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L’incanto delle grotte per l’amore cantato da Baglioni

Così, “per incanto e per amore”  si è esibito l’attesissimo Claudio Baglioni nella serata di venerdì 18 dicembre. Ad ospitare il cantautore romano, un sottosuolo roccioso, freddo e oscuro ma straordinariamente affascinante come quelle delle grotte

A cura di: Luana Poli per CastellanaOnline

Se l’incanto è veicolato da essere speciali come gli angeli, l’amore è il tratto distintivo degli uomini. Così, “per incanto e per amore”  si è esibito l’attesissimo Claudio Baglioni nella serata di venerdì 18 dicembre. Ad ospitare il cantautore romano, un palcoscenico nuovo, una “casa del mondo”, un sottosuolo roccioso, freddo e oscuro ma straordinariamente affascinante come quello delle Grotte di Castellana.

Ad ascoltarlo con devozione e trasporto, un ristretto pubblico di fortunati spettatori seduti con tanto di coperte, cappellini e guanti e un altrettanto devoto pubblico di quasi un migliaio di persone munito ugualmente di guanti e cappelli, ma all’esterno del sito carsico, davanti ad uno schermo installato per l’occasione.

Il risultato è stato una “Notte di note”, un concerto-spettacolo esclusivo e nato per l’occasione, capace di regalare una serata di “malia e magia” come ha raccontato lo stesso Baglioni, con un repertorio non tradizionale ma decisamente più intimistico e riflessivo. Del resto lo stesso direttore artistico della terza edizione del “Natale nelle Grotte”, Eugenio Finardi, ha richiesto ai suoi ospiti e amici un concerto in grado di toccare le corde dell’anima, perché le Grotte di Castellana “sono un luogo che richiede una profondità di emozioni e sentimenti, gli stessi – ha concluso Finardi – che Claudio da tanti anni, con grande onestà canta e ricerca”.

Baglioni elegante, in nero a far la spola tra pianoforte e organetto, riscaldandosi con un po’ di tè caldo, che in grotta è diventato subito “stranamente” freddo, ha scherzato e ironizzato sulla possibilità di non sopravvivere al freddo ma di restare tuttavia “ben conservato”  e ha condotto il pubblico mano per mano, guidandolo da un brano all’altro: da “Solo”, “Acqua dalla luna”, “Un po’ di più”, “E tu”, “Dieci dita” ad una carrellata di grandi classici come “Avrai”, “Sabato pomeriggio”, “Strada Facendo” e “Tu come stai”.

Ogni nota ha preso corpo e colore attraverso il bel disegno luci che ha illuminato il sito carsico delle mille sfumature del blu, viola, verde, rosso. Il suo pubblico ha resistito con lui, con applausi calorosi, qualche timido accendino e gridando complimenti e commenti, per sottolineare il profondo e affettuoso legame con il proprio “Claudio”.

“Ce l’ho messa tutta per cercare di riscaldarvi” ha detto Baglioni al suo pubblico prima di concludere lo spettacolo con il ricordo del 5 gennaio 2002 in un Teatro Petruzzelli non ancora rinato, in cui nacque al pianoforte proprio quella preghiera laica “Per incanto e per amore” che ha dato il titolo alla serata nelle grotte e che vuol essere un augurio di Pace e Serenità rivolto a noi tutti, uomini piccoli, che abbiamo la fortuna di vivere in questa immensa natura d’incanto.

Così mentre il pubblico a testa in su, guardava una grande luna illuminata sulla bocca della cavità della Grave, Baglioni esortava a tornare a credere ai miracoli, gli stessi che ci fanno immaginare che possa crescere “acqua dalla luna”.

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