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Sarà Sanremo: vela e vento, rotta verso il futuro!

L’avventura in riviera del nostro Claudio sta per partire ufficialmente, e partirà con un futuro: Sarà! Tempo verbale molto caro a Claudio, tanto da alternarlo al presente in tutti i testi di La vita è adesso, e di farne addirittura un verso diventato celeberrimo («di essere uomo e non sapere / cosa sarà il futuro»). Questa nota grammaticale appare alquanto giustificata, visto che la canzone più celebre di questa tranche per ora è “Il congiuntivo”, di Baglioni Lorenzo, che tutti già scambiano per il nipote di Claudio: canzone degna di nota per il coraggio, tutto post-moderno, di mettere in musica (in una musica che potrebbe reggere un qualunuqe testo perfettamente sanremese tra l’altro) un vero e proprio prontuario grammaticale, tale che, se arriva al festival o se godrà di maggiore diffusione (anche se la diffusione di cui sta godendo è già abbondante) finalmente gli studenti avranno capito che cavolo è sto maledetto congiuntivo.

Grammatica a parte, Claudio riparte con la rotta verso il futuro.

In bocca al lupo, Claudio!

In un mondo incasinato, serve una rotta per vedere il futuro, una luce per illuminare. Il nostro mondo è senza maestri, senza certezze, senza ancore, e lo è anche la musica, alla mercè di chiunque, diventata un porto di mare dove approda di tutto. La tua finezza, la tua intelligenza, il tuo buon gusto e soprattutto la tua competenza e caratura intellettuale possono essere degli ottimi segnali per le navi che arriveranno nel porto. Perché toccherà a te fare il vigile, mandare una nave da una parte e un’altra nave dall’altra.

Non esista una strada giusta, ne siamo certi, ma confidiamo che la strada che farai tracciare sarà quella che tu credi giusta.

Ti criticheranno, ma sei abituato. Ma tu sei lì per guidare.

Allora trascina questa grande nave di Sanremo verso l’unica rotta possibile, ossia il futuro. Anzi, fatti spingere dal sogno, quel «vento che abbiamo stretto tra le mani»: tra le cento canzoni nuove per domani, sii tu faro, albero maestro e prua, ma anche «vela e vento» per dare vigore al Festival.
Il Festival ha bisogno di equilibrio, tra un passato (musicale e no) che ingombra, pesa, e che in tanti voglio rottamare, e un futuro che sa troppo di “osare”, ma che proprio per questo in tanti non si sentono di intraprendere. Serve equilibrio, e tu lo sai, peché il passato è sale, «si scioglie per dar sapore al futuro».

Allora, capitano Claudio, rotta verso il futuro!

E in bocca al lupo! Noi baglioniani non siamo sempre un grande equipaggio, ma sicuro non abbandoniamo la nave, in attesa di nuovi porti, nuovi incontri, nuove storie.

Luca Bertoloni

Nato a Pavia nel 1987, professore di Lettere presso le scuole medie e superiori, maestro di scuola materna di musica e teatro e educatore presso gli oratori; svolge attività di ricerca scientifica in ambito linguistico, sociolinguistico, semiotico e mediologico; suona nel gruppo pop pavese Fuori Target, per cui scrive i brani e cura gli arrangiamenti, e coordina sempre a Pavia la compagnia teatrale amatoriale I Balabiut; è inoltre volontario presso l’oratorio Santa Maria di Caravaggio (Pv), dove svolge diverse attività che spaziano dal coro all’animazione.

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