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#tapiroaricci Sì, Baglioni. Lui.

Riportiamo uno scritto del “nostro” Francesco Mosconi, che condividiamo in ogni singola lettera, in relazione alle dichiarazioni del Patron di Striscia la notizia Antonio Ricci, pubblicate ieri

Sì, Baglioni. Lui.

«Non lo reggo da sempre, da quando ero ragazzo. Sono cresciuto nel ’68, gli anni della protesta, gli anni di Tenco e Paoli, di Guccini e De André… poi arriva questa melensa creatura dalla maglietta fina che canta passerotto non andare via. Baglioni era il cantante preferito dei fascisti, dei La Russa e Gasparri. Non lo sopporto. In uno spettacolo dissi anche che gli avrei tirato una molotov. Ora se gli dai fuoco si sparge odore acre di plastica che semina diossina in tutto il Paese». Quando pensi che gli stia facendo un complimento, arriva il colpo che lo stende: «Di fondo non penso sia uno disonesto… del resto non è capace: il botulino gli intoppa i ragionamenti nel cervello» leggi tutto qui

Caro Antonio,
ti scrivo due righe così, perchè stasera non avevo niente di meglio da fare che rispondere ad una testa di cazzo.

Scusami il francesismo: sai quanto io odi la volgarità a tutti costi ma ho pensato che, dovendo rispondere a te che della volgarità gratuita, becera e sessista hai sempre fatto un marchio di fabbrica, fosse l’unico linguaggio a te intellegibile.

Ho letto del tuo attacco a Baglioni di oggi, su Sanremo — che mai come quest’anno non vedo l’ora che finisca e deve ancora cominciare — e, anche se non me l’hai chiesto ti dico la mia.

Ti dico la mia perchè conosco Claudio.
Sì, Baglioni. Lui.

Ti premetto questo: la notizia che avrebbe fatto Sanremo l’ho accolta davvero male.

Sempre perchè conosco Claudio.

Sì, Baglioni, Lui.

L’ho presa male perchè uno come lui che ha sempre fatto dell’onestà, della pulizia, dell’essere superpartes prima ancora che super, a mio avviso non deve mischiare col torbido dell’organizzazione di questo tipo di eventi, lo stesso torbido di cui parli tu nell’intervista al Corriere.

Troppe ingerenze, troppi diktat, discografici e sedicenti direttori artistici da soddisfare, troppe tasche da rimpinzare di denaro per far contenti tutti, troppi editori, troppo tutto per uscirne vivi.

Prendere poi l’eredità di Conti che nessuno voleva rimpiazzare.

Lo massacreranno, ho pensato.

E lo hanno fatto.

Mi è bastato aprire Twitter il giorno dopo la “lieta novella” della conduzione-direzione-dittatura artistica per leggere frustrati e frustrate di tutto il mondo unirsi e scagliarsi contro un Baglioni che non conoscono.

Per fortuna, aggiungerei. La bellezza non è e non deve essere per tutti.
Non è democratica.

Chiudendo i social e inghiottendo un boccone amaro ho pensato: “Purchè se ne parli.”

Se ti devo dire che ancora oggi sono contento di vederlo schiaffato su ogni forma di giornalettismo come una Belèn Rodriguez qualsiasi, se ti devo dire che sono contento di sentirlo nominato in ogni programma televisivo di qualsiasi canale, la risposta è ancora no.
Ma il problema è mio, sai?
Loro fanno il loro mestiere e parlano parlano parlano.
A me piace che si parli con cognizione di causa.

Ed è per questo che mi permetto di tirarti le orecchie.

Dici che sei cresciuto nel ’68 di Tenco, Paoli, Guccini e De Andrè e ti fa onore. Ottimo gusto musicale.

Secondo me dovresti prendere in considerazione anche l’influenza che specie i primi due hanno avuto nella formazione musicale-artistica di Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Che potesse essere il cantante preferito dei Gasparri e dei La Russa, fascisti deprecabili (lo vedi? ti do ragione anche qui) è lecito. Forse perchè finalmente usciva qualcosa che non parlava necessariamente di impegno politico al retrogusto amaro di una sinistra che, per quanto io abbia sempre appoggiato, ha fallito in pieno l’operazione del sessantotto; ma d’altronde tu che sei un uomo di cul-tura dovresti sapere che la radice etimologica del vocabolo “Rivoluzione” è revolutio, -onis, che significa ritorno. Quindi qualcosa che ritorna esattamente da dove è partito.

Però dai Antonio, è così una bella serata, non piove nemmeno, che non ho voglia di parlare di politica.

