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27 anni di “Oltre” e noi

#staseraAcasadiluca – Quarta puntata

27 anni di “OLTRE” e NOI

Questa settimana si è celebrato per il mondo baglioniano un anniversario più significativo, oserei dire più significativo del compleanno stesso di Claudio, che viene abbondantemente celebrato dai fan più accaniti. Il 16 novembre infatti ricorrevano 27 anni dall’uscita di Oltre.

Conosciamo tutti la complessa storia editoriale dell’album, forse conosciamo meno l’impatto che ha avuto sul grande pubblico e sulla critica. Gli stessi fan storici si sono divisi in due gruppi, all’uscita di Oltre: chi l’ha esaltato come un disco meravigliosamente nuovo, e chi invece l’ha attaccato come un disco completamente inutile, in cui gli arzigogoli linguistici e musicali allontanavano dalla bellezza delle melodie che eravamo abituati a conoscere negli anni ’70 e ’80. La critica ha inizialmente stroncato Oltre, con la scusa dell’ “inutile complessità”; ma, si sa, la critica cinematografica aveva stroncato anche Blade Runner, nel periodo in cui la fantascienza cinematografica veniva associata ad un’estetica che, possiamo dire sommariamente, è ben rappresentata dal primo Guerre Stellari, e da cui il primo Blade Runner si discostava decisamente: è come se la critica avesse attacato Blade Runner, perché in fondo non l’avesse capito fino in fondo. È un po’ quanto è successo con Oltre: un disco non capito, e quindi attaccato.

Un disco che indubbiamente meritava tanto ascolto (e lo merita ancora oggi, ecco perché credo che sia fondamentale non tanto ricordarne l’uscita, ma perpetuarne l’ascolto e la memoria). Oltre all’ascolto, il disco merita analisi di tutte le sue componenti. La canzone consta di tre componenti fondamentali: musica, testo e performance (con performance si intende tutto quello che permette alla musica di assumere connotazioni uniche nell’atto dell’esecuzione, e va dall’interpretazione del cantante fino all’arrangiamento scelto).

Filippo Caggiani ha fatto un ottimo lavoro, anche se breve, di analisi delle partiture di Oltre (anche in relazione ai testi), mentre qua e là troviamo commenti linguistici sia sui nonsense e sui giochi di parole, ma anche sull’attenzione al rapporto tra significante (le parole nude e crude) e significati (quello che le parole vogliono dire). Nonostante ciò manca un vero lavoro intellettuale di analisi di Oltre, segno che quest’opera ha ancora tanto da dire.

Lo ha per la sua originalità di composizione e di impostazione; lo ha per la pretesa di essere una summa della vita di Baglioni fino a quel punto, ma anche della vita di ciascuno di noi; lo ha perché unisce la vita del singolo con i cambiamenti del mondo; lo ha perché legge quei sentimenti e quelle contraddizioni eterne dell’uomo (tra ricordi, presente e passato, amore che passa, eterno e immanenza, ecc…), e lo fa con suggestioni testuali e musicali degne di rispetto.

Oltre non è stato un disco di grande successo poplare, anche perché si distacca fortemente dall’idea di pop, per approdare all’idea di popular: un disco popular, per la gente, in cui la gente si possa rispecchiare in profondità. Serve un ascolto oculato di Oltre. Allora, mentre sentiamo le voci sulla Hunziker al fianco di Claudio, rifacciamoci cullare dalle onde di Io dal mare, facciamoci coinvolgere dal grido dei tamburi africani di Le mani e l’anima, e urliamo contro il mondo e contro tutto quello che non va un bel Noi no!

Il rischio è quello di cadere nella nostalgia dell’aspettare un nuovo Oltre, ma, ragioniamo, quale artista dopo un’opera così impegnativa e di livello è stato in grado di farne una sulla sua falsa riga? Dante ha forse rifatto la Commedia dopo averla scritta? Picasso ha forse dipinto un’altra Guernica?

Allora, stasera a casa di Luca si ascolta Oltre, e lo si ascolterà ogni volta che si cerca della bella musica, per pensare, ma anche per emozionarsi. In fondo, la musica fa questo.

