Baglioni Notebook

27/08/2016 Nota di Claudio Baglioni 


Sono filati quarantacinque anni.

Nel buio solo il leggìo illuminato

davanti allo schermo da cinema

dello studio di registrazione.

L’ansia scendeva e saliva

dalla schiena alle gambe

come una pompa a stantuffo.

Sul telo gigante passavano scene

e tagli di film ancora da rifinire.

Io era là per cantare in diretta

alcuni pezzi della colonna sonora

in modo che fossero sincronizzati.

Avevo inzuppato di colla di mani

il foglio stampato con le parole.

Fratello Sole Sorella Luna.

Se mi fosse uscita di lì a poco

sarei stato la voce di San Francesco.

Partì lo spezzone e le immagini.

E scorsi e percorsi di sguardi quei posti.

La piana di Castelluccio di Norcia.

Le tinte pittoriche. Le forme spaziali.

La conca innevata. I papaveri in fiore.

Restai a bocca aperta e la cosa servì

pure per riuscire a cantare.

Quando ci andai per davvero

– arrivando sul culmine dell’altopiano –

la bocca non c’era neanche più.

Faceva un tutt’uno cogli occhi.

Pensai che se perfino Dio qualche volta

si butta a dormire per riposare

è qui che si corica e si addormenta.

Da allora son stato alcune altre volte

ma non così tante che fossero troppe

per non rischiare d’abituarmici.

I doni vanno tenuti di conto.

Quand’ero piccolo, certi giocattoli

– un po’ più preziosi e più delicati –

me li tiravano fuori ogni tanto

giusto il tempo per poterci giocare.

Poi si rimettevano al loro posto.

Non stavano là sempre pronti per l’uso

e a portata di mano e magari a stufare.

Perciò ci tornavo con moderazione

quando avevo bisogno di partire dal resto.

Da quelle parti e in tutti i paraggi

ho pianto, sorriso, fumato, bevuto,

suonato, cantato. Amato e vissuto.

In quel gusto odoroso di terra

nel dialetto di tufo e calcare un po’ umbro,

e laziale e marchigiano e abruzzese.

In quel fiato di cielo in cui fate e stelle

sembrano vivide e meno lontane.

In quel cuore d’Italia

a cui ho dato in custodia il mio cuore.

Max Sott

Uno dei tanti Amici che condivide la propria passione CON-VOI!

9 Commenti

  1. Ciao Clà,
    quest’anno ho potuto finalmente andare a Castelluccio..
    Era tanto tempo che desideravo vedere quel luogo magico, di un altro mondo..
    Mentre salivo pensavo che è un luogo adatto per descrivere il Paradiso..perché quello che ho sentito vedendo il meraviglioso pianoro è una sensazione di immensa pace..dove i confini del cielo si confondono con la terra e dove le nuvole sono all’altezza dello sguardo..cuscini per gli angeli..
    Ho chiuso gli occhi, lì in cima, ed insieme al cinguettio degli uccelli ho immaginato volare le anime di chi non abita più questa vita..
    Ed è lì che penso andrò in un altra vita.
    Ti abbraccio forte..sento il tuo dolore..è anche il mio..ti prendo la mano e la stringo alla mia..
    Guarda che meraviglia quei cavalli bianchi che corrono liberi tra la terra ed il cielo..
    Un alito di vento ti porti una mia carezza
    Con il bene di sempre
    Claudia

  2. Leggo nelle tue parole tanta tristezza…..conosci così bene quei luoghi che sentirteli raccontare mi trasmetti …persino i profumi…..già non sono mai arrivata fino lassù…..sono stata in luoghi vicini come Assisi o Cascia…..comunque luoghi quasi magici che mi hanno trasmesso pace…..vedere le immagini di questi posti come erano e come li ha resi il terremoto ….tanta tristezza ma…..spero che anche con il nostro piccolo aiuto ma soprattutto quello dello Stato tutte quelle persone possano comunque continuare a vivere lì e ritrovare un minimo di normalità anche ….con tanta tristezza nel cuore per tutti coloro che non ci sono più….

