Baglioni Notebook

05/10/2016 Nota di Claudio Baglioni 

Quanto ci abbiamo riso tra amici

agli sfondoni che si sentivano intorno.

A scuola. Per strada. A casa dai nostri.

Loro sbagliavano più le parole straniere.

“Non spiàccico una parola d’inglese.”

Ma in italiano lo spasso era il massimo

perché gli errori e le topiche madornali

fioccavano a iosa, a sfascio, a bizzeffe

e, in molte occasioni, gli strafalcioni

avevano anche più senso

delle corrispettive frasi corrette.

Gli aggrumolati di case

invece che agglomerati.

Un’ambulanza che passava

a sirene spietate ovverosia spiegate.

Lo sciopero rievocato e non revocato.

Anche l’occhio va dalla sua parte

al posto di vuole.

Però come rendeva meglio l’idea.

E gli spropositi andavano avanti.

Rimboccarsi le mani.

Poiché il lavoro mobìlita l’uomo.

Risalire fino alle candele greche.

Stendere un velo peloso

Reclinare ogni responsabilità.

Conservare nella carta spagnola.

Dare alito ai pettegolezzi.

Essere agli antilopi.

Uscire dal seminario.

Avere delle lagune in geografia.

Barcollare nel buio.

Sintonizzare gli orologi

Scambiarsi i connotati.

Fungere da capro respiratorio.

Essere afferrato nella materia,

rinnegato per i nomi,

rilegato in casa per tutto il giorno.

Sedersi sullo sgambello.

Abbronzarsi coi raggi ultraviolenti.

Possedere il dono dell’obliquità.

Andare a cozzare sullo sbattitraffico.

Prendere la corsia previdenziale.

Guidare la macchina col salvasterzo.

Trovarsi tra i branchi di nebbia.

Risorgere come l’araba felice.

Temere l’onda anonima,

il buco dell’azoto

e la tintura di odio.

Mangiare le vongole voraci

e le olive vascolari

e poi Apriti sedano.

Avere un dente con un accesso,

il paté d’animo,

i granchi allo stomaco,

il tasto di colesterolo espanso.

Sentire la voce dell’autoparlante,

le zampate di caldo bollente,

la forza di gravidanza.

Proprio a proposito io mi ricordo

come se fosse in questo momento

mio padre che apre e poi legge

una lettera di un suo cugino.

“Anita, mia moglie la porpora (puerpera)

ha fatto il parto necessario (cesareo)

e ha sulla pancia una segatrice (cicatrice).

Ora non si può muovere. È nonvalescente.”

Anche io sono ancora così

dopo aver partorito questa castroneria.

L’influenza può dare degli strascichi simili.

L’ha detto pure il mio dottorino la ringoiato.

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

10 Commenti

  1. Ah, ah, ahahah, mi sono fatta delle belle risate! È un gran pregio saper far ridere…poi di questi tempi!!!!
    Non tutti i mali vengono per nuocere…quest’influenza ha generato un che di speciale!!!
    Grazie cato Claudio! Spero che tu stia meglio…la mia testa pesante questa sera mi lascia presagire iuna bella influenza anche per me..quel bagno fuori stagione mi costerà caro….!!!!
    Ti aspettp inperfetta forma…amico mio..ti abbraccio stretto stretto

  2. Ciò che invidio di tutto questo discorso è la sua lunghezza lungo e tutto su di un filo, io non so il vero motivo, il perché un discorso lungo mi ha sempre fatto perdere fra glincroci dei significati. Tornando indietro potrei dare la colpa a quelle sigarette ricreative che all’epoca si pensava dessero più creatività, ma che in realtà facevano perdere tempo, o a quella musichetta che ti faceva andare in rima pensando di avere fatto il capolavoro perfetto ad ogni rigurgito, ma lindiziata principale è la punteggiatura. .,e ri. Come un esperto può notare forse lo messa a caso o la fortuna e l’istinto me ne a fatto azzeccare qualcuna qui avrei finito però voglio sprecarmi vorrei aggiungere altro non so stamattina in auto ne avevo da dire ma il tempo a volte cambia si diamo colpa al tempo ,qualcuno dice piove governo ladro ma io che non posso farmi nemici do la colpa al meteo anche se forse ma non forse se qualcosa non va ci deve essere qualcuno o qualcosa da incolpare, fin qui ci siamo vorrei aggiungere un po di sale raccontando qualcosa che ora non o, un po come la battuta che spesso dice mio zio, se trovo chi gli piace mollo la faccio impazzire ma forse o trovato un modo per prolungare un discorso senza scialacquarlo però non ve lo dico non velo dico non per fare il misterioso o perché sia una cosa brevettabile ma propio per il contrario e acqua calda ma certe cose sono scontate solo per chi le sa e qui non so se metterci una virgola o no però io ci metto un punto

  3. A proposito (o a sproposito…) di strafalcioni…
    Il marito di una mia conoscente ha un certo “distinto” per gli affari… e poi tu forse non lo sai, ma il mio negoziante oltre al gorgonzola col mascarpone vende anche quello “con lo scarpone”….
    A presto!

  4. Molto divertente Claudio!
    Alcuni di quelli che hai scritto non li conoscevo e mi sono fatta proprio delle gran risate…:)
    La fantasia italica non ha limiti riguardo agli strafalcioni se ne sentono in giro di tutti i colori….da sempre…
    Totò e Peppino sono stati dei Maestri a riguardo. Giocavano con le parole in modo geniale…..mi sono ricordata della “famosa lettera” …..E le scenette di Pappagone…..non erano deliziose?
    Comunque la nonvalescenza ti sta facendo bene Claudio… le tue castronerie mi hanno fatto sorridere e mi hai alleviato un attacco di artrosi verticale…..ops… cervicale ( ho sentito anche questa in farmacia anni fa).
    A stasera…..E abbi sempre cura di te….ciao.

  5. Sarà che sono un pochino influenzata anch’io e degli strafalcioni della mia amica mi va di parlare..
    I suoi verbi hanno un’unica coniugazione: ere, gli imperfetti alla prima persona plurale sono: Mangevamo, parlevamo…ma quando dice:
    Andevevamo!
    E poi “lavoro santuario”e quindi anche “santuariamente”, “io non ci metto mica la scarpa!”anziché la scala, e quando raccontava di una signora che aveva fatto “incastrare”il suo “bulldoz”…e quant’altro.
    Non ho il coraggio di correggerla, provo a ripeterle le parole sbagliate nel modo corretto ma non mi sente!
    Ora posso soltanto sperare che non le capiti mai di aprire la pagina di “saltasullavita”.

  6. Ciao Capitano, non sai quanto mi hai fatto ridere questa mattina! Sei meraviglioso… fortissimo, simpaticissimo, spassosissimo… anche se hai l’influenza! Ma come fai?
    Se questi sono gli affetti della laringite… ti mando un bacio e un abbraccio… con tanto tanto effetto!!!
    A stasera Claudio… e non muoverti di casa… sei ancora nonvalescente…!

  7. Buona guarigione Clà!
    Sei troppo forte!
    E’ bello leggerti tutti le mattine …. mi mette di buonumore 🙂
    Un bacio

  8. Eh, sì gli strafalcioni. Ricordo ancora che mia madre negli anni 70-80 teneva un quadernetto, su cui annotava gli strafalcioni dei giornalisti (sia televisivi che della carta stampata!) e non erano pochi! A un certo punto si è stancata…

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