Baglioni Notebook

30\01\2016 Nota di Claudio Baglioni

In quante camere d’albergo son stato?
Non saprei neppure buttare là
un numero a caso.
Stanzette modeste col lavandino sul muro
e appartamenti sontuosi più grandi di casa.
Sale grondanti di stucchi e mobili antichi
e spazi minimalisti e avveniristici.
Ne ho viste un po’ di tutti i colori.
Ma la camera più ambita degli anni 70
era quella all’ultimo piano
dell’Hotel Bellevue di Misano di Rimini.
Era allora un albergo moderno e squadrato
un tronco di piramide stretta
che si assottigliava man mano salendo
con le camere e i balconi sporgenti
ai vari livelli fino appunto a quella su in cima
con una grande terrazza che le stava intorno.
In quegli anni i concerti durante l’estate
si facevano per la più parte
nei locali della riviera adriatica.
Dal Veneto alla Romagna.
Dalle Marche all’Abruzzo e Molise.
Per questa ragione era comune abitudine
far base nei tre mesi estivi in quel solito hotel.
Partire ogni giorno per la località dello show
e appena finito tornare in albergo a dormire.
Senza dover cambiare il letto ogni volta.
Senza fare e disfare valigie e bagagli.
Per cui all’arrivo della buona stagione
io e tanti colleghi musicisti e cantanti
e i rispettivi accompagnatori
ci piazzavamo precisi all’hotel Bellevue.
Era un po’ come vivere nella medesima casa
andare al lavoro in posti diversi
e la notte ritrovarsi e tirar fino all’alba
a dire com’era andata cioè sempre benissimo
ad aumentare i numeri della gente che c’era
a vantarsi di conquiste quasi tutte inventate
a sparlare di quelli lontani o in ritardo
a bere e fumare e giocare a carte.
La vera curiosità però consisteva
nel come venivano aggiudicate e poi riservate
le stanze.
Poiché stare più in alto era anche lì
un segno di potenza e importanza.
Un totemico status symbol.
E più che altro potevi spiare e vedere e sapere
i cavoli altrui e annessi e connessi.
Per non creare imbarazzi, rivalità e gelosie
il direttore stabilì un metodo originale.
Fu un colpo di genio.
Ogni estate assegnava le camere
in base alla classifica delle vendite dei dischi.
Da sotto a sopra fino all’ultimo appartamento
che invece era quello del primo classificato.
In quel periodo io facevo un album per anno
e quasi sempre d’estate e quasi sempre ‘top’
e per quattro volte abitai la dimora regina
di quell’hotel monumento della Hit Parade.
Se conosco qualche aneddoto in più
e qualche pettegolezzo che so e non rivelerò
– perché sono un cantautore gentiluomo –
e se ho goduto di quella posizione elevata
– belle vue, bella vista –
lo devo perciò a chi comprava i miei dischi.
Un altro motivo per dirgli grazie
e per volergli bene.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

9 Commenti

  1. Ciao mio grande gentiluomo , qiello che ti volevo dire l’ha scrtto Patricia con le sue belle parole io sarei ripetitiva sei grande e lo sei sempre stato ti voglio un mondo di bene Maria

  2. Grazie a te perchè quei dischi hanno accompagnato tutta la mia vita..fino a ieri sera che ho festeggiato il mio compleanno quasi esclusivamente con le tue canzoni..i miei amici che conoscono il mio amore smisurato mi hanno accolto con “strada facendo” ho spento le mie tante candeline con “buona fortuna”..è stata magia..

  3. Ma davvero Claudio! Quante volte sono riuscita a beccarti assieme ad un folto gruppo, alle porte di un hotel!Quante attese insicure, qusnti abbracci scambiati, quante quanti sguardi , quanti sorrisi… ah, saperlo del belle vue!
    l’adrenalina del tuo incontro è strepitosa! Leggere di te mi fa stare bene, sei la mia passione più grande da sempre. A volte mi chiedo cosa è questa strana sensazione bellissima che mi rende felice se solo ti ascolto… tezoro mio, ti voglio bene

  4. A proposito di alberghi ne sto apprendo uno insieme ad una mia amica se vuoi venirci sei nostro ospite, lei la mia amica a paura che io faccia solo una stagione per poi ritornare al mio vecchio lavoro ma in verità io solo paura di non essere all’altezza cioè che dopo lo slancio iniziale abbia un vuoto creativo ma come diceva quella canzone fin che la barca va

    1. Autostima parola chiave di oggi. Continua a lavorarci sopra. Se vi serve aiuto io sono perito turistico laureata in lingue. Di Roma ma disponibile al trasferimento. Non mollare! Strada facendo vedrai…. 🙂

  5. Che bella notizia sapere che ho contribuito alla tua scalata ai piani alti dell’Hotel Belle Vue e a farti stare bene! Ma quanto hai fatto stare bene me ogni volta che usciva un tuo LP! Certo che a rifletterci, ne hai macinati di km, di giornate infinite, di orari sballati,di correre per mesi, tutto e volentieri, per la tua grande passione, l’amore per la musica, per il tuo lavoro. Ma poi a guardare il mondo dall’ultimo piano con terrazza.Che soddisfazione! Tutto strameritato! E se sai aneddoti e pettegolezz,i forse forse li hanno confidati o fatti sfuggire alla persona giusta, si perché ce ne sono proprio pochi di gentiluomini come te. Quanto di bello stai rivelando di te, pagine che sono delle pennellate di colore e di emozioni che mi rendono il cuore gioioso! Raccontarsi è un privilegio. Grazie degli incanti perché sei tu la bella vista…… Ancora tanti viaggi, ancora tanti hotel, ancora tanti concerti, non ti risparmi e per questo la mia stima è infinita e ti voglio bene anch’io, tanto tanto. A proposito, sto aspettando il 5 febbraio per il cd: gli anni passano, le belle abitudini restano…..Ciao Cla. Patricia

  6. Questo mi fa venire in mente che io invece non so in quanti paesi abbia dormito a parte le dormite fatte in macchina o su altri mezzi perché a volte andavo a letto in un paese e mi risvegliavo in un altro che già dalla bussola interna li ti faceva chiederti dove sono? Si perché un fatto è rigirarti nel letto e un altro conto e andare a letto normalmente e risveglarti nella stessa posizione ma in un altro luogo ,allora guardavo fuori e mi ritrovavo in una piazza a cittadella oppure vedendo il santuario di Vicoforte a parte questo io non so in quanti paesi sia andato a letto forse per questo che sogno un camper

  7. Ecco, leggendo le prime righe del pensiero, tra concetto di piramide, balconi e livelli, viene fuori l’Architetto! Ciao Architetto Baglioni!

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