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Che Sogno quella notte all’Arena

Che Sogno quella notte all’Arena
di Claudio Baglioni  – Esclusiva per Sorrisi e Canzoni TV

Gira la testa.Tremano le gambe. Manca il fiato.

No, non è la stanchezza.

È la bellezza.

Così tanta e così intensa che stordisce.

Fatico a restare in piedi, lo confesso. Un sogno. Questo è stato.

Anzi: questo è.

Sono appena sceso dal palco e non smetto di sognare.

Rivedo un uomo che mi assomiglia, al centro di uno dei luoghi d’arte più incredibili del mondo, avvolto nel battere e levare di migliaia di cuori che lo portano nel cuore e rintoccano all’unisono con il suo.

«È successo davvero?» mi chiedo, entrando in camerino. «Sono davvero io quell’uomo?».

Dal centro dell’ellisse, guardavo la gente farsi orizzonte a 360 gradi.

Sentivo la cavea vibrare.

Non avevo mai visto l’Arena così. Nessuno l’aveva mai vista. Non negli ultimi cento anni, almeno. Girava la testa. E non solo per l’energia scatenata da quell’incredibile vortice di anime. Ma perché era impossibile capire cosa fosse più spettacolare: lo show, tutti quegli occhi, quei cuori e quelle voci, o quel posto inimmaginabile?

È vero: viviamo un tempo che ci inonda di superlativi.

Tutto è straordinario, irripetibile, unico. Il nuovo smartphone, la nuova tv, la nuova auto; il nuovo film, il nuovo disco e, naturalmente, il nuovo concerto.

E poi scopriamo che molte di queste cose sono esattamente com’erano quelle che le hanno precedute.

E come saranno molte di quelle che seguiranno.

«Al Centro» è un’altra cosa.

Chi ha dato vita al sogno di Verona lo sa.

Innanzitutto perché è la prima (e ultima) volta che festeggio 50 anni di musica.

Circostanza, già di per sé, irripetibile.

Ma è anche la prima (e ultima) volta che rinuncio a comporre la scaletta di un mio concerto. spettacolo. La mia storia l’ha scritta per me, sovvertendo tutte le regole dello spettacolo. Una scaletta cronologica, nella quale i pezzi, tutti i più amati, vengono eseguiti nell’ordine nel quale sono stati scritti: l’album con le foto del viaggio straordinario che ci ha visti fianco a fianco.

E, ancora: è la prima (e ultima) volta che uno show si fa teatro totale e che i brani vengono rappresentati in «quadri» inediti. Solo qui, scenografie, giochi di luce, coreografie, acrobazie e movimenti di musicisti, coristi e performer svelano ciò che la musica consente solo di immaginare.

La notte scende a socchiudere le palpebre dell’Arena.

Un’auto mi riporta in albergo. L’eco del concerto non si è ancora spenta. Le parole, invece, sì. Si sono arrese: impossibile descrivere ciò che occhi e cuori hanno vissuto.

«Dovrò aspettare il dvd» penso, sorridendo all’idea che l’acronimo conosca così bene il mio stato d’animo: «Devo Viverlo Di nuovo».

Grazie, Verona, per sempre al centro di uno dei miei sogni più belli. Un sogno lungo 50 anni. ■

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The Godfather

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6 Commenti

  1. La sera dell’acquazzone io c’ero : emozioni uniche che porterò nel cuore per sempre e non dimenticherò mai la professionalità di Baglioni che finché l’arena non si è svuotata, ha continuato a cantare sotto la pioggia. Grazie di tutto
    Antonella

  2. Daniele, vorrei darti un’informazione che sicuramente non tutti sanno: la sera precedete, alla fine del concerto, è venuto un acquazzone “biblico” e Claudio era bagnato come un pulcino. In conseguenza di ciò, il 15 settembre era febbricitante. Ringraziamolo per essere comunque salito sul palco pur non essendo in forma. Ancora una volta ha dimostrato la sua professionalità e pur sapendo di non essere al 100% ci ha regalato più di tre ore di splendida musica

    1. Ah ecco, in effetti mi pareva molto strano. Anche perchè davvero a Bologna è stato splendido sotto quel punto di vista. Grazie della precisazione Emanuela.

  3. Io veramente di quella notte mi ricordo l’incredibile difficoltà di Claudio nel cantare. Ancora oggi mi chiedo, rivedendo la registrazione di quella serata in tv cosa avesse. Infatti, nella data del tour a cui ho avuto la fortuna di assistere, tutto è andato diversamente. In grande forma, sia vocale che scenica. Grandissimo concerto, uno dei più belli a cui abbia assistito. Ma quella sera a Verona, per me fu in incubo.

  4. Ed è proprio quando si spengono le parole che i pensieri riprendono vita… una per una si riaccendono tutte le lucine delle emozioni e la musica torna a battere dentro…
    È stato un sogno bellissimo… Verona non l’ha scordato e ti aspetta, quando vorrai, per viverlo di nuovo o per viverne di nuovi… insieme sempre…
    Grazie a te e di te Claudio, e in bocca lupo per il festival!

  5. Che dire…….. Grande. Unico. Persona speciale. Il mio cantautore preferito da 50 anni al centro anche delle le mie preferenze musicali.

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