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I Capitani Coraggiosi live a Milano: il racconto

Ieri sera la prima data al Forum del duo formato da Baglioni e Morandi. Tre ore di musica, tra brani storici e la sorpresa di un’unione riuscita

Mentre raggiungevo il Forum per la prima delle tre date dei Capitani Coraggiosi a Milano, ho continuato la mia lettura de La Nausea di Jean-Paul Sartre. Tralasciando la trama dell’opera – sono ancora a metà, non spoileratemi niente – quello che mi ha colpito durante il (lungo) viaggio in metro è l’atmosfera che si percepiva all’epoca, la magia che – nonostante la nausea dell’uomo, appunto – coinvolgeva tutti quanti. Mi sono detto: chissà cosa doveva significare per loro quella vita, fatta di musica nei bistrot e di camminate tra le vie lucenti. L’uomo, in fondo in fondo, non cambia. Il suo desiderio di essere amato è rimasto esattamente lo stesso da millenni a questa parte. Ma l’atmosfera? L’atmosfera no, quella cambia eccome. E tutto d’un tratto – pur nell’incoerenza – mi sono trovato estraneo alla storia che stavo leggendo: raccontava di un’epoca che non c’è più e che, a dire la verità, mi sarebbe piaciuto vivere almeno un po’.

Spazzo via tutti questi pensieri, scendo dalla metro di fretta, fumo una sigaretta e entro al Forum. Mi aspettano i Capitani Coraggiosi. A dir la verità la maggioranza del pubblico ha una certa età: ho un attimo di resistenza. E se non c’entrassi nulla? Forse questo è il ritrovo per chi le canzoni di Baglioni e Morandi le ascoltava fin da giovane. Continuo a pensare a quel desiderio e a quella nostalgia che avevo percepito in metropolitana pochi minuti prima. Il concerto ha inizio. Sul palcoscenico si accendono le luci ed ecco scendere dalle scale Morandi e Baglioni. Si apre con Capitani Coraggiosi, il singolo che – con la dovuta carica ed energia – dà il benvenuto agli spettatori. “Buonasera, mio capitano”, si dicono a vicenda. E il live inizia subito alla grande. Le mie resistenze iniziano a cadere: le canzoni di Baglioni e Morandi le sappiamo tutte, o quasi, perchè hanno fatto la storia della musica del nostro Paese. E, sì, sentirle dal vivo commuove davvero.

In tutto il live si susseguono momenti in cui i Capitani cantano insieme le loro canzoni, ad altri in cui si alternano sul palcoscenico, a turno. La scaletta è ricchissima, il live ha una durata di tre ore. Si parte con Io sono qui, Scende la pioggia, Dagli il via e la super coinvolgente Se perdo anche te. Poi, un bel momento su Grazie perchè, con Baglioni al pianoforte e Morandi che è accompagnato da quattro coriste.

I brani sono davvero tantissimi, ed esplodono uno dopo l’altro, senza nemmeno il tempo di annoiarsi. Il live è abbastanza lungo, ma la durata non pesa per nulla. Su Banane e lampone Morandi entra il scena di corsa con una giacca rossa mentre canta e balla a tempo (se avevate dubbi che correre può essere utile per restare in forma, ora non avete più scuse).

Il ritmo di alcune grandi hit si accompagna alla delicatezza di altri brani come Sabato Pomeriggio o Con tutto l’amore che posso. Una grande carica, poi, per Io me ne andrei che vede dei fuochi proiettati sui grandi wall alle spalle dei Capitani. Ma anche Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte e Porta Portese. Su Poster, un momento davvero inedito con Morandi al violoncello, Baglioni al pianoforte e ventuno coristi alle loro spalle. I successi continuano: Noi no, Non son degno di te, Strada Facendo, C’era un ragazzo. Su Avrai, successo di Baglioni, qui cantato insieme all’amico e compagno di viaggio Morandi, una grande unione in musica. Tutto è perfetto così.

Questa prima data dei Capitani Coraggiosi a Milano si chiude con Mille giorni di te e di me, Uno su mille e La vita è adesso. Forse la cosa più interessante di questo live è la capacità di far tornare ogni singolo spettatore in un ambiente unico, passato ma affascinante, inedito. Forse quella sensazione di nostalgia che ho provato poco prima di entrare – nei confronti di un’epoca “gentile” che non c’è più, fatta di parole eleganti d’amore dedicate senza paura, di condivisione sincera, di suoni e odori affascinanti – ha trovato un luogo dove essere abbracciata. Bel viaggio, Capitani.

Grazie a Giovanni Ferrari per PANORAMA.IT

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

Un Commento

  1. Ho assistito al primo concerto di Padova… Trovo nelle tue parole le mie stasse emozioni… Per tre ore ho vissuto in una atmosfera sconosciuta nel e dal mondo reale. Solo due uomini intelligenti, buoni, veri possono creare una cosa del genere… Io AMO Claudio da quasi trent’anni, ho sempre apprezzato Gianni, anche se non l’ho mai seguito, e mi sono resa conto che le mie sensazioni di ragazzina di allora non mi hanno tradito…

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