50 anni al CentroIn evidenzaStasera a casa di Luca

Visi, voci e frammenti di una cavalcata trionfale

“Perché vai a vedere così tanti concerti di Claudio? Non hai di meglio da fare, o qualche modo migliore per spendere i tuoi soldi?”

Quante, quante volte abbiamo sentito una frase del genere, noi fan di qualunque cosa: noi abbonati allo stadio della nostra squadra, noi lettori di una rivista, noi fanatici di sport assurdi, noi appassionati di musica.

“Eh, ma le partite allo stadio sono sempre diverse; la rivista cambia ogni settimana; anche lo sport più apparentemente noioso, come può sembrare il golf, in realtà regala emozioni ogni volte. Ma un concerto no! È sempre lo stesso! Poi, di uno stesso tour…inaccettabile”.

I mondi dei fan sono mondi a parte, mondi speciali. Anche il nostro lo è, anzi, forse soprattutto.

Lo abbiamo toccato con mano in questa prima parte del tour Al Centro: una cavalcata trionfale. Non è stata una cavalcata solo di successi, di musica, di parole e di notti di note. È stata soprattutto una cavalcata di incontri. Gli incontri nostri.

Penso ai miei. Verona è stata stupenda: Silvia, Cristian e Arianna con me, in particolare Silvia, mia baglioniana del cuore; poi l’incontro con Sabrina e Massimo, per la prima volta visti a quattr’occhi, e l’incontro con tanti, tantissimi di voi per il bellissimo lavoro per la coreografia (Mariella, Francesco, Tatiana, Danilo, Maria, Daniela, Moira e tantissimi altri che ora dimentico); Mara, amica e baglioniana con un posto speciale nel mio cuore, e l’incontro con Alessandra, Susanna e tanti altri davanti all’Arena. Il primo Milano, con Federica, Emanuela e Massimo, in compagnia di Arianna; il secondo Milano con Emanuele, Elena e Barbara del coro della mia parrocchia, e altri ancora; e poi Torino, che a sorpresa mi sono ritrovato a vedere, e la compagnia di Anna e Chiara, mie compagne nei primissimi concerti di Claudio ormai otto anni fa, e Axel e Luca, l’incontro casuale al ristorante con Roberta, l’abbraccio con Sabrina e il saluto ad Alessandro, Francesca e moltissimi altri.

Concerti tutti uguali?

Ma neanche per sogno. Quattro concerti: quattro compagnie diverse, ma soprattutto incontri diversi ogni volta.

Una canzone, neanche questa potrà mai cambiar la vita”.

Neanche un concerto. Ma ditemi voi che cosa ci fa incontrare così tanto come questo mondo: sì, sicuramente qualcosa, ma non troppe altre cose. Quando si ascolta un cantante e un’artista, nonostante le polemiche, si è tutti uguali: c’è un legame chimico che unisce colti e meno colti, uomini del nord e uomini del sud, che annulla le distanze e che crea legami in nome di un unico linguaggio: la musica. E l’esperienza del tour, ancora più che quella di un solo live, rafforza ancora di più tutto questo.

Ci sono poi ovviamente i legami che dalle gradinate dei palasport vanno fin sul palcoscenico: e così ai visi e voci del pubblico, si uniscono quelli di musicisti, arrangiatori, performer e ballerini, che ormai sono diventati parte di questo grande mondo Baglioniano.

Qualcuno potrebbe prenderci in giro:

“avete imparato a memoria i nomi perfino dei ballerini”.

Sì, la cosa potrebbe far sorridere, o forse compatire. Ma loro non sanno, loro non capiscono cosa si prova ad essere una piccola parte di qualcosa di grande.

Il mondo divide, la musica unisce; Claudio unisce tutti noi e ci rende un tutt’uno. È la meraviglia di essere COMUNITÀ: parola abusata, ma dal significato bellissimo, e dal valore ancora più bello, quando la si usa con cognizione di causa.

Questo è stato un tour trionfale, una vera e propria cavalcata. Ma è stata una cavalcata ricca di visi e voci diversi, che si sono uniti in un unico volto e un’unica voce; di frammenti di tempo che si sono trasfigurati in eterno; di frammenti di speranza che hanno rotto la quotidianità talvolta triste, pesante e difficile delle nostre giornate.

Caro Claudio, il trionfo del tuo tour è stato anche quello di farci incontrare. “La vita è l’arte dell’incontro”, diceva Vinico De Moraes, cantautore e poeta brasiliano, e con lui i nostri poeti Bardotti e Ungaretti, e ovviamente Sergio Endrigo: il nostro tour è stato vita e incontro Claudio. Di questo non ti saremo mai grati abbastanza.

Insomma, perché vedi così tanti concerti di Claudio?”

Quando ti accorgerai che vedere tanti concerti vuol dire incontrare persone, ascoltare storie, intrecciare e incrociare sorrisi e sguardi, stringere mani e dare abbracci, ricevere baci e soprattutto vivere frammenti di emozione, allora ti accorgerai che i concerti non sono mai abbastanza.

Che la nostra e vostra vita sia sempre piena di visi, voci e frammenti come questa cavalcata trionfale. Grazie, Claudio, che ci hai fatto vivere tutto questo. Che sia da esempio per la nostra vita quotidiana.

Ci vediamo a marzo. Per un nuovo tempo per nuovi incontri.

Ora, scusateci, ma per un po’ di tempo penseremo alla Riviera dei Fiori. Con la promessa che ci incontreremo ancora anche lì, tutti qui.

Luca

Luca Bertoloni

Nato a Pavia nel 1987, professore di Lettere presso le scuole medie e superiori, maestro di scuola materna di musica e teatro e educatore presso gli oratori; svolge attività di ricerca scientifica in ambito linguistico, sociolinguistico, semiotico e mediologico; suona nel gruppo pop pavese Fuori Target, per cui scrive i brani e cura gli arrangiamenti, e coordina sempre a Pavia la compagnia teatrale amatoriale I Balabiut; è inoltre volontario presso l’oratorio Santa Maria di Caravaggio (Pv), dove svolge diverse attività che spaziano dal coro all’animazione.

10 Commenti

  1. Questo anno ne ho visti 9…. Emozioni sempre diverse… Amicizie nuove…. Valori che si riscoprono…. I pranzi con le nuove amiche/amici….. La serenità di godersi un concerto di tre ore.. In mezzo a gente educata e rispettosa

  2. Sono stata a Roma per due sere..poi a Bari e per marzo ho già i biglietti per le due date di Roma..ma, se potessi, farei il tour insieme a Claudio..Ma che cos’è che mi fa prendere treni,prenotare alberghi e fare salti mortali per organizzarmi?..Lo sappiamo solo Noi..i RImbaglioniti

  3. è stata per davvero una cavalcata trionfale e ringrazio claudio per tutte le emozioni che mi da e che continuera a darmi e grazie a tutti gli amici che condividono con me questa passione aspettiamo tutte le altre novità il nuovo album gli altri concerti i raduni sanremo grazie claudio tvb.

  4. Come sempre….mi trovi d’accordo. Ogni concerto un’emozione diversa…..Verona….concerto strabiliante….anche perché è stato il primo del tour…..Firenze….meraviglioso e speciale perché nella mia regione …..Ogni volta sempre….bellissimo e con la magia che solo lui mi sa trasmettere e che mi resta dentro fino al prossimo……..chissà…..forse Livorno?????? Chissà…io ci spero tanto!!!!!

  5. E già, non tutti possono capirci ma noi, i suoi “Con voi”, noi si. Noi sappiamo cosa si prova ad esserci, le emozioni che ci regala, e che ci gratificano sempre, ci fanno star bene! Ed andiamo a più concerti perché mai nessuno è uguale. E vorremmo andare ad ogni concerto in ogni città. Il 24 novembre ero a Torino e sarò nella mia Genova il 9 aprile. Intanto aspetto Sanremo….ed arriverà anche la data di Genova. Sarò nuovamente pronta a cantare ogni sua canzone, ad applaudire fino ad avere le mani rosse, a sorridere, ad essere felice. Grazie Claudio ❤ e peccato per chi non capisce e non prova quelle meravigliose sensazioni di gioia.

  6. Hai proprio ragione: Verona, Torino e poi Genova e ogni volta nuove emozioni e poi vorresti tornare la sera dopo è quella dopo ancora. Per poi tornare a casa e avere sempre in mente la musica e la poesia delle parole delle canzoni che ti danno la carica per affrontare un giorno nuovo.
    Grazie per tutto questo.
    Antonella

  7. Hai colto proprio nel segno Verona Torino e ad aprile Genova, ma ogni volta le emozioni aumentano e vorresti essere li anche la sera dopo e quella dopo ancora. Poi arrivi a casa e ti ritrovi ad avere sempre in mente le canzoni e tutta la loro poesia e questo ti dà la carica per affrontare un giorno nuovo.
    Non smetterò mai di ringraziare per tutto questo.
    Antonella

  8. Mi trovi perfettamente d’accordo, sono andata a Roma il 19 ottobre e per mia fortuna tornerò a Marzo. Ma so già che non sarà uguale, anzi, sarà un’emozione totalmente diversa come è giusto che sia. Ed io non vedo l’ora di viverla , ma prima ci godiamo il secondo Sanremo di Claudio.

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