  3. l’amore è più Grande.
    .
    .
    ……… dalla stessa Vita.
    .
    .
    .
    .
    .
    .
    .
    tra sparare
    …oppure sparire
    ……..scelgo ancora
    ………………..dì sperare
    .
    .
    .
    finché ho da da
    …………………………………respirare.

  4. Nel cuore d’Italia, a pochi passi da quei paesi distrutti dal terremoto, ritagliato nel verde della pianura umbra, c’è una piccola perla, un angolo di Paradiso… un luogo dove gli occhi di perdono a contemplare questo incanto della natura… un posto immerso nel silenzio dove si ritrova la quiete dell’anima… dove le parole rimangono sospese nell’aria….
    “Qui, con San Francesco, qui siamo veramente alle porte del Paradiso ” diceva Papa Giovanni XIII nella Basilica di Assisi….
    Sì Claudio, qui c’è Dio, ci prende per mano e ci sostiene lungo il cammino della vita… soprattutto nei momenti di difficoltà….
    Io ci sono stata due volte, ci tornerò… con moderazione….Sono d’accordo con te, le cose belle e preziose vanno assaporate un poco alla volta, per goderle senza perderne il fascino!
    Un abbraccio Claudio! Ti voglio bene!

    1. Ps: Mi scuso per l’errore di scrittura… a pronunciare quelle belle parole è stato Papa Giovanni XXIII….
      Dio mi perdoni!

  5. Claudio carissimo siamo qui per tante ragioni…forse la più importante è la continuità del nostro essere con i luoghi di appartenenza e ora più che mai il piccolo paradiso che conservi nel cuore diventa unico e prezioso.
    Accade che in alcune terre si senta fortemente la presenza del divino…. come un abbraccio invisibile…..si ascoltano voci e suoni rimasti nell’aria…..preghiere ereditate per accarezzare le nostre anime appesantite dai dolori e graffiate dalle domande….e li in quei luoghi si trova una felicità speciale….
    E si ritorna….anche quando sembra tutto perduto….per cercare di stare in piedi quando le gambe cedono….
    I doni vanno conservati con cura…da tremare di emozione il tuo paragone con quei giochi più voluti e sognati che ci insegnavano a usare con parsimonia e rispetto…..la poesia del passato che trionfa nel presente….
    Ci stai regalando colline innevate… papaveri fiammeggianti al vento.. colori da affreschi..
    .. altopiani dolcemente degradanti….prima fila per cieli stellati e leggende campestri…
    Tutto questo è negli occhi …..tutto parte dagli occhi….e dal cuore….e tu possiedi un grande tesoro custodito sulle sue rive….
    Risorgeranno Cla’…..ce la faranno… piano piano col nostro aiuto….rifioriranno….con fatica e speranza… la gente mite e sofferente diventa più forte……. più vicina a Dio.
    C’è Qualcuno che cammina con loro….
    Il mio abbraccio affettuoso… sempre nel tuo abbraccio….Patricia

  6. È vero! Anch’io sento il tuo dolore trasmesso dal racconto dei tuoi ricordi venuti fuori guardando quelle immagini. Purtroppo quegli scenari di distruzione tirano fuori anche i miei ricordi di bambina: i crolli, le macerie, le tendopoli…. sembrano proprio gli stessi! Allora, sarà la stessa anche la paura e la rassegnazione? Quella paura che poi non ti lascia più al contrario dei ricordi che vorresti sempre rivivere.

  7. Claudio, tesoro caro, le tue parole sono cosi coinvolgenti da sentirmi agitata nel leggerle, da vedere quei luoghi e sentire il tuo sentire…è un dolore che non si placa, né sarà mai più uguale …respiro l’angoscia pur non conoscendo appieno i tuoi luoghi del cuore….ti abbraccio ancora più stretto stasera, con tutto il mio bene

Rispondi a Stella Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio