Baglioni Notebook

25\01\2016 Nota di Claudio Baglioni

Sedici gradi di tiepidezza.Un cielo spalmato di crema di sole.

Le maniche arrotolate e girate su.

Gli occhi socchiusi e beati.

Pomeriggio e presagio di primavera.

Assaporare la calma

e godersi a pieno e fino alla fine

ciascuno dei lunghi respiri

passando la lingua curiosa

sulla volta sensibile e umida del palato

e sulle pareti delle gengive.

E percepire un che di già avuto.

In ogni preannuncio c’è un lampo di ieri.

Un deja vu.

Un che di già visto e vissuto.

È così che mi sale alla mente

il primo ricordo della mia vita.

Tre anni o poco di più

e con una promessa di andare

‘in un posto dove danno i giocattoli

se uno si fa fare una piccola cosa’

mi portarono in un ospedale

a farmi togliere – zac – le tonsille.

Avevo sgamato da subito

che c’era qualcosa che non andava

e messo sul chi va là

dal terribile odore di acido fenico

e da un tizio col camice bianco

e sulla fronte un cerchietto

con accesa una luce.

Sfilando la mano da quella di mamma

ero scappato fuggendo come un leprotto

tra le gambe di un’infermiera

che per mia somma fortuna

le aveva storte e arcuate

e come si dice

ci passava anche un cane

con la scopa tra i denti.

Mi ripresero in mezzo alla strada

e mi riportarono su per l’esecuzione.

Che avvenne dopo avermi con forza

seduto e sedato

col boia dal terzo occhio lucente

che mi ficcava una pinza gelata

in fondo alla bocca e tagliava

e l’infermiera con le gambe a parentesi

che mi teneva il mento abbassato

e la testa tirandomi indietro i capelli.

Alla fine di tutto quando poi mi ripresi

mi regalarono un doppio trenino

e un’organetto a dodici tasti.

Per un intervento molto precoce

non avrei forse più avuto

una voce da canterino

ma la musica ci sarebbe stata lo stesso.

Comunque avevano previsto il destino.

Una premonizione è un mistero.

Un misto tra sogno e ricordo.

Stanotte ho sognato che mentre cantavo

mi sono mozzato la lingua.

Ci sono andato vicino un po’ di anni fa

ma ero al volante di un’auto

e fu un incubo vero cioè molto reale.

Più che ai presagi

dovrei stare più attento

a quanto mangio la sera per cena

e a cosa rubo dal frigo la notte

prima di andare a dormire.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

6 Commenti

  1. Imagino il Claudio pubblico potrebbe dire con una risata che potrebbe essere stato più bello il mondo nusicale senza la sua voce ma mi piace anche pensare il Claudio poeta o creativo a prendere in mano il foglietto e analizzare l’aria ed arrivare fino in fondo dove pochi riescono arrivare mantenendo un certo equilibrio

  2. Dopo questo racconto starò più attenta guarderò i bambini con un altra luce a pensare che quel infermiera e quel dottore non avevano idea che responsabilità anno avuto come sarebbe stato il mondo senza la voce di Claudio Baglioni?

  3. Chissà perché i ricordi dolorosi si ricordano di più, a tre anno stavo morendo con una mou. Ero diventata viola. Mio zio mi prese, mi mise a testa in giù, diede colpetti poi mi fecero fare verticale al muro. Non ho più mangiato mou. Ke voglia di mou però! E tu pikkolo tesorino… Scappasti in mezzo alla strada…per evitare gli omini con okkio lucente… Anch.io a 4 scappai per una punturina in ambulatorio… Aprii la porta e mi ritrovai in mezzo alla strada… Mi salvarono per miracolo credo. Ah i bimbi… Mille occhi per me e te ahahah… TVB. Il giorno dell.incidente ci lasciasti tutti senza fiato… Sembrava ke il cuore si fermasse a quella notizia… Ma ora è la paura che bussa… Tu non gli aprire. Dio è con te! Tvtb. Pensa positivo e continua ad amare il prossimo… E una Pace indescrivibile vivrà sempre con te. Notte

  4. Si… Una bella giornata di sole… Anche in tua compagnia… Per un.ora la tue canzoni hanno risuonato a tutto volume nel ristorante e fuori in strada… Altoparlante…per attirare turisti… Io faccio l.acchiappina o buttadentro o traduttrice di menu’ piu’ all.antica.1000 giorni di te e dì me, avrai, e tu… Waaaa Ke emozione. Oggi ho ricevuto messaggio e conferma: mai rimandare a domani. Infatti domani sto al Trevi, niente dedica di Insinna. Notte… Mi si chiudono occhietti. Continuo domani. Notte

  5. Ecco, bravo. Non mangiare la peperonata a cena! E non saccheggiare il frigo a notte fonda…ok a parte gli scherzi, eri piccolino, povera stella e come primo ricordo è un po’ scioccante, eri proprio spaventato per fuggire così.Hai avuto coraggio a scappare, però, monello! Anche il mio bimbo a tre anni, zac, tonsille e adenoidi, ma ero più terrorizzata io di lui. In compenso hai ricevuto l’organetto. Mai regalo fu più azzeccato! Una vera premonizione… Ricordo perfettamente una sera di molti anni fa sentendo il TG, dissero che avevi avuto un incidente d’auto, penso in centro a Roma e ti eri ferito la lingua in modo serio. Devo dirti che il cuore mi rotolo’ fino ai piedi. Mi spaventai e mi preoccupai non poco. Poi tutto per fortuna andò bene. Ma in te c’è forse sempre il timore di quei momenti. Mio papà era odontotecnico e aveva il terrore di ferirsi o rovinarsi le mani,erano il suo strumento di lavoro. Comunque , nonostante le tue vicissitudini, parli,canti ,suoni, scrivi e componi divinamente. Ah, l’infermiera con le gambe da cowboy è stata la chicca del tuo racconto.Esilarante! Cia Cla, buonanotte, non buon appetito…..Sogni d’oro, brillanti, luccicanti come il sole di oggi. Ti abbraccio. Patricia☆

  6. La mia corsa attorno ad un tavolo tondo e, dietro di me la mamma e in lontanza l infermiere per una semplice iniezione che non riusci mai a fare.
    come è nitida quell immagine oggi nei miei ocvhi … il tuo racconto ha ispirato la mia ricerca nella valigia dei ricordi…buonanotte capitano e sogni d oro

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