classici del repertorio del suo autore).

Baglioni riuscì nei suoi intenti: “Oltre” sorprese sia la critica (che salutò con entusiasmo il nuovo corso del cantautore – TV Sorrisi e Canzoni pubblicò una recensione congiunta dell’album a cura di Enzo Biagi e di Ennio Morricone, che spesero belle parole sull’album: “Ecco un compositore di canzoni che non si è mai standardizzato. Sempre coerente, mai schiavo dei ‘vizi’ che falsificano l’eventuale originalità che una canzone di buon livello deve avere”, scrisse il Maestro), sia il pubblico (le vendite premiarono “Oltre” con più di quaranta settimane in classifica).

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

14 Commenti

  1. Salvatore , Ciao! Ho letto il Tuo Bellissimo Commento e ti dico che io continuo a pregare ed a sperare in una riedizione magari rimasterizzata e ben suonante che “migliori” il suono già ottimo e curato, raffinatissimo, di Base.
    Ps : mi piacerebbe parlarne con Claudio personalmente …. ma di quale dolce illusione sono vittima…
    Grazie per il Tuo Commento .
    Saluti da Pesaro.

  2. Buona Giornata a Tutti
    Io sono un Grandissimo Adoratore di Questo Capolavoro che ho scoperto in ritardo (meglio tardi che mai) all’incirca nell’anno 2000…
    Lo possiedo in Vinile (e me lo tengo come un Sacrario) ma non ho capito perchè in CD non sia stato mai rimasterizzato (secondo le mie ricerche).
    Ora , riguardo i remastering in Digitale : io sono molto pignolo come tutti gli Analogisti ma comunque quest’ Album è stato registrato in un momento storico di passaggio fra le 2 tecnologie , suona bene (un pò piatto di dinamica ok) ma è inutile stare a “fare le pulci” quando le Emozioni all’ascolto sono così Incommensurabili e quando l’ispirazione Artistica è così Alta e Potente…
    …in CD non l’ho mai sentito , in nessun lettore ….ma se lo dovessi ri-comprare , lo comprerei solo rimasterizzato. Intanto mi tengo il mio Sacro Vinile. Ps, ho visto nuove uscite in Edicola ma non mi sono mai fidato….chi, per cortesia , può aiutarmi?
    La domanda è questa : è stato mai rimasterizzato in CD e , se sì, come suona?
    …consapevole che è sempre tutto relativo, anche se si pensa di possedere …”l’orecchio assoluto”….
    Grazie anticipatamente a quell’anima Pia che avrà l’interesse e la pazienza di rispondermi….
    Saluto
    Daniele (Pesaro)

  3. Nonostante io sia strenuo sostenitore adoratore di OLTRE, trovo scandalosa la tendenza -anche tra molti fan- a considerare il Baglioni successivo a OLTRE sostanzialmente di modesto rilievo al di là di qualche singola canzone. In particolare ritengo sconcertante la sottovalutazione di Io Sono Qui, album stupendo e ispirato che più volte tocca i vertici di Oltre e si segnala per coerenza, maturità, poetica, fantasia, raffinatezza, versatilità, lirismo, coraggio, efficacia.
    Tutta la trilogia anni 90, a mio convintissimo parere, è patrimonio artistico d’inestimabile eccelso valore.
    Grazie Claudio, cantante Compositore italiano (tra i colleghi cantautori solo Battisti merita la qualifica di ‘compositore’, e pochissimi altri nel mondo -parola d’ascoltatore abituale di musica classica).
    Santino da Trieste

  4. Grande album, meraviglioso.
    Peccato che senza i testi davanti si capisca molto poco di ciò che canta perchè la voce è mixata troppo a pari livello della musica e quindi poco comprensibile

  5. Correzioni!
    Oltre uscì a novembre e non a settembre come detto all’inizio dell’articolo.
    La vita è adesso, per quanto sia l’album più venduto in Italia, ha superato il milione di copie di qualche centinaia di migliaia. Non è di certo arrivato a 3.800.000 copie come si dice nell’articolo.

  6. album bellissimo.

    Probabilmente il punto più alto della carriera, sinora, è stato Strada Facendo: ogni canzone un capolavoro. La vita è adesso bellissimo, ma già lì qualche canzone era meno riuscita (l’amico è domani, un treno per dove, andiamo a casa).

    Oltre è una pagina diversa: da cantautore pop alla world music. Cura maniacale di ogni dettaglio. Raffinatissimo.

    Uno spartiacque: c’è chi adora il Baglioni solo pre-oltre, chi solo da Oltre, chi tutto.

    Un lavoro però meno omogeneo rispetto a Strada facendo, con alti e bassi: Tamburi lontani, Stelle di stelle o La piana dei cavalli bradi per me sono dei capolavori assoluti. Navigando, Le mani e l’anima, Lei lui e la cana femmina francamente non mi piacciono.

    Inizia un lavoro sulla musicalità e la ricercatezza delle parole che bene o male si conclude con Viaggiatore sulla coda del tempo, e che toccherà il suo vertice con la canzone Bolero. Giochi di parole, ricercatezza nel linguaggio. Personalmente non ho amato questo modo di fare: ritengo che rispetto a Strada Facendo e La vita è adesso da Oltre in poi ci si è basati più sulla musicalità delle parole che sulla poeticità del contenuto, e preferisco il secondo approccio, ma tant’è.

    Dal punto di vista musicale, invece, tutto bellissimo. Peccato che le canzoni raggiungano una lunghezza oramai incompatibile con le radio e quindi la promozione(confesso che non ho mai capito questa fissa di Baglioni di canzoni lunghe), ma dal punto di vista vocale e musicale strepitoso.

    Ricordo il mio sconcerto nel non trovare nel cofanetto i testi, perché non capivo niente (musica e voce sono molto amalgamate, e molte parole erano incomprensibili), e un po’ di delusione perché speravo in più canzoni d’amore.

    Peccato che, dal 1990 in poi, Baglioni abbia fatto troppi concerti, troppi dischi live, e pubblicato troppi pochi dischi.

    Peccato che, da Oltre in poi, lo staff musicale sia rimasto sempre lo stesso, sostanzialmente facendo suonare i dischi in maniera molto simile l’uno dall’altro.

    E peccato che, secondo me, abbia mandato in promozione i singoli sbagliati (avrei preferito a Dagli il Via Stelle di Stelle o Signora delle ore scure, a Io sono qui Reginella o Fammi andar via, a Cuore d’aliante Stai su o A Domani, a Sono Io Quei due o Tienimi con te, Con voi invece di In un’altra vita o Una storia vera). In questo modo grandissime canzoni sono sconosciute al grande pubblico, in favore di canzoni pop-rock con testi di minore contenuto.

    In attesa del prossimo album di inediti, magari con Morandi, speriamo presto.

  7. Innripetibile come de resto tutti gli altri lavoratori fino a qui l’emozione sono abiti che non si possono rindossare ma per fortuna c’è chi le sa scrivere descrivendole in modo che le si può rivivere .per chi non sa leggere in quest’opera in particolare trova ciò che trova chi sa leggere solo nelle opere più importanti della letteratura

  8. spero in una riedizione dell’album di gran lunga il più bello edito in italia magari una riedizione natalizia con l’aggiunta di chicche dell’epoca e magari filmati inediti del 1990

  9. Davvero un capolavoro della musica leggera. Lo ascolto da 25 anni quasi ogni giorno.
    Ciao, Claudio!
    PS E spero che tu non abbia preso come un fatto personale la polemica sulla poesia.

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