Baglioni Notebook

07\12\2015 Nota di Claudio Baglioni

Ho una strana abitudine.Se devo prepararmi per un concerto

nuovo nuovo di pacca e ancora mai fatto

e imparare a memoria le esecuzioni

mi metto a suonare e cantare

con una tv accesa e parlante

in sottofondo continuo.

Mi sono convinto nel tempo

che avere un disturbo costante

mi costringa ad essere più concentrato

e mi porti a tenere a mente assai meglio

i passaggi, gli snodi, gli sviluppi, le frasi.

È un’astrusa teoria e d’altronde si sa

che vale come valgono tutte

quando fai affermazioni su un piano teorico.

E mentre ero chinato su un piano pratico

e fisico come quello del mio pianoforte

un tg annunciava la Prima alla Scala.

Sant’Ambrogio, 7 dicembre

e puntualmente si apre la stagione lirica.

Ci son stato due volte a distanza di anni.

Con Paola per un’Aida diretta da Maazel

e Pavarotti che alla festa mi dice

“Lei ha una bella moglie e io una bella voce”

poi si scusa “non ti avevo riconosciuto!”

Con Rossella a un Macbeth di Muti

e all’entrata telecamere, luci e microfoni

che si girano verso di lei e io che proseguo

nel disinteresse più generale

verso il mio posto.

La vita è fatta a scale e io con la Scala

sono ancora un po’ indietro nella scalata.

È l’unico grande teatro di tradizione

in cui fino ad oggi non ho avuto occasione

di potermi esibire.

Nella più parte degli altri però

ho fatto un’esperienza lunga e magnifica.

Un giro di concerti solistici che si chiamò

InCanto tra pianoforte e voce.

Non c’era nient’altro che uno strumento

ben accordato e un uomo che con lui

si accordava suonando e cantando.

Corde d’acciaio e corde vocali

e un accordo, un patto, un legame

stretto annodato con tante persone

nei palchi e in platea.

Con le corde dei sentimenti d’ognuno.

Sul palco cinque luci scultura di Catellani.

Il sole, la luna, la terra e le stelle.

E una piccola lampada in un palmo di mano.

Una sfera pulsante di buona energia

e di buona fortuna.

Era ogni volta tentare di accendere

un esile umile lume d’incanto.

Provare a sentirsi in perfetta armonia

con l’universo riunito.

Max Sott

Uno dei tanti Amici che condivide la propria passione CON-VOI!

6 Commenti

  1. la vita è fatta di scale c è chi scende e c è chi sale xchè il sette dicembre duemilasedici non ci vieni con me alla prima della scala in fondo sono quaranta anni che provo un sentimento sincero x te e poi non c è due senza tre paola rossella loretta il tour incanto è stato fantastico è cosi che mi piaci solo com è cominciato nel millenovecentosettantasei sono venuta al teatro verdi a pisa e a bologna grande claudio

  2. Perché non lo rifai un altro inCanto! Io sono milanese e purtroppo non sono mai stata alla Scala e sicuramente quel teatro sarebbe la cornice perfetta per un tuo concerto, ma quale cornice migliore sarebbe lo spettacolo della natura? In mezzo al mare, le luci di un lago, le dolci colline italiane, la magia della montagna, il teatro più bello costruito dal più grande Architetto!!! La tua musica avrebbe un magnifico sottofondo! Ciao buon lavoro e buon concerto per il 18!!!!! Un abbraccio

  3. Caro Claudio, incanto il più bello dei tuoi spettacoli. L’ho visto 4 volte in tre teatri….
    Che dire il massimo del Massimo.
    Grazie di esistere….

  4. Siiiiiiiii, che atmofere in quel tour! avrei voluto godere ancora di quella atmosfera…..ancora una volta e nelle grotte! Godro il maxischermo e magari se la fortuna accompagna, ci scambieremo un abbraccio per augurarci ogni bene! Spero e ci conto!
    Buona notte grande claudio

  5. Para mi ese tuor Incanto ,tu solo con el piano,es precioso lo tengo visto cientos de veces,sencillamente maravilloso.Todo llega antes o despues algun dia cantaras en la Scala seguro,te lo mereces.Buona sera a tutti………fino a domani.

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