Sulla molotov abbozzo, ognuno ha i propri metodi di protesta.

La manifestazione violenta ha fatto tanto progresso in avanti, ci sono armi molto più evolute. Se vuoi farti una cultura sono certo che troverai tantissimi no-global, di quelli che sui tuoi programmi, sui tuoi format e sulle tue baldracche televisive ribattezzate simpaticamente veline ci scatarrano sopra che saranno sicuramente disponibili a farti provare qualcosa di più moderno della così sorpassata bottiglia ripiena di cherosene e data alle fiamme dai riottosi.

Sulla plastica invece che posso dirti se non che a te fa comodo sostenere questo per avere qualche servizio in più per la tua geniale, inarrivabile, esilarante e soprattutto intelligentissima rubrica “fatti e rifatti”.

Vieni a Lampedusa, vieni a vederlo quando scende dalla barca, che le rughe dei suoi ormai sessantasette anni le vedi tutte. Una per una.

Sul collo, sul viso, nelle mani.
E ti dirò, vanno benissimo così. Stanno benissimo dove sono.

Certo, anni fa abbondarono parecchio con Photoshop — come nella dimenticabilissima copertina della raccolta “Tutti qui” e furono forse incauti nel rendergli con qualche punturina gli zigomi più evidenti del normale.
Ma sai Antonio, l’arte è altro.
Uno può andare sul palco anche con la faccia devastata dalla chirurgia come Barbra Streisand che dice di non essersi mai rifatta il naso, ma tutto il resto in compenso sì, e incantare con il proprio talento migliaia di spettatori paganti un biglietto.

Non voglio fare paragoni azzardati, i gusti sono gusti e sono gusti e non si discutono. Però sai, ci sono dei dati che non sono controvertibili. Si chiamano numeri. Tu li conosci bene, sono gli stessi dell’Auditel, però applicati alle vendite dei concerti e dei dischi e credimi. Per uno che fa questo mestiere da cinquant’anni, sono ancora più che accettabili quelli di Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.
Ci sapremo raccontare, davanti un calice di prosecco se per il cinquantennale di Striscia la Notizia i dati di ascolto saranno ancora quelli del 1995. Io ne dubito, ma non perchè tu non sappia fare il tuo mestiere Antonio.
Perchè cambia la fruizione dell’entertainment.
E tutti, nessuno escluso, invecchiano.
Invecchi tu, i tuoi programmi del cazzo e Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Sul discorso dell’onestà che ti posso dire invece, usi nuovamente la chirurgia estetica come unica arma di distruzione umana ed evidentemente è il livello massimo che ti puoi permettere.

E qui è un problema di ignoranza.

Di non conoscenza.

Io lo conosco Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Ho la presunzione di conoscerlo più di quanto credi e di quanto lui stesso fosse percepisca, dopo dieci anni che lo vedo sopra il palco ma soprattutto dopo dieci che lo vedo sotto il palco.
Che lo incontro in ferie al mare, che lo incrocio nelle hall degli alberghi, che ci scambio un saluto al volo.

Capisco cosa stai per dire, che anche degli assassini i vicini di casa dicono che era tanto gentile e salutava sempre.
Ma non è questo il caso.
E mi spiace seriamente che non capirai.
Tu, che continui a riempire le tasche di Ezio Greggio condannato per reati fiscali dal Tribunale di Monza.
Tu, che sfami Iacchetti che si è fatto querelare per diffamazione da Morandi nel 2014.
Tu, che stipendi la Hunziker che però va a fare il festival di Baglioni con sincero piacere, oltre che con un cospicuo assegno targato RAI & Sponsors.

Tu, cosa potrai mai capirne del livello di chi — umanamente — ha un livello superiore a tanti, se non quasi tutti quelli che lavorano nel vostro ambiente.

Potrà non piacerti la persona, starti antipatica a pelle, ci mancherebbe altro. Non è colpa tua e nemmeno di Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Oggi hai avuto anche tu i tuoi cinque minuti di popolarità e non volendo l’hai data pure a Claudio, sempre per il “purchè se ne parli” di cui sopra.

Anche io ho contribuito a darti visibilità, un po’ me ne pento ma sai io non sono uno che giudica un cane per come si arrampica su un albero. Come invece fai tu, dall’altro del tuo sempiterno trono di mediocrità.

Fai bene, finchè c’è qualcuno fatto come te, fatto della stessa materia di cui sono fatti gli stronzi, a scatenare i polveroni che scateni tu. Solo tu.

E Beppe Grillo, ma quella è un’altra storia e abbiamo detto che di politica stasera non ne parliamo.

