Baglioni Notebook

29\01\2016 Nota di Claudio Baglioni 

Non solo un odore o una musicao un’espressione in un volto

ma anche un gesto o un movimento

può richiamarci un ricordo perduto.

Ciondolavo sul treno di oggi

quando a un tratto mi sono trovato

su un treno di notte di molti anni fa

con i miei sedici anni di allora

in una carrozza di seconda classe

che scendeva in fila alle altre

dalla Svizzera giù fino a Roma.

C’era stato a Lugano 

un concorso di nuove promesse

e con me e con le nostre famiglie

ritornava anche lei, la mia preferita.

Per tre giorni, tra le attese, le prove

e poi la serata finale e le premiazioni

avevo orbitato così tutt’intorno 

alla sua frangiona lucidonera

e alle belle gambe smaniose

sotto i lustrini abbaglianti

di una piccola gonna 

“cucita a mano da mamma”.

Era la sola cosa che sapevo di lei

oltre al fatto che avesse neanche 

un anno meno di me 

e lo stesso timido impaccio.

Nel viaggio per rientrare in Italia

capitammo seduti con i famigliari

in due scompartimenti attaccati

e dopo affiancati nel corridoio

le spalle poggiate e gli sguardi di fuori.

Non so come presi il coraggio 

e la sua mano sinistra al caldo riparo

nella tasca del grande cappotto.

E la tenni via via sempre più stretta

e lei che faceva altrettanto

fino a serrarle ancora più forte

quando un treno di senso contrario

imbufalito ci sfrecciava di fronte 

schiacciandoci indietro

come se avesse bisogno di spazio.

Siamo stati per ore senza aprir bocca

e col cuore grosso, rosso e zuccherino

come un cocomero

spostandoci appena per chi passava

e i nostri parenti che dormivano ignari.

Non successe niente eppure fu tutto.

Quel tutto che speri che duri 

il più a lungo possibile.

Dopo un tratto rischiarato di mare 

in cui nuotarono i nostri occhi appaiati 

e i pensieri più silenziosi di sempre

guingemmo al suo arrivo e lei scese.

Non ci fu nemmeno un vero saluto

ma giusto uno scambio di mezzi sorrisi

forse il primo che ci davamo sul serio.

Rimasi a guardarla 

intanto che s’allontanava alla vista

e con lei pure il cartello

con su scritto La Spezia.

Che buffo – trovai – questo nome

prezioso e aromatico 

mentre annusavo la mia mano destra

dov’era stata la sua

assenza ed essenza

e ne sentivo il profumo come se fosse lì.

E ho l’illusione di sentirlo ancora adesso.

redazione

La redazione di doremifasol.org e saltasullavita.com è composta da tanti amici ed appassionati della musica di Claudio Baglioni, coordinati dal fondatore e amministratore Tony Assante. Un grazie a loro per il lavoro e l'aiuto apportato a questo portale - Per scrivere alla redazione usare wop@doremifasol.org

7 Commenti

  1. Cero sei veramente…speciale….che sensazione…che rimpianto…anche io ho un piccolo rimpianto….aspetto di avvicinare il mio amato artista…da sempre….luglio di qualche anno fa…eri qui nella mia zona…..partecipavi al Festival Gaber…io con mio marito ti spettiamo all’uscita della cittadella….eravamo con il motorino….mi sono sentita veramente una ragazzina….sapevano in quale albergo saresti andato….la tua macchina arriva all’entrata del garage…io scendo e sono rimasta come immobilizzata pochi secondi e…non sono riuscita ad avvicinarmi per non invadere la tua privacy….si apre la serranda del garage…la macchina parcheggia e scendi…a quel punto ti chiamo forte…la serranda si stava chiudendo ma tu mi hai lanciato un saluto…appena in tempo!!! La mia occasione di poterti stringere la mano era…appena svanita…ma io purtroppo sono fatta così….pazienza…comunque è sempre un bel ricordo che conservo con me……ciao grande capitano!!!

  2. Quante muse ispiratrici ti hanno fatto quell’uomo che sei…ti hanno saputo dettare le più belle parole che un uomo possa anche solo sperare di poter un giorno mettere su tela. Come un pittore. Eccoti qui per noi. Allora grazie anche a lei per le emozioni che tu ha donato e di cui noi ancora prendiamo i benefici….e che il viaggio continui.