Luca Bertoloni

Luca Bertoloni

Nato a Pavia nel 1987, professore di Lettere presso le scuole medie e superiori, maestro di scuola materna di musica e teatro e educatore presso gli oratori; svolge attività di ricerca scientifica in ambito linguistico, sociolinguistico, semiotico e mediologico; suona nel gruppo pop pavese Fuori Target, per cui scrive i brani e cura gli arrangiamenti, e coordina sempre a Pavia la compagnia teatrale amatoriale I Balabiut; è inoltre volontario presso l’oratorio Santa Maria di Caravaggio (Pv), dove svolge diverse attività che spaziano dal coro all’animazione.

11 Commenti

  1. Personalmente non mi reputo una fans sfegatata storica. . Ma Baglioni lo conosco come “le mie tasche” diciamo che sono la donna della sua storia accanto. Oltre non è stato un album innovativo non ci dimentichiamo che nel novanta Claudio ha avuto quel brutto incidente stradale e poteva morire.oltre allora invece di una sorta di biglietto da visita di diario pubblicato sarebbe diventato un testamento.a me importa che lui sia vivo e che abbia continuato a scrivere canzoni ma soprattutto a allietarmi la vista con la sua presenza fisica. Di oltre tutto sommato non me ne frega un accidente. .solo”io lui è la canna femmina” perché amo i cani come amo Claudio. Il potere descrittivo che ha Claudio nello scrivere i testi in questa canzone raggiunge l’apice.. i cani sembrano uscire dallo spartito analizzati nel carattere nei modi di fare. . Per quanto riguarda i giochi di parole quella è una sua fissa e li troviamo in tutta la sua discografia. . comunque a parte i testi complessi di oltre perché tutto sommato Claudio è complesso proprio lui dobbiamo aprire le orecchie ed ascoltare la musica. . Buona serata a tutti

  2. Ciao Luca. sicuramente Oltre è stato un’album molto bello…i vari pezzi di oltre sono stati poi messi in altri album di Claudio….infatti li ascolto spesso…..ogni pezzo di Claudio secondo me trasmette…..emozioni bellissime!!!! Ogni brano in realtà ti trasmette qualcosa……trovo che anche le ultime canzoni siano belle,,,, è chiaro che ci racconta altre situazioni …..ma sicuramente stesse emozioni….Isole del Sud….Dieci Dita…. trovo che siano molto belle. Ciao.

  3. La grandezza di quell’album è che ogni volta che lo ascolti sembra stato scritto ieri , e invece sono passati 27 anni

  4. Grazie Luca per i tuoi contributi che sono un fortissimo stimolo alla riflessione. Io credo che quello di cui abbiamo davvero bisogno, oggi più che mai, non sia un nuovo Oltre, ma sia piuttosto imparare ad ascoltare realmente Oltre – nel senso di oltre – perchè quello che aveva da dire vale per sempre, oltre ogni confine dello spazio o del tempo.

    1. Un mio amico cantautore cantava “Oltre il muro, oltre il mare, oltre noi”. Penso che “Oltre” si possa rappresentare così. Un abbraccio Mara!

  5. Complimenti Luca, un bellissimo racconto anche questa settimana.
    Grazie per il tuo lavoro e grazie a Claudio, sempre.

    1. Grazie Giovanna, che mi segui con pazienza!
      E grazie a tutti quanti mi seguono! Condividere una passione è un grande onore, oltre che un piacere!

  6. Ciao Luca, ho già scritto di “Oltre” qui, due pagine indietro, mentre stavo ascoltando il disco… un capolavoro assoluto… emozione pura…
    Guardare Oltre si può, con gli occhi dell’anima… Claudio l’ha fatto e continuerà a farlo… “e stupire tutti quelli che non sanno la fortuna…”
    Un abbraccio!

    1. Ciao Katia, si ho visto!
      il mio intervento è stato più che altro su “lampi” che mi sono venuti pensando a questo disco, che meriterebbe una dettagliata analisi. Un abbraccio a te!

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