Detto ciò, Martedì comincerà il Festival, con le sue polemiche, gli scandali per i cachet, almeno un plagio ad edizione, le trasmissioni che saltano sugli altri canali, poi torneremo tutti alla vita di sempre e nella migliore delle ipotesi troveremo un altro singolone radiofonico che ci sfrangi i coglioni come la scimmia di Gabbani e le altre diciannove canzoni in gara ce le dimenticheremo, ma ti garantisco che malgrado la tua boutade a condurre sarà sempre Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Con l’odio, con la molotov, con il botulino e la diossina — problema vero che intossica chi ce l’ha — non hai risolto nulla.

E la vita andrà avanti con gli alti e bassi di sempre.

Ah, giusto per mettere i puntini sulle “i”. La maglietta fina la indossava la ex moglie Paola, dice che la conserva ancora gelosamente. Non Claudio.

Sì, Baglioni. Lui.

Rilassati, Antonio.

Dormi di più, inventati nuovi format pieni di baldracche da combattimento che tanto rischiamo che torni il ventennio Berlusconiano implementato con Salvini e la Meloni e serviranno tantissimo per riempire i festini di Àrcore, fatti un calicino di Prosecco e anche due salti sul materasso con la tua signora.

Che un giorno o l’altro le margherite le vediamo tutti dalle radici, anche senza bottiglie incendiarie.

Peace.

Francesco

Fonte originale articolo

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

8 Commenti

  1. Caro Ricci hai sentito cosa ha Antonacci, l’educazione al primo posto. Tu sei un povero ignorante, cioè chi ignora. Chi non sa. I tuoi dipendenti stanno facendo bene il lavoro al festival?

  2. Complimenti Francesco, concordo perfettamente con quanto scritto da lei.
    Ci siamo indignati in tanti di fronte alla crudeltà delle dichiarazioni di tale signor Ricci, siamo rimasti senza parole, ma abbiamo saputo trovare quelle più appropriate per rispondere… per sfogarci e per dimostrare ancora una volta il nostro affetto a Claudio.
    Sì, Baglioni. Lui.
    Era giusto farlo e l’abbiamo fatto. Adesso non perdiamoci in inutili rancori, mettiamoci la mano sul cuore e guardiamo avanti, sempre oltre… come fa Claudio.
    Sì, Baglioni. Lui.
    E, finalmente con l’anima in pace, apprestiamoci a goderci questo Festival, che promette meraviglie, colori e mille e più incantesimi grazie alla fantasia, al coraggio e alla classe di un uomo che la musica la conosce da sempre e che da cinquant’anni la scrive e la fa amare… il più grande Mago, il più grande artista, il più grande poeta del nostro tempo. Claudio.
    Sì, Baglioni. Lui.
    O più semplicemente Cla’… il nostro amico di pensieri…
    Da sempre e per sempre….. ♡

  3. Sig. Ricci. Sig….. Sono un giovane, vecchio ragazzo del 55 e condivido in todo ciò che scrive Francesco. Ai tempi di piccolo grande amore ho avuto l’enorme piacere di conoscere Baglioni, si Claudio proprio lui, in un locale a Trastevere, il Clash Club, gestito da un caro amico, dove ogni tanto strimpellavo. Un pomeriggio il gestore ci disse: preparate un “pezzo” che tra un po’ mi viene a trovare Baglioni con Paola; si Cl’audio proprio lui. Io e il mio compagno di chitarra Mario credevamo scherzare.. ed invece arrivArona. Una persona semplice, cordiale e alla mano che trascorse del tempo con noi parlando di musica ed altro e prima di salutarci invitò me e il mio pard a partecipare come coristi alla presentazione di Gira che ti rigira amore bello che si teneva all’Hilton. Noi… due perfetti sconosciuti. Claudio é un gran signore! lei si dovrebbe vergognare delle sue dichiarazioni. Un caldissimo saluto a Baglioni. Si, Claudio, proprio lui.

  4. Francesco ha scritto esattamente ciò che meritava in risposta un simile essere arrogante, volgare e senz’altro invidioso delle qualità di Claudio, si lui e soltanto lui!

  5. Mamma mia ….orrendo allinfinito ….al mio paese si dice MA U MUZZICO LAPE…ORRENDO ESSERE….FATTI LITRI DI CAMOMILLA …..ANCHIO DIVENTO CATTIVA CON CHI LO MERITA….Lui e un uomo d’ammirare ….AHIA!!!!!VIVE PER DISTURBARE IL PROSSIMO i suoi nipoti potranno essere fieri!

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