14/09/2016 Nota di Claudio Baglioni
Il gioco più consueto
di quand’ero piccolo
era fare agli indiani e cowboy.
Mi ci baloccavo per ore
accosciato e in ginocchio
senza stancarmi.
A dire tutta la verità
quel che mi andava di più
era il dottore e la paziente.
Ma per quello necessitava
di essere in due.
E non era mai tanto facile
trovare una contenta e disposta
a farsi fare la visita medica.
Per cui stando spesso da solo
ripiegavo sul vecchio Far West
e sui suoi personaggi più tipici.
E facevo sia gli uni che gli altri.
Da pellerossa selvaggio
mi chiamavo Nuvola Bianca.
Da viso pallido non me lo ricordo.
Con le brache corte di oggi
sdraiato giocavo con la chitarra
quando m’è presa la voglia
del classico atavico sfizio.
È più di una droga. È stupefacente.
Non ho potuto essere allora
‘Balla coi lupi’
ma coi lupini è sempre uno sballo.
I lupini…che cosa antica…Ti adoro Claudio, sei dolcissimo! Ah ah, il medico e la paziente…ti adoro!!
Caro Claudio,
ormai di questo splendido appuntamento a leggere le tue parole non ne posso più fare a meno ..
Ed è bello vedere come i tuoi scritti facciano riaffiorare ricordi in tutti noi ….
Sei un grande uomo. Non dimenticarlo mai.
Ti voglio bene. Sempre.
Sonia
..I maschietti con i fucili le femminucce con le bambole..ma c’è un posto un po’ nascosto dove giocano a mamma e papà…
Deliziosa…anch’io la canticchiavo a mio figlio
Sarà una droga o solo uno sfizio, ma ad uno sballo di lupini non si può rinunciare… soprattutto se a mandarti l’invito è il cowboy più affascinante di tutto il Far West….
Grazie Nuvola Bianca… Sarà stupefacente!
Ciao simpatia!!
Com’è bello farsi una sana risata in tua compagnia….
Caro tesoro di bambino… fa male sapere che spesso eri da solo a giocare. L’hai scritto altre volte ed è sempre una piccola punta di freccia che sento nell’anima… per empatia.
Pur avendo una sorella spesso giocavo anch’io da sola… non ricordo se perché preferivo io così o perché lei si faceva i fatti suoi e si rifugiava in altri interessi e pensieri. Così, quando non leggevo, mi dedicavo ai fornelli.. Preparavo da mangiare alle mie sventurate bambole….il mio piatto forte era: formaggino Mio schiacciato con Coca Cola, terra (presa dai vasi dei fiori di mia mamma che inorridita e incavolata nera anche per il formaggino me ne diceva di tutti i colori) poi aggiungevo un po’di Nutella, che non guastava mai, e dentifricio….una vera schifezza.
Se le mie compagne di giochi magicamente si fossero animate sono sicura avrebbero preso il piattino con quella poltiglia disgustosa e me l”avrebbero messa sulla testa. Adesso per fortuna sono più brava a cucinare…anzi mi piace molto e bontà loro amici e parenti apprezzano e soprattutto mangiano con gusto.
Sai Claudio piaceva anche a me giocare a indiani e cowboy….
Nel 67 a Carnevale mi sono vestita da sceriffo e mia sorella da capo indiano…
Però… averlo saputo… dottore e paziente con te sarebbe stato molto meglio…ma eravamo lontani io a Milano tu a Roma….sai che parcella con la trasferta! Ma si scherziamo….
Una delle tue piccole grandi perle è stata quella bellissima filastrocca sui giochi dei bimbi….sai che la cantavo a mio figlio piccolino…deliziosa.
“Tutto qua”…..
Si caro amico….tutto qua….anche se parlerei con te delle ore….sballati di lupini probabilmente fanno molto bene visto che sei sempre strepitoso e in gran forma…..
Augh Nuvola Bianca…..
Che la notte ti porti tanti bei sogni….ti voglio bene…
Un bacione. Patricia
Io e mio fratello , prima che arrivasse la sorellina, amavamo costruire una sorta di capanna, con le coperte e le sedie che poi puntualmente si trasformava in auto a due posti…che saune , là sotto in estate …ma era bello…cosi come in braccio a papà , la domenica , compravamo un sacchettino di lupini…grazie Claudio. …la memoria si è svegliata e penso a te che nella mia vita ci sei già da un po’…cantando..crescendo e cercando..