Il 18 e il 19 Morandi-Baglioni, capitani del cuore
Concertone di emozioni, amori e memorie con duetti su brani scritti nella storia della canzone italiana: divertimento garantito
Quando si dice vincere facile. L’inedita accoppiata fra Gianni Morandi e Claudio Baglioni sta polverizzando i botteghini d’Italia. Ancor di più a Torino: al PalaAlpitour (inizio ore 21) sono virtualmente sold out le prime due date – mentre scrivo risultato ancora disponibili su ticketone alcuni biglietti da 60 euro per venerdì 18 e da 35 per sabato 19 – mentre procede speditissima la prevendita per la terza, in programma il 19 aprile.
Era scontato che la strana coppia non si limitasse all’exploit dei dieci concerti romani dello scorso settembre, e al conseguente album live. Baglioni&Morandi sono il super business dell’anno, e dunque il tour italiano era d’obbligo. Dopo l’exploit di Dalla e De Gregori, il pubblico e l’industria dei concerti reclamavano di un altro incontro al vertice della canzone italiana.
Alcuni si sono domandati che cosa ci azzecchino, Morandi e Baglioni: ma mi sembra un falso problema. Non ha importanza se i protagonisti di simili operazioni siano o non siano, in teoria, stilisticamente compatibili: alla prova dei fatti, se due superstar decidono di collaborare sanno quello che fanno, e quasi sempre qualcosa di interessante accade. D’altra parte Morandi, proprio con Dalla, aveva aperto la strada nel remoto 1988 con un disco e un tour memorabili.
Il concertone è spettacolare: tre ore di musica per cinquanta canzoni che rappresentano, da sole, un bel po’ della colonna sonora nazionale nell’ultimo mezzo secolo. Con «Andavo a cento all’ora» e «Questo piccolo grande amore», i Capitani Coraggiosi partono dalla preistoria delle rispettive carriere, e non si risparmiano, né ci risparmiano nulla in fatto di nostalgia, memoria e amori perduti, accompagnandoci attraverso le loro e le nostre vite fino all’oggi di un palco megagalattico, di una superband di 21 elementi, di una ritualità dell’Evento che prevede pubblico in visibilio, standing ovation, commozioni assortite e le immancabili considerazioni sulle ingiurie del tempo. Con l’accortezza – quanto alle ingiurie del tempo – di tenere lontani dal palco i fotografi, affinché a qualche obiettivo malignazzo non capiti di sottolineare oltre il lecito le rughe di un settantunenne (Morandi) e di un sessantacinquenne (Baglioni) peraltro ben manutenuti, assai giovanili e incredibilmente pimpanti.
Al di là degli ovvi duetti, piace e incuriosisce lo scambio delle canzoni: quindi Morandi si prende «Sabato pomeriggio» e Baglioni «Non son degno di te», con un effetto straniante mica male. Sul palco i due amici di tour si raccontano non solo a canzoni, ma anche con ben studiati dialoghi, rievocando lontani episodi atti a costruire la narrazione di un rapporto d’antica data che finora – almeno al sottoscritto – era in gran parte ignoto: si apprende così, ad esempio, che Baglioni scrisse «Chissà se mi pensi» per Morandi, ed eseguì «La fisarmonica» ad un concorso per voci nuove.
Esaurita la pratica dello «strano ma vero», resta il gran corpaccione dello show: un profluvio di duetti che rivestono di uno smalto nuovo, e spesso assai brillante, classiconi altrimenti un po’ scontati. Divertimento garantito, non c’è dubbio. E nessuna delusione possibile per il pubblico: quale che sia la vostra «canzone del cuore», loro ve la servono al meglio. Da «Se non avessi più te» a «Io me ne andrei», da «Scende la pioggia» a «Strada facendo», avrete (e «Avrai», naturalmente) tutto ciò che potete desiderare.
GABRIELE FERRARIS per LASTAMPA.IT
Grazie ieri sera eroli ad ascoltarti non so come hai fatto a cantare, tutti bravi come sempre
BUONA VITA AD ENTRAMBI E A BAGLIONI IN PARTICOLRE CHE CONTINUI AD EMOZIONARCI CON LE SUE NOTE E LA SUA MUSICA.
Bellissima serata con delle scenografie sulle canzoni da gran spettacolo ed una massa di gente in delirio
Ciao vorrei augurare ai capitani,buona festa del papà
RICORDI STUPENDI SENZAZIONI E BRIVIDI CHE SI ASSAPORANO DURANTE TUTTA LA SERATA CHE VORRESTI NON FINISSE MAI …….IO LI HO VISTI IL 12 AD ACIREALE HO TRISTEZZA E MALINCONICA PERCHÉ TUTTO E FINITO ( A CLAUDIO LO SEGUO DA QUANDO AVEVO(13 NE HO 49 ) CLAUDIO È BELLO DENTRO E FUORI (POI LA SUA VOCE MIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!! SUBLIME PER LE MIE ORECCHIE)MI PIACCIONO TANTI CANTANTI MA CLAUDIO E UNICO E INSOSTITUIBILE SEI LA MIA LINFA VITALE TVB…….LA. SICILA TI AMA