Baglioni Notebook

10\02\2015 Nota di Claudio Baglioni 

In me il sacro fuoco dell’artenon arse fin dall’inizio.

Si è acceso a forza di sfregare su e giù

i polpastrelli sui tasti e le corde.

E nel tempo è divenuto un’urgenza.

Ho cominciato, però, per necessità.

Di esser qualcuno o almeno qualcosa.

Di non venire confuso col panorama di dietro.

Di non sembrare evanescente

agli occhi di chi stava guardando verso di me.

Dovevo trovare una qualche maniera

per mettermi al centro dell’attenzione.

Più che cantare volevo contare.

E cantare, suonare, sapere canzoni

voleva dire avere un ruolo importante

nel debutto alla vita sociale e sentimentale

di quando, da adolescente, diventi ragazzo.

Cosa si fa – ci chiedevamo io e un mio amico –

perchè ci sia la considerazione dei maschi

e la desiderazione delle femmine?

Rischiammo l’assiderazione per la risposta.

Scartammo una serie di opzioni:

bello, ricco, prestante, potente, affascinante.

Se eri bravino e conoscevi un po’ di canzoni

venivi cercato e se poi ti apprezzavano

non ti mollavano più e acchiappavi sicuro.

Su un terrazzo di casa, sui gradini per strada

o magari su una lingua di sabbia

e addirittura intorno a un falò

per una serata di pezzi da spiaggia.

“Dai facci questa. Quella la sai?”

E intanto dal piccolo pubblico

dopo un po’ si sfilavano uno con una.

“Su, canta ancora”

E un altro insieme ad un’altra

sparivano in un angolo buio.

“Non vorrai smettere adesso?”

E pure quella carina che avevi adocchiato

si era come volatilizzata nell’ombra del fuoco.

Tu, a squarciagola, tiravi imperterrito avanti

e nel frattempo la comitiva si era sguarnita

e se n’erano andati via tutti

tranne le solite due

che non se le pigliava nessuno.

Se non si trovava una canzone per il finale

ci pensava la guazza e l’umidità

e talvolta la pioggia a disperderci.

Stamattina dal cielo all’improvviso la grandine.

Poi il sole si è fatto spazio di nuovo

ed è riapparso come una bella notizia.

Sul giornale in rete c’è scritto

che chi ascolta musica

fa l’amore il settanta per cento di più.

Pensa se poi la musica è buona.

Però non si dice che cosa succede a chi la fa.

Max Sott

Uno dei tanti Amici che condivide la propria passione CON-VOI!

8 Commenti

  1. chi fa musica è l amore fatto persona guarda te io ho sempre ascoltato musica e ho iniziato ad avere “orecchio” girando di continuo la manopola della radio con la speranza di ascoltare una tua canzone poi ho cominciato a comprare i tuoi dischi e non contenta anche le musicassette ed oggi anche i c.d cosi ho la tua musica triplicata. un consiglio se non sapevi che mestiere fare potevi essere un bel meteorologo così oltre che ad ascoltare la tua splendida voce ti ammiravo in tutta la tua radiosità parlavi di cielo vento nubi sole a go go claudio sei unico

  2. Tante cose sono state dette e tante cose sono ancora da dire cose che si volevano dire già da un pezzo ma non sempre ci si riusciva incontrarci E non si poteva pretendere di vederci a li dopo pochi giorni Per un secondo tentativo le ocasioni si ripresentano all’ultimo treno

  3. Caro Claudio,
    All’inizio sarà stata una flebile fiammella il tuo “fuoco sacro dell’arte”, ma…dopo fu l’incendio…un incendio indomabile che si autoalimenta e non si spegnerà… che riscalda cuori, alimenta ricordi, regala emozioni, fa piangere, ridere e tremare, cura i malesseri e illumina i giorni bui, che sa di vita e di sogni, emana aloni caldi e profuma di mare e di pulito.
    Grazie di Te.
    Gigliola

  4. Aquel que hace buena musica que trasmite sus sentimientos resta una buena persona,y saber trasmitirla a los demas es lo maximo,y tu lo llevas haciendo desde hace muchos años……e si haces el amor mucho ,un noventa por ciento mas ,mejor para ti.Buona giornata a tutti……

  5. Fu di sicuro di mattina presto che Cesare prese la decisione è facendosi largo con decisione fra la foschia disse il dado e tratto

  6. Il sacro fuoco l’avrai anche cercato, ma tu sapevi esattamente dove trovarlo, e accenderlo. Era dentro te, da qualche parte, così gli eventi, le combinazioni, gli incontri, il coraggio hanno contribuito per cantare e per contare. La musica: linguaggio universale, fa bene a tutti, persone, animali, piante, sarebbe una vita arida e insignificante senza la musica, ma non crederei tanto alle statistiche….sono come le leggende, con un fondo di verità e sopra alcuni strati di bugie. Caro Claudio tu, oltre ad essere uno straordinario cantautore, per me il migliore, sei una straordinaria persona, merito tuo e della musica che ti appartiene. Senza il tutto di prima, non ci sarebbe stato il tanto di dopo…..non a caso il fuoco è ancora acceso….Dolce notte di note….. a presto con le note di notte……Patricia

  7. Ahahaha… Le due ke non se le pijava nessuno… Fortunate pero’! Con te fino alla fine! Sei meraviglioso… Tu vali molto di più del tuo successo… della tua voce… della tua bellezza… Sei Claudio! Saresti stato merviglioso anche senza notorietà solo che non avrei avuto il privilegio di conoscerti. Ricordo i miei 17 anni… Le estati… Il mondo in mano… Carina a detta degli altri, giovane, simpatika, spigliata, ero io quella che animava la comitiva… In spaggia e alla sera nel centro di Nettuno. Poi la sera tornavo a casa e piangevo. Sapevo tener banco ma non sapevo tener banco con me stessa e alla fine chi poteva vedere oltre..? Nessuno. Neanche le due che non se le pijava nessuno ahahahah. E per quanto riguarda l.amore… L.importante è amare… Stamattina quando grandinava, ti ho pensato! So che lo scriverà… 🙂 amarsi e’ conoscersi sempre meglio… È musica composta dall.incontro di anime. A dimentikavo, non lavoro piu al Trevi… Ma sono felice… Domani sono alla Prova del Cuoco. L.amore è cucinare insieme assaggiando sapori e buona musica. Dolce notte, sonia

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