18\12\2015 Nota di Claudio Baglioni
Sono partito di nuovo.Oggi ero stivato stipato
su un ossuto sedile d’aereo
a guardare svagato di fuori
lo scorrere del mondo di sotto
come un lento lontano
e larghissimo tapis roulant.
La fronte poggiata sull’ovale del vetro
a puntare gli occhi verso qualcosa
che potesse animare i pensieri.
Se su un treno ci possono stare
una coppa di vino e ricordi puerili
di ingenue scoperte terrene e morbose
su un velivolo è meglio tenersi leggeri.
Un bicchiere di acqua perdipiù naturale
e qualche volo pindarico
su immagini alate ed eteree
tanto per restare nel tema.
Così ha preso forma pian piano
la scena di me intorno ai miei sette anni
che in un sogno tra i più ricorrenti
correvo al galoppo a salvare dai guai
una quasi cugina di sedici
di cui ero innamorato segretamente
ma così tanto segretamente
che io pure lo seppi davvero
dieci anni più tardi.
Portava sempre i capelli
in una morbida fluttuante
biondissima coda di cavallo
e quando fuggivamo nel vento
di quelle visioni notturne
la sua e quella del destriero
sembravano danzare insieme nell’aria.
Due code di cavallo tutte per me.
Mio padre sapeva costruire aquiloni.
Una volta ne fece uno rosso fiammante
che gridò per il cielo strappi di libertà
mentre io pure gridavo dal basso
provando a seguirlo e ad alzarmi
legato al suo filo.
Uno zio di mia madre sapeva indagare
tra le braci del fuoco e le costellazioni.
Mi indicava unendo puntini di luce
favolosi animali e leggende incredibili.
Dalle stalle alle stelle.
Dal profano al sacro.
Il cammino di vita continua
sulla giostra che va sempre avanti.
Un giro alla volta.
Facciamone un altro.
Non è ancora tempo di scendere.
Eccomi Claudio, leggendo il tuo scritto mi è balzato in mente il piacere che mi da guardare al buio, dal finestrino del treno, la luce delle case.puntualmente fantastico sulle vite che abitano quelle case, agli amori,,ai bimbi, ai giochhi. Cosi invento storie allospecchio, e penso ai miei cari che i giorni appresso rrivedrò.
È bello potere leggere di te, aspetto i tuoi pensieri ….alla prossima!
Con gratitudine e molto amore
Chissà perché il treno o l’aereo o la nave, scatenano degli uragani di pensieri, vortici nelle nostre menti, di frasi, visi, oggetti e colori isolati nel “cestino” in qualche angolo remoto di noi.I sette anni, una volta si diceva l’eta’ della ragione, ti ricordi?, ma io ricordo invece che a cinque già ragionavo eccome! e mi facevo tante di quelle domande! Sono sempre più avvolte di tenerezza e di soavità le cartoline che ci spedisci, e di questo ti ringrazio ancora. Attraverso i tuoi ricordi, ricordo i miei di momenti ed è una speciale condivisione di emozioni. Il viaggio continua sempre con qualsiasi mezzo, non scendere, non scendiamo, i chilometri sono ancora molti da percorrere. Regalaci ancora questi piccoli mosaici di te, io li aspetto! Un abbraccio. Patricia