  3. Ecco,leggendo questa nota mi hai riportato indietro nel tempo fine settembre di alcuni anni fa .io con un sogno , incontrare il mio grande idolo un sogno irraggiungibile ,poi un gangio in mezzo al mare di Lampedusa fece in modo di farmi realizzare questo grande sogno.Dopo il concerto mi accompagnarono in albergo dove ho trovato il mio sogno li’ a due passi da me .Lui stava cenando con alcuni amici ,mi avvicinai quasi al tavolo ,non era caso di disturbarlo ,me ne andai con il cuore infranto .Li’
    due passi da me e no potergli stringere la mano ,dirgli le emozioni che mi da’nel sentirlo cantare ,la serenita’ che aquisto..Ritornammo a casa, non potevo crederci mio marito mi ripeteva che avevo perso l’occasione di una vita ma non mi scoraggiai ritornai piu’ tardi dopo la cena decisi di aspettarlo fuori il cancello , Altre persone li’ cercavano di incontrarlo ,ad un certo punto un signore della sicurezza si avvicina alla folla ,e chiama il mio nome e quello di mio marito ecco dissi a mio marito “Dio vede e provvede.” Nel tratto di viale che ci portava li da lui pensavo le cose le dovevo dire e chiedere . Il mio cuore batteva cosi’ forte che lo sentivo in gola non riuscivo neanche a parlare mi sono sentita persa, ma lui con la sua gentilezzaezzail suo garbo di sempre mi strinse la mano inizio’discorso,quel momento non lo dimentichero’ mai piu’ come il mio gangio in mezzo al mare e ‘ stata un’emozione fortissima stare li con lui ,un sogno di una vita realizzato non credevo ai miei occhi .da quel momento ho capito che non mi ero sbagliata sul suo conto .Una persona meravigliosa nel vero senso della parola sei sempre con me.almeno ho l’illusione di averti vicino ho la fortuna di sentirti sempre .Che Dio ti protegga sempre . Un abbraccio ,come quello di tanti anni fa, ho l’illusione di sentirlo ancora adesso. Con affetto. Maria .

  4. È lo splendore di queste stelle, che illuminano l’universo che c’e in noi. In un gesto accennato o in uno sguardo incrociato, solo pochi istanti e centomila parole che, anche se non dette, raccontano un vita intera. La tenerezza della gioventù, il sogno di sempre. Il Grande Mago stupisce ancora percorrendo i sentieri dell’anima insieme a noi. Buon giornata Claudio ti abbraccio con immenso affetto. Patricia

  5. Beata “lei”…avere avuto la tua attenzione anche per lo spazio breve di un viaggio..e chissà se qualcuna si riconosce nel tuo racconto di oggi..le emozioni dei sedici anni rimangono dentro e anche un profumo le fa riaffiorare..è bellissimo questo tuo ricordo..buona giornata Capitano che mi stai nei quattro angoli del cuore

  6. Waaa ma quante ne hai amate… 🙂 non sei poi mika così romantiko allora… Io ancora aspetto quello della mia vita. L.unico, spero. Ma 4 li ho amati anch.io di sguardi. Andrea, avevo 5 anni. Cristian, a 9. Poi Marco a 12 alle superiori ma si ritirò al secondo anno e non l.ho rivisto più. Il primo ragazzo a 20, flavio ma non l.amavo, era insistente e l.ho lasciato. Poi nessun altro fino a Padre Clemente, io 37 lui 31 ma solo uno sguardo in cui ho visto me stessa. Tre anni sperando che lasciasse il sacerdozio per diventare pastore ed aprire kiesa evangelica con me. Sogno andato in fumo… A 40 è ora di non essere piu’ troppo romantici né troppo credenti. Notte

  7. Chissà “lei”, se mai leggesse queste parole… Rimpianto? Sensazione di aver perso una grande occasione? Oppure tenerezza per un tempo dell’innocenza, che per fortuna, tutti sfioriamo nella Vita, ma che non sempre sappiamo assaporare? “Il Piccolo Principe” insegna! E tu, caro Claudio, ancora una volta, dimostri di essere un Grande Piccolo Principe!

Rispondi a Paola Paladini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio