50 anni al CentroIn evidenzaStasera a casa di Luca

@ClaudioBaglioni #AlCentro: su il sipario!

Ci siamo: venerdì parte Al Centro!

Questa settimana è stata letteralmente un’agonia per noi fan: sui Social lo staff di Claudio ha pubblicato mini-filmati che ci hanno fatto venire l’acquolina in bocca per il grande evento, che vivremo nel weekend (e, a differenza di altre prime volte, lo vivremo più o meno tutti: chi da Verona, chi dal divano di casa propria!).

Cercando di restare razionali e non farci prendere dall’emozione, quello che sorprende di questi mini-video è proprio la componente spettacolare. Claudio è sempre stato da questo punto di vista estremamente moderno: non sta a me ricordare tutti i tentativi di cambiare la disposizione classica del palcoscenico di un concerto che ha vissuto in carriera. Credo che però sia piuttosto interessante andare un po’ più a fondo di questo meccanismo, così tanto importante questa volta da diventare lo stratagemma del titolo di questo tour (appunto “Al centro”, come il palco).

 I concerti come riti di massa sono nati negli anni ’60: dopo la grande stagione degli happening, arriva l’epoca dei grandi concerti rock, mega-adunate di pubblico intorno ai propri idoli. Anche in Italia tutto questo avviene, anche se gli idoli italiani sono molto più pop rispetto a quelli degli altri paesi del mondo. Oggi, nel 2018, i concerti rappresentano un grande evento della collettività. Non siamo più di fronte a riti in cui tutta una società si rispecchia, ma a qualcosa che ognuno di noi sceglie (Victor Turner, antrpologo e tra i più grandi studiosi di questi fenomeni, parlerebbe di “fenomeni liminoidi”). Oggi, tutti coloro che decidono di partecipare ad un determinato concerto, in qualche modo, si sentono parte di una comunità.

Il concerto già di per sé prevede una partecipazione degli spettatori; ovviamente, intendo il concerto di musica leggera, e non per esempio il concerto di musica classica, dove tutto è disciplinato, dall’ingresso degli artisti agli applausi del pubblico. Il concerto di musica leggera è diverso. Il pubblico partecipa, canta, balla… Certo, ma resta sempre da una parte. “Attori” e “spettatori”, per usare una terminologia cara a Claudio, restano nettamente separati. Gli attori (cantante e musicisti) sul palco, gli spettatori giù da questo palco.

Ecco, Claudio ha cercato nella sua storia di alterare questa disposizione naturale. Ma ha fatto di più, muovendosi in un campo che possiamo definire senza alcuna esagerazione teatrale-performativo. A questo proposito, quando ho scritto la mia tesi di laurea ho trovato un’interessantissima tesi in performance che descriveva proprio l’evoluzione della macchina spettacolare dei live di Baglioni, con punto di arrivo nella tourneè Tutto in un abbraccio: in linea con le moderna tendenze della performance (un paradigma piuttosto complesso, nato nei primi del Novecento, con cui collaborano arti differenti, dalla musica alla danza e al teatro, ma anche la ginnastica o il design), diversi brani erano animati non da ballerini professionisti, ma da un gruppo di performer non-professionisti, reclutati di città e in città; dopo un laboratorio tenuto dallo staff dello stesso Baglioni, i performer erano pronti per intervenire in alcuni brano dello spettacolo (come per esempio Via o Noi no). Questo è soltanto uno dei sistemi con i quali Claudio ha cercato di superare la divisione naturale tra attori e spettatori, tema tra l’altro appunto caro anche alla sua poetica, la componente più “classicamente” artistica.

E in questo Al Centro, a cosa assisteremo? Sicuramente a qualcosa di particolare: innanzitutto, il palco è al centro, segno che lo spazio scenico viene completamente ripensato, in linea con le tendenze teatrali conteporanee, che vogliono che venga meno la classica divisione palco-platea (come era successo in tanti tour precedenti). Anzi, lo spazio dell’Arena è ridato alla sua drammaturgia spaziale originale, come più volte ha ribadito Claudio nelle interviste nel corso di questi mesi. Ma dal punto di vista performativo, vedremo qualcosa di nuovo? Sicuramente abbiamo visto Giuliano Paperini lavorare con professionisti, ma quanto stiamo vedendo nelle prove sembra essere performance, più che danza. Claudio ancora una volta ci sorprenderà, con uno spettacolo notevole.

Allora, la nostra febbre sale, sale tanto.

Attendiamo il famoso “singolo”, attendiamo di sapere che canzoni ci saranno in scaletta (personalmente vorrei Bolero e Le vie dei colori, e voi?)… ma questa volta credo che la dimensione spettacolare sia forse davvero quella più speciale.

E qiundi, visto che di spettacolo si parla…. Su il sipario! “Al Centro” sta per partire!

Luca

Luca Bertoloni

Nato a Pavia nel 1987, professore di Lettere presso le scuole medie e superiori, maestro di scuola materna di musica e teatro e educatore presso gli oratori; svolge attività di ricerca scientifica in ambito linguistico, sociolinguistico, semiotico e mediologico; suona nel gruppo pop pavese Fuori Target, per cui scrive i brani e cura gli arrangiamenti, e coordina sempre a Pavia la compagnia teatrale amatoriale I Balabiut; è inoltre volontario presso l’oratorio Santa Maria di Caravaggio (Pv), dove svolge diverse attività che spaziano dal coro all’animazione.

13 Commenti

  1. Io credo che chi offende Baglioni offende la musica , la poesia e l ‘arte in toto.
    Baglioni può anche non piacere soggettivamente a tutti, ma oggettivamente si deve riconoscere che se canta da 50 anni un motivo ci sarà.
    Fa parte di quegli artisti che alla musica lasciano un timbro indelebile .
    Io lo amo artisticamente punto.
    Penso che chi ne parla male, provi solo tanta invidia.

  2. Ma è possibile che a quasi 70 anni questo personaggio [CENSURATO DA DOREMIFASOL] non riesca a capire che il troppo non va bene in niente….il massimo rispetto per il Claudio di oltre. …un capolavoro. ..ma diciamoci la verità. …quel baglioni non esiste più. Oggi c’è un anziano che non vuole arrendersi alla vecchiaia…testimonianza il suo ultimo lavoro discografico. …penoso e superficiale. . (50.000 copie vendute. ..un flop )…..

    [NOTA DI DOREMIFASOL] Qualsiasi opinione è sempre ben’accetta se formulata nel giusto modo. Nel nostro sito non sono ammesse offese o affermazioni al di fuori del buon vivere civile

    1. scusa meglio lui che tanti di questi giovani meteore… per carità largo ai giovani…ma Baglioni può cantare anche fino a 100 anni emozionerà sempre

    2. Ma scherziamo !!!’ Claudio Baglioni non va assolutamente offeso !!!!! È ancora un eterno giovanotto quando è sul palco e merita tutta la stima possibile !!! Io compirò i miei 54 anni il 03.10.18 e sarò all’Arena il 15.09.18 regalo per i miei 54 anni ❤️️❤️️❤️️
      Gli voglio un mondo di BENE è un uomo Straordinario!!! Direttore artistico con esprit De Finesse Grande e immenso Uomo , Padre , e Artista ❤️❤️❤️Con affetto e stima da Lugano
      Antonina Anna Antonella Grillo

  3. Vivi,via,fotografie, tu come stai,ninna nanna,sabato sarò lì davanti alla tv ad ascoltare ad emozionarmi …..Baglioni sei Grande

  4. Vorrei ascoltare vivi una delle mie canzoni preferite. O Via…..ma in ogni caso lo spettacolo è assicurato. …Baglioni con la sua voce può cantare tutto…

  5. Mi piace pensare che in quella “performance”, più che “danza”, non sarai disatteso sul tuo desiderio relativo a “le vie dei colori”.
    Immagino…invece che su “Bolero”, lo sarai: riesci ad immaginare quel palco “al centro”…pieno di “pizzini”…sarebbe un “dramma”…nonostante la tendenza alla “drammaturgia spaziale iniziale”…a questo punto…lo imporrebbe. 🙂
    “…gna fa…”, il “ragazzo” si è impegnato, ma sul ripasso, come da ricordi scolastici…”potrebbe fare di più”…ma non credo in questa occasione. 🙂
    (…e non lo si può nemmeno “rimandare a settembre”, ci siamo già).
    Bell’inchiostro Luca…Chapeau

Rispondi a Debora Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio