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Perchè non mi annoio a suonare Claudio Baglioni?

Mi chiedono perchè non mi annoio a suonare, e risuonare, la musica di Claudio Baglioni.

Perchè ci racconta la sua vita Baglioni

(51 montesacro, A modo mio, Patapàn, Ad Agordo è così, Lettera, Gli anni della gioventù, Io lasciavo a casa un figlio, I miei si amarono laggiù, Io ad una donna… io ad un figlio…io a me stesso…, E chi ci ammazza, Fianco a fianco, Con voi, Tutta una vita in gioco per quattro spiccioli d’eterno…)

e nel farlo ci mostra il suo personalissimo modo di appropriarsene, di cercare sè

(La piana dei cavalli bradi, A modo mio, Dov’è dov’è, A Clà, Stelle di stelle, Crescendo e cercando, Questo uomo nato per andare dove va, Opere e omissioni, Quanta strada da fare, Male di me, Le vie dei colori, Si io sarò immensità…)

vivendo lo spazio,

(Per il mondo, Gagarin, Navigando, Dagli il via, Tu dietro a un vetro guardi fuori, Si io sarò, Hangar, L’Africa ti chiama, perchè non è che si va vicino…)

battendo il tempo,

(Domani mai, Ed aspettare, Lampada Osram, Notti, Quanto tempo ho, A battere il tempo come si fa si può battere solo a tempo di musica, C’è chi inventerà il futuro, L’amico e domani, Questo tempo danza dentro me…)

ma, come i grandi, questo metodo lo regala all’umanità

(Buon viaggio nella vita, Buona fortuna, Troveremo infine chisssà la via della felicità, E ancora avremo questo stesso cuore dentro il cuore della gente, Stai sù…).

Baglioni ci offre archetipi che ciascuno può non riconoscere ma che la nostra coscienza collettiva ritrova, come ritornelli di vita vissuta, da tanti, più volte, sempre uguali e ogni volta diversi

(A comprare il cappotto nuovo e tutti intorno a dirgli come gli stava, I vecchi sulle panchine di giardini, Sei lì che aspetti quello delle sette e trenta, E i ragazzi in giacche colorate ai gusti misti, Sotto pensiline che aspettano il sole e il loro tram, Piccole giostre e tanta luce e poca gente e un giro soltanto, Un quadrato di stelle dentro i cortili dei palazzi, Sulle barchette coi gusci delle noci, E una palla di vetro che a girarla viene giù la neve, Una sigaretta in mezzo ai denti e lui ci parla attorno…).

Ricama un ventaglio di emozioni,

(Andiamo a casa, E apri quella porta, Battibecco, Amore bello, E tu, Ale oo, Io me ne andrei, Solo, E tu come stai, Amore…amore…un corno!, Carillon, Chissa se mi pensi, Cincinnato, Quando ti urlai che era durata pure troppo…)

e sensazioni

(Nudo di donna, E il gusto è scorza, Il letto è un nido caldo, Vivi…).

Sa urlare la vita,

(La vita è adesso, Io sono qui, E la metteremo ancora lì a questa vita che va via così, Requiem, Vivi torneremo…)

guarda al mare dall’albero maestro

(Io dal mare, Isole del sud, Questo mare sale dentro me, Io sarò un’onda anomala, Sirene di navi urlavano al vento…)

e quando scorge un speranza d’incanto, allora ci sembra di scorgerla anche noi

(Un nuovo giorno un giorno nuovo, Dieci dita, Incanto, Stai su, Si io sarò, Una radio per sentire che la guerra è finita, Oggi si vola e attenti a non sudare, La vita è adesso, Strada facendo, Vivi torneremo, Io lui e la cana femmina…).

Ora che tutto è relativo, Baglioni ha il coraggio di chiamare bene il bene e male il male

(Pace, Per incanto e per amore, Ninna nanna nanna ninna, Requiem, Uomini persi, Noi no, Tieniamente, V.O.T., Qui dio non c’è, Chi ha ingannato il cielo di Ustica, Chiusi in cucina se viene qualcuno, Che la guerra è un gran giro de quattrini, Ma ci pensi com’è un mondo senza terrore…)

e lo fa mostrandosi, guardandoci

(Con questa faccia che è sempre la, Scrivere nei fogli della gente, Senza controfigura, Sono io, La mia faccia riflessa sul vetro, E firmai il viaggiatore…).

Baglioni, più dei pittori, ci fa ascoltare affreschi

(Fotografie, E adesso la pubblicità, Il Pivot, Vecchio Samuel, Nel sole nel sale nel sud, Poster, Carillon, Una faccia pulita…)

e suggestioni

(Signora delle ore scure, Tieniamente…)

che incorniciate dalle sue note
diventano opere d’arte sonore,
quadri che nessuno potrà mai trafugare perchè scritti per sempre, il sogno è sempre,
nella vita di tutti noi…
e quando va la musica.

Milena

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

3 Commenti

  1. Ascolti le canzoni di Claudio e ci senti il battito dell’universo… il suono del vento, il profumo del mare, il calore del sole…
    Ci racconta la sua storia e i piccoli frammenti della vita di tutti i giorni creando con le sfumature delicate della sua anima affreschi di rara bellezza…
    Sa descrivere sentimenti ed emozioni come nessun altro, con quelle parole nuove da cercare quando viene sera… e con quella voce che da sempre sa accarezzarci il cuore…
    Non ci stancheremo mai, cara Milena…
    “E quando va la musica
    è musica che va
    su un’altra musica che verrà
    per noi che siamo qua…”
    Tu continua a suonare e a risuonare… io canto e resto in ascolto! Il sogno è sempre! Un abbraccio!

  2. Dipinti della sua vita e della nostra scolpiti e riflessi dai suoi occhi ai nostri occhi…dalla sua anima alle nostre anime.
    E gli occhi suoi per sempre nei nostri occhi….
    Grazie Milena.
    Buona vita e buona musica.
    Non smettere di trasmettere.

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