#StaseraAcasaDiLuca – Claudio Baglioni una storia vera
Dopo cinque puntate dedicate alla lingua delle canzoni di Baglioni, piuttosto dense e articolate (e a volte anche complicate), ora tornerò a “raccontarvi” e a commentare le ultime notizie sul nostro Claudio.
Spero che l’excursus accademico sui testi sia stato di vostro gradimento. Partendo dall’idea che ognuno di noi fan ritiene che in qualche modo i testi di Claudio siano “poesia”, mi sono chiesto: Perché? Perché tendiamo a ritenerli “poesia”? Anche se in realtà poesia non lo sono, come più volte ho ribadito nel percorso, ma non perché sono i testi di Claudio, ma perché sono canzoni, e le canzoni non sono poesie, ma, come abbiamo visto, sfruttano il “corredo tecnico della poesia” per creare qualcosa di nuovo: appunto una canzone.
Ora torniamo a parlare di qualche cosa di reale, di tangibile, e di vero.
Sono felice che la storia lingusitica di Claudio abbia stimolato molti a riascoltare (come avete commentato in tanti, e in tantissimi mi avete scritto in privato) brani dimenticati, o anche canzoni che di solito riteniamo “minori”, ma che invece ci ad un nuovo ascolto ci possono regalare qualcosa di inaspettato: a volte basta cambiare la lente da cui guardiamo, per poter cambiare le cose che ci troviamo di fronte.
Quello che tutti noi abbiamo notato è che il percorso artistico di Claudio è quello di un cantautore che ha sempre raccontato storie, storie vere. Il concetto di “vero” in canzone (e in letteratura, e in arte) non è in realtà lo stesso che c’è nella vita quotidiana: non è importante che tutto quello che viene detto in arte sia accaduto davvero, ma importa che sia sentito, quindi che in questo senso sia vero. Questa è una delle principali differenze tra un paroliere e un cantautore: un paroliere mette insieme parole (e può essere anche molto bravo a farlo, si intenda), un cantautore invece mette insieme qualcosa di “vero”, anche se magari di non reale. In poche parole: mette tutto sé stesso. La storia artistica di Claudio è una storia vera, che si incardina su tematiche che abbiamo messo insieme in evidenza, sempre uguali, ma in costante evoluzione.
E la storia continua, e i prossimi appuntamenti sono parecchi.
Il tanto atteso Raduno, che guardacaso si intitola proprio Una storia vera: chissà, magari Claudio si è ispirato nella scelta del titolo proprio leggendo la sua “storia linguistica” che qui abbiamo ricostruito. È bella, molto bella l’idea di radunarsi intorno a qualcosa, intorno a qualcuno, in un mondo in cui ognuno va sempre di più per conto suo.
Poi, non c’è due senza tre: la terza data all’Arena (in cui ovviamente non mancano polemiche: “eh ma la prima doveva essere diversa”, “eh ma io volevo andare alla prima”, “ma allora la domenica era libera…”, ecc….). Con una terza data, il portafoglio di artista e staff si ingrossa, ma l’emozione degli spettatori si triplica. Direi che il gioco vale la candela.
Poi, il misterioso pranzo con lo staff del Festival 2018 e con quello della Rai…si parla già di Sanremo-bis, sarà vero?
Godiamoci per ora questa storia… perché voi che leggete StaseraacasadiLuca, avete capito…che è proprio una storia vera!
Luca
Le cose cambiano per vivere e vivono per cambiare. . .questa è la vita. . La vera storia o storia vera. . La mia è parallela a quella di Claudio. . . Io al raduno sarò in pole position. . .fate buon viaggio delle vostre vite cari clabber. . Ciao